I guai delle spiagge affollate

I guai delle spiagge affollate Un confronto di idee fra i turisti e gli amministratori I guai delle spiagge affollate "A Sanremo siamo rimasti indietro di 20 anni" - Risponde l'assessore al patrimonio: "La burocrazia blocca ogni nostra iniziativa" - Il sindaco di Diano Marina: "Da noi si beve acqua salata, eppure abbiamo molti ospiti" • Alassio: non c'è più arenile - Il primo cittadino: "Risolveremo il problema per il prossimo anno" - A Varazze: "E* impossibile fare le sabbiature" (Dal nostro corrispondente) Sanremo, 9 agosto. 'r.b.) Nel Ponente non si trova più un posto. In molti alberghi è stato appeso da giorni il cartello «completo». Gli operatori turistici e i pubblici amministratori tirano sospiri di sollievo. La stagione era iniziata sotto i più infausti auspici. ""' • La peggior pecca della Riviera di Ponente è l'immobilismo nelle infrastrutture turistiche. '<Da 25 anni — ha dichiarato Renato Giacon, uno dei più grossi commercianti di Sanremo — non è stato fatto niente. Forse c'è una eccezione: la costruzione di un sotiopassaggio che unisce via Roma al porto, che doveva costare 300 milioni; quando è terminato, la parcella superava il miliardo. Per il resto, tutto è rimasto fermo; mancano le spiagge, le strade, gli alberghi». Per l'assessore al Patrimonio, Leo Pippione (il sindaco era assente) il quadro è meno tragico. «Grosso modo — ha dichiarato — la città, dal punto di vista turistico, è rimasta quella dello scorso anno, ma non per colpa nostra. Per esempio, nell'aprile del 1972 avevamo preventivato la realizzazione di una nuova spiaggia pubblica davanti alla stazione ferroviaria ma poi l'iter burocratico ha rallentato la pratica. Speriamo di riuscirci per la prossima estate». li rimprovero comune dei villeggianti alla città è la mancanza quasi assoluta di manifestazioni. «A Sanremo — ha dichiarato Antonio Pirona, 32 anni, impiegato torinese — oltre a non saper dove 'osteggiare l'auto, dopo aver atto il bagno non si sa cosa fare. Per i giovani, poi, è un iisastro». A Ventimiglia, la situazione pressoché identica, anche se .a l'attenuante di aver molto .ìeno pretese e mezzi di Sanemo. Quest'anno, poi, la città di confine ha registrato una batosta tremenda: dal 26 luglio, con una ordinanza urgente, il medico provinciale ha chiuso un tratto di mare giudicandolo inquinato. «Per molti stabilimenti balneari — ha dichiarato il sindaco Albino Ball est ra — è stata una vera mazzata. Tutta la spiaggia che corre parallela alla passeggiata Oberdan è stata vietata al bagnante. Molti turisti che avevano in programma di passare le ferie a Ventimiglia hanno scelto altri posti». Ventimiglia è soprattutto invasa da turisti francesi che si vedono agevolati negli acquisti dal cambio a loro favorevole. L'appunto che i villeggianti muovono alla città è il rumore. Ha dichiarato Antonella Restivo, 27 anni, romana: «E' impossibile riposare. Tutto è caotico, il traffico, le persone, lo shopping, persino i funerali. Si respira, a ogni secondo, il clima della città di frontiera». Imperia, 9 agosto. (b. v.) Ad Imperia e Diano Marina si temeva che in estate mancasse l'acqua, come gU anni scorsi. Giunti al momento cruciale dei consumi di Ferragosto, i sindaci delle due città hanno fatto il punto della situazione. Dice Giovanni Parodi, sindaco di Imperia: «Come avevamo assicurato, i provvedimenti presi dal comune, con la perforazione di nuovi pozzi, con il pieno sfruttamento del nuovo acquedotto di Rezzo, ed il miglioramento della rete di distribuzione interna (che un tempo perdeva acqua da tutte le parti) hanno assicurato alla città acqua a sufficienza, anche se i consumi sono aumentati, in attesa della soluzione "definitiva", che Imperia si attende dal Tanaro — o da adeguata alternativa — si sta ora completando la costruzione della diga subaivea nell'Impero che dovrebbe garantire una adeguata riserva per i prossimi anni». Inversa la situazione a Diano Marina. Il sindaco. Rieciotti Garibaldi afferma: «Come avevamo previsto l'acqua ha ormai raggiunto un tasso di salinità intollerabile. Il comune ha dovuto installare nei punti chiave quattordici serbatoi che vengono riforniti con l'acqua che ci dà Imperia a mezzo di autocisterne». Garibaldi ha così concluso: «Ancora una volta sottolineo la necessità che la regione intervenga per risolvere questo problema che Diano Marina, San Bartolomeo e Cervo Ligure — tutti nella stessa barca — non possono risolvere con le loro forze. A mio parere è necessaria la costruzione urgente di una tubatura che allacci Diano Marina a Taggia ed a Sanremo e, da li. al torrente Rofa». Angelo Re, salumeria in corso Cascione, dice: «Per ciò che posso sentire nel mio negozio, dove passano molti turisti, posso affermare che tutti sono soddisfatti delle spiagge e del mare di Imperia anche se, in qualche caso, si au- spica una maggiore pulizia». Uno degli ospiti abituali di Imperia, Robert Sauvineau, autotrasportatore di Parigi: «Vengo ad Imperia da alcuni anni, nei mesi di agosto, con mia moglie, mia figlia mio genero ed il mio nipote Franco. Ho anche vissuto la tragedia del 1970 quando dovevamo rifornirci di acqua con i contenitori di plastica: abbiamo perciò molto apprezzato di vedere che ora l'acqua non manca più. Ora Imperia, una delle città pia caratteristiche della riviera, ."est