Arrestati 3 giovani dopo un drammatico inseguimento Forse sono i responsabili della rapina sul treno di Ceva

Arrestati 3 giovani dopo un drammatico inseguimento Forse sono i responsabili della rapina sul treno di Ceva Due presi a Borghetto, uno a Loano; un quarto è fuggito alla cattura Arrestