Attese le direttive a Savona contro gli aumenti dei prezzi

Attese le direttive a Savona contro gli aumenti dei prezzi Il prefetto si è recato per chiarimenti a Roma Attese le direttive a Savona contro gli aumenti dei prezzi L'assessore all'annona propone oggi alla giunta comunale di costituire una squadra di vigili urbani per controllare i prezzi • Proteste giungono da molti cittadini, che però vogliono conservare l'anonimato e non consentono l'intervento delle autorità Savona, 30 luglio. Situazione ancora confusa per i prezzi, mentre nessuna iniziativa > stata ancora presa «sul posto» per favorire una più decisa lotta contro l'aumento del costo della vita. Il prefetto, dottor Aldo Princiotta, è a Roma e si spera che rientri in sede con precise direttive per •concordare un'azione precisa. «Al mio ufficio — dice l'assessore all'Annona Bonaventura Alessi — non è giunto ancora niente. Ciò che so è per averlo letto sui giornali. Domani si riunisce la giunta comunale e io faro alcune proposte che riguardano la costituzione di una squadra di vigili urbani per il controllo dei prezzi e la eventuale istituzione, se possibile, di mercati rionali». Analoghe risposte vengono dagli altri organismi interessati a questo grosso e delicato problema. Le proteste non mancano. Ne giungono a tutti gli uffici: Camera di Commercio, Comitato prezzi, Comune, Associazione commercianti. Questura e carabinieri. «Purtroppo — osserva il capitano Panizzi, comandante della compagnia — tutti vogliono conservare l'anonimato. Vengono, espongono le loro lamentele, segnalano casi di ingiustificati aumenti, ma poi. quando si tratta di sporgere denuncia o anche solo di autorizzarci a indicare il loro nome come testimoni, si rifiutano di farlo, accampando non ben precisati timori. E' evidente che non è questo il tipo di collaborazione che noi sollecitiamo per la lotta al carovita. Se si trattasse di prezzi vincolanti potremmo provvedere direttamente, ma come tacciamo noi a sapere che prezzi venivano praticati nei giorni scorsi? Questo possono dirlo solo gli acquirenti». I più preoccupati, comunque, sono i commercianti. «Non vorremmo — dice il signor Adonide del sindacato dettaglianti — che i prezzi da bloccare fossero solamente i nostri e non, in primo luogo, quelli all'origine; purtroppo, sino a questo momento, siamo soltanto noi a subire le conseguenze delle decisioni governative. Infatti vi sono enormi discordanze tra i listini consegnateci in questi giorni e i prezzi che noi praticavamo il 16 luglio». n signor Adonide non si li mita alle sole parole, ma por ta fatti e presenta documenti: «Ecco, proprio stamane, mi è giunta per posta una lettera circolare di una grossa ditta produttrice di pasta alimentare datata 26 luglio, con allegato un listino prezzi compilato, secondo la ditta, in base alle recenti leggi. Ebbene, i prezzi indicati sono sensibilmente superiori a quelli del 16 luglio». E' un esempio tipico, una «primizia» di una situazione che ai va ormai generalizzando. Dice la lettera di accom pagnamento: «Egregio esercente, per consentirle di effettuare la presentazione del listino prezzi presso gli uffici comunali come disposto dalle recenti leggi sulla disciplina dei prezzi dei generi di largo consumo, riteniamo farle cosa grata inviandole il listino prezzi dei nostri prodotti redatto a termini di legge». Quali sono i prezzi segnalati? «Per la pasta di semola lunga e corta — dice Adonide — 180 lire; al 16 luglio la vendevamo a 14S lire: per la pasta all'uovo, nidi, anziché 280 lire (prezzo di vendita al mi nuloi. 330; per la pastina non più 140, ma 165; le tagliatelle emiliane sono state portate da 190 a 240, le lasagne all'uo- {gve da 280 a 360 e la farina da I l200 a 245. Così tutti gli altri prodotti». In una situazione del genere i commercianti non sanno come regolarsi e che prezzi applicare: «Non sappiamo proprio che pesci pigliare — osserva il presidente del sindacato — sin che abbiamo merce in magazzino possiamo venderla ai vecchi prezzi, ma guardo l'avremo esaurita, e per molti generi questo momento è già arrivato, e dovremo comprarla come faremo? Non potremo venderla certamente sottocosto». Qualcuno, comunque, ha pdspndcaiznrpccpc già trovato la scappatoia: «Se le autorità non prenderanno provvedimenti all'origine — dice l'interessato — non ci resterà che mettere in vendita prodotti di ditte che prima non erano nostre fornitrici e dei quali non possiamo, perciò, indicare i prezzi praticati al 16 luglio». Dicevamo della carenza di iniziative «locali». L'Associa- ! zione commercianti di Savo na, in accordo con le consorelle di Genova e Imperia, sta preparando un listino in bianco (par.- di 42 pagine con circa 2000 voci) da consegnare poi agli associati affinché lo completino e lo presentino ai Comuni. «Anche per la compilazione di questo listino i problemi sono infiniti — afferma il ragionier Giovanni Brusa presidente dell'Associazione commercianti — e derivano proprio dai nuovi listini delle ditte produttrici che, in moltissimi casi, anche se consegnati in questi giorni, portano date antecedenti a quella del 16 luglio. E' chiaro che gli aumenti non possono essere accollati tutti ai dettaglianti che dal primo agosto dovranno anche far fronte all'aumento delle spese per ti personale che si aggirerà sul 3841 per cento». Nicolò Siri Savona. Aumentano i prezzi nei negozi e aumentano anche i clienti del mercato all'ingrosso di corso Ricci, dove frutta e ortaggi raggiungono riduzioni del 7040 per cento

Persone citate: Adonide, Aldo Princiotta, Bonaventura Alessi, Giovanni Brusa, Nicolò Siri Savona, Panizzi, Savo

Luoghi citati: Genova, Imperia, Roma, Savona