tres, tres bien". Riformeremo ancoro, anche perché H mare è molto limpido». rs - Per gli ospiti di Diano Marina ha parlato la signorina Germana Mantovani, inda striale, di Milano: «La mia famiglia vive a Diano Marina da molti anni e purtroppo il problema dell'acqua nonostante le molte promesse, è andato sempre più aggravandosi: forse si è lasciato costruire troppo, in tutto il Dianese». Alassio, 9 agosto. (g. m.) Il superaffollamento delle grandi vacanze, ormai in pieno svolgimento, congestiona i centri balneari e ne mette in crisi le strutture. Inevitabili le conseguenze per il turismo, che deve sopportare inconvenienti di vario tipo. Paolo Grossi, 37 anni, piemontese, impiegato, in vacanza con la nwgn» ad Alassio, dice: «/I superaffollamento si ripercuote sulla spiaggia diventata troppo piccola, sui parcheggi decisamente insufficienti al numero delle auto in circolazione». Tra i problemi alascani, l'argomento spiaggia è quello che ha suscitato le maggior preoccupazioni e le discussioni più accese particolarmente per il pericolo sempre incombente di mareggiate che possono in poche ore far scomparire l'arenile. E' accaduto a metà luglio: una notte di mare agitato ha sottratto tremila posti spiaggia. I titolari degli stabilimenti balneari. 60 su 106, sono corsi ai ripari acquistando sabbia del Po, per ricostruire la spiaggia. Il sindaco. Sergio Gaibisso, afferma: «L'amministrazione comunale è intenzionata a risolvere il problema in modo radicale, anche se è necessario un periodo di tempo non breve. E' in corso uno studio di tecnici specializzati sull'andamento delle correnti marine per poter realizzare un valido progetto di stabilizzazione degli arenili in tutta la baia». Un altro centro sovraffollato è TfTMiTrft che lamenta la congestione della viabilità non solo per rinsofflci elei pftrchoBfi cfaie oostrimotto gli automobilisti a aostare net luoghi più impensati, ma anche per il soffocamento delle correnti in transito. «Loano — si afferma all'Azienda di soggiorno — non risolverà questo problema se non con l'eliminazione detta ferrovia, che taglia a metà eabitato e con cinque passaggi a livello blocca il traffU» automobilistico in tutte le direzioni». Varazze, 9 agosto. (s. eh.) La spiaggia di Varazze era una delle più apprezzate della riviera. Profonda oltre 70 metri, era conosciuta per la quantità e la qualità della sabbia. «Negli ultimi sei-sette anni — afferma un turista milanese, Nino Tobaldini, di 72 anni — l'arenile si è ridotto ad una ventina di metri. Non pensavo tosse possibile una cambiamento cosi repentino e radicale». La signora Enrichetta Aresi, di Vigevano, è solita venire a Varazze per le sabbiature, ma «si tratta probabilmente dell'ultima stagione. L'anno prossimo sarò costretta, mio malgrado, ad emigrare verso altri lidi. La spiaggia è diventata povera e non è più adatta». Il problema che cruccia due sorelle di Milano, Rita ed Antonietta Brambilla, è quello dei rumori. «A volte — sostengono — sembra di essere nel pieno centro di una grande città. La notte è impossibile dormire, ci sono troppi tracassoni». Gli albergatori i cui esercizi si affacciano sulla via Aurelia devono affrontare ogni giorno le richieste dei clienti, che domandano di essere spostati nelle camere interne. «Alcuni minacciano di andarsene se non vengono accontentati». Il rag. Giovanni Brasa, titolare dell'hotel e dei bagni Delfino, commenta: «Per quanto riguarda la spiaggia, la colpa è solo dell'uomo. A Varazze sono sorte troppe discariche a mare, esistono almeno due moli artificiali superflui: quello di Punta Aspera e l'altro alla foce del torrente Tetro. Eliminandoli (la spesa sarebbe modica, è possibile fare tutto con una dozzina di milioni), le correnti marine ripascerebbero naturalmente l'arenile. Il litorale è sempre stato bello, lo ricordano migliore persino i turisti che tornano a Varazze solo da qualche anno. E' sufficiente lasciare agire il mare come un tempo e la spiaggia sarà di nuovo quella di prima». Giriamo le accuse dei turisti all'assessore ai lavori pubblici. Piero Spotorno. «La situazione denunciata, per quanto concerne la spiaggia — dice Spotorno — è reale. E' allo studio un piano per la ditesa dell'arenile, che prevede le opere necessarie, siamo stati costretti a tardare la soluzione del problema per via della sistemazione del porticciolo turistico: le due cose, infatti, devono essere affrontate insieme. E' vero che discai riche possono essere dannose. Abbiamo già avvertito la Scai, la società che cura i lavori del raddoppio autostradale e che se ne serve maggiormente, di provvedere in altro modo. Il molo artificiale alla foce del Teiro dovrebbe sparire, si cercherà una soluzione per Punta Aspera». Spotorno è meno accondiscendente sui rumori: «I turisti si lamentano che c'è troppo chiasso e che la città è sporca, ma sono proprio loro a fare rumore e ad imbrattare le vie, anziché aiutarci nel nostro compito. Per evitare il caos, abbiamo chiuso di giorno il centro storico alla circolazione, mentre nelle ore notturne i vigili urbani colpiscono senza perdono chi disturba con le motociclette e le automobili. Per migliorare veramente il traffico è comunque necessario attendere lo spostamento della via Aurelia sulla ex sede ferroviaria». Duc bambini giocano telici nell'acqua bassa e (forse) polita (Foto Moisio)