Contesa per una riserva di caccia

Contesa per una riserva di caccia Contesa per una riserva di caccia Molti dei proprietari del terreno hanno chiesto l'abolizione del vincolo riservistico. ma la Regione lo ha prorogato - La decisione è stata annullata dal prefetto (Dal nostro corrispondente) Dego, 31 luglio. (b. b.) I 737 ettari di terreno che costituiscono la riserva di caccia di Pian delle Belle, a Dego, sono oggetto di un «braccio di ferro» tra proprietari del terreno e il concessionario della riserva, il genovese Enrico Paravidino, che dura da molti anni. I proprietari di buona parte del terreno sono 148 agricoltori del luogo.e l'amministrazione comunale; essi, alla scadenza della licenza e del vincolo consortile della riserva di caccia, hanno chiesto prima al ministero competente e successivamente alla Regione Liguria l'abolizione del vincolo riservistico. Ciononostante la Regione Liguria, con delibera di giunta del 26 ottobre 1972, prolungava la concessione di altri sei anni. Il Comitato regionale di controllo sugli atti, presieduto dal prefetto di Genova, dottor Efisio Zanda, attuale capo della polizia, annullava però la delibera in data 18 dicembre 1972. «L'annullamento della proroga, affermano il sindaco di Dego, Luigi Genta, e il presidente provinciale dell'Arcicaccia, Gianni Ferrando, è la conseguenza di un'esatta interpretazione e osservanza della legge sulla caccia. Infatti, per prorogare o concedere una riserva di caccia è necessario l'assenso del 90 per cento dei proprietari del terreno riservistico». Cacciatori e contadini locali e la stessa amministrazione comunale hanno chiesto all'assessore regionale all'agricoltura e foreste, on. Enrico Ghio, al quale è demandata la competenza sulla caccia, di abolire il vincolo riservistico. La richiesta, appoggiata dalla Federazione provinciale Arcicaccia, è tuttavia caduta nel vuoto. In. mancanza di una risposta dell'assessorato regionale non è possibile, come richiedono buona parte dei proprietari e l'«Arcicaccia», trasformare la riserva in zona di ripopolamento e cattura. Contro questa situazione ibrida che «tende a fiaccare, afferma il presidente del locale circolo cacciatori, la volontà di liberalizzazione della riserva, a vantaggio di tutti i cacciatori, escludendo ingiusti privilegi di pochi», è stata presa un'energica posizione da parte di tutti gl'interessati. Dopo una riunione tenutasi nella sala del Consiglio comunale di Dego, hanno inviato un telegramma all'assessore regionale, on. Ghio, il cui testo non si presta ad interpretazioni equivoche: «Preso atto che a nulla sono valsi tre anni di paziente attesa, dice il testo del telegramma, per vedere convertire i territori della riserva di caccia di Pian delle Belle in zona di ripopolamento, cacciatori e contadini locali ritengonsi autorizzati cacciare in detti terreni in prossima stagione venatoria se Consiglio regionale in tempi brevi non conferma revoca riserva considerato che termini previsti da legge e T.U. sulla caccia, art. 44, comma 6. sono abbondantemente superati». La legge prevede infatti che nel termine massimo di 90 giorni venga data risposta sia alle domande di revoca sia a quelle di concessione delle riserve di caccia. Si assisterà dunque all'invasione dei territori con cani e fucili da parte dei cacciatori? La risposta, se non interverranno fatti nuovi, è positiva. I cacciatori hanno già fissato la data per l'invasione nella domenica successiva all'apertura della stazione venatoria. «Noi abbiamo rispettato la legge, affermano i cacciatori, ma anche gli altri devono rispettarla, altrimenti 'Ci sentiamo.liberi da ogni vin volo». Pian delle Belle, a Dego

Persone citate: Efisio Zanda, Enrico Ghio, Enrico Paravidino, Ghio, Gianni Ferrando, Luigi Genta