Il turismo è in crisi, perché? Sanremo ha fatto l'autocritica

Il turismo è in crisi, perché? Sanremo ha fatto l'autocritica La tavola rotonda organizzata da Comune e albergatori Il turismo è in crisi, perché?Sanremo ha fatto l'autocritica "I mali della città - ha detto il sindaco Parise • hanno profonde radici nel passato: nel dopoguerra non abbiamo saputo (o potuto) adeguarci alla concorrenza di altre stazioni di villeggiatura" - Il presidente dell'Azienda: "Viviamo ormai soltanto di ricordi" • Sollecitata la creazione di nuove infrastrutture (parcheggi, porto, vie di scorrimento, spiagge libere) per un rilancio ■ Previsto un nuovo convegno in ottobre (Dal nostro inviato speciale) Sanremo, 5 settembre. «Quando si parla di crisi turistica e se ne vogliono esaminare le cause, non si deve limitare il discorso all'oggi, ma considerare l'origine del fenomeno, guardare che cosa avvenne in passato, quando furono poste le premesse del presente». Con queste parole, Piero Parise, sindaco di Sanremo, ha aperto la tavola rotonda, sui problemi turistici della città, voluta dall'Associazione albergatori. Le polemiche sono rimaste fuori dalla porta del palazzo comunale. Da rilevare tuttavia che troppi pùbblici amministratori hanno disertato il convei gno. I presenti infatti erano ' una cinquantina, dei quali ap- pena una quindicina i <Qtonsiglieri comunali. Rispondendo agli interventi : {{degli assessori Cavaliere e Larderà, che l'avevano interrotto, Parise ha precisato che desiderava acquisire elementi di discussione dalle varie ca- tegorie interessate, per poi portarli in Giunta. Ha poi fat- to un rapido excursus nel passato. Il turismo a Sanre- mo, afferma Parise, è nato nel 1800 essenzialmente sotto l'aspetto climatologico e tera- peutico. Sino al secondo do- poguerra ha conservato un carattere prettamente inver- naie. Gli ospiti rappresentavano l'elite internazionale, ma già il primo dopoguerra e la crisi del '29 cominciarono a modificare la situazione. Dal '45 scompare la high society: si forma una clientela più vasta, ma con minori disponibilità: «Nasce la stagione estiva — dice Parise — perché in quel momento manca la con- correnza. Si verifica, in sostanza, una situazione abnorme, poiché la città è attrezzata esclusivamente per l'inverno. Quella della stagione estiva, dunque, è una ambizione che germoglia senza avere fondamenta». Contemporaneamente si formano nuovi ceti sociali; avviene il lancio di nuove stazioni turistiche, particolarmente attrezzate per l'estate. E', l'epoca della rivoluzione dei trasporti su terra e in aria. La città è superata dalla concorrenza; si delinea il fenomeno dei condomìni, 'per la seconda casa. «A Sanremo — ! dice Parise — abbiamo 15 mi- j la cartelle di imposte sul va-, lore locativo. 1 condomini i hanno senza dubbio arrecato un danno paesaggistico ma hanno risposto a una precisa domanda economica del momento». Il sindaco si è poi sofferma to sugli interventi comunali in favore del turismo. Sanremo spende ogni anno circa un miliardo e duecento milioni per manifestazioni; ha impiegato due miliardi nella' bonifica delle acque di spurgo; ha deliberato opere, come la co- pertura dei torrenti e la co- !struzione del palazzo dei con-1gressi, progettando altresì strade e avviando a soluzione il problema idrico con l'ac-l quedotto del Roja. Bruno Stilli, presidente 'dW-l'Azienda di soggiorno e al- j bergatore, dopo aver rilevato ; che Sanremo si adatta con 'difficoltà al gioco della con-ccrrenza, ha fornito alcune cifre sulle presenze di ospiti stranieri: 343 mila nel 1959, ! che dieci anni dopo scendono a 188 mila e diminuiscono ul- j teriormente ( 150 mila) lo j scorso anno. «Sanremo — i conclude Stilli — ha ormai la ! fama di bella addormentata. ! che vive di ricordi: non è più ! la città dei fiori ma del ce ' mento». Ha quindi indicato le ■ direttrici sulle quali operare per un rilancio: strada di scorrimento veloce a monte; strada panoramica a mare; parcheggi pubblici; lotta ai rumori; spiagge libere; palestre, piscine- e dancing alla moda; eliminazione di alcuni episodi di «caro-alberghi». Il presidente del Circolo \ imprenditori. Renato Boeri, ■ ha proposto la sistemazione del centro storico della «Pigna», da utilizzare come richiamo turistico, proponendo anche il ricorso a un'equipe di tecnici per impostare la soluzione dei problemi sul tappeto. L'onorevole Dulbecco, consigliere comunale del pei, ha affermato che i temi di fondo da affrontare sono: rapporto costa-entroterra, turismo-scuola, turismo-salute. L'onorevole Revelli, capogruppo consiliare della de, ha detto: «La situazione delle strade è ancora quella del 1939. Per le opere di fondo, comunque, ho l'impressione che l'amministrazione si stia muovendo. Tutti sono pronti a criticare, ma nessuno porta idee concrete, realizzabili». Il parlamentare ha concluso proponendo un altro incontro, a distanza di un mese, affinché gli operatori turistici si presentino, appunto, con delle idee sulle quali discutere Il dottor Eteocle Truzzi, dell'ufficio studi dell'Unione regionale albergatori ha detto: «Si tratta di un problema di scelta. La Liguria è l'unica regione italiana che possa presentare alla clientela turi- sfica un'offerta differenziata, costa-entroterra. Per giungere a ciò è necessario che Saure mo trovi la sua giusta collocazione in una politica regio naie del turismo, perché, racchiudendosi nella politica di tipo municipalistico si compromette il futuro». Conclusioni? Un convegno sul turismo che, nonostante l'innegabile buona volontà dei promotori, non si è differen- ziato dagli altri cui il cronista ha assistito. Tante parole, nessuna proposta concreta sulla quale iniziare un'azione efficace. Chiedono tutti una stagione estiva a complemento di quella invernale, e la vorrebbero dall'oggi al domani, scordando che certe realizzazioni (porto, spiagge, strade. altre infrastrutture) fichiedono anni. Si deprecano i condomini, che han distrutto il verde, e si porta come esempio quanto ha saputo fare Monte- carlo, ignorando volutamente ! o meno, che l'esperienza del ; Principato di Ranieri è irripe- ; tibile perché è nata e si è svi- j luppata in un contesto socia- > le, amministrativo e geografi- j co unico nel suo genere. j La verità, che nessuno ha ' sfiorato, è che Sanremo sta pagando, come tutta la Rivie- ! ra, lo scotto dell'impreviden- ! za delle amministrazioni che j si sono succedute dal dopo- ! guerra. Non si è saputo — o ; voluto — programmare; si è i vissuto alla giornata, lascian-. do mano libera alla specula- j zione edilizia che ha creato-! tanto per fare un esempio — j weljlobbrobno che e oggi via, Martin della Liberta. !Si può adesso porre rime- dio ai disastri verificatisi dal '45 in poi? Impossibile. L'uni- ca cosa da fare è pensare e j agire in funzione del domani; ' guardare non alla stagione ■ estiva del '74, ma a quella de- jgh Armi 80, quando in Euro- •pa, secondo uno studio della 1Cee, oltre 200 nùlioni di per- :sone si muoveranno per le va- ]canze. Che cosa chiederanno jquesti ospiti potenziali? Di •quaU servizi e infrastrutture javvertiranno maggior necessi- j tà? Questo dovrebbe essere il { discorso da impostare nella : riunione che il sindaco Parise ! ha annunciato per il prossi- •mo ottobre. iContinuare a dire che man- ca questo o quell'altro im- pianto; che necessita, quest'o- !pera e quella infrastruttura, senza indica re come, dove e quando realizzarle, serve soltanto ad alimentare le solite, sterili polemiche. v. p. Sanremo. L'incontro in municipio tra i commercianti e i rappresentanti del comune

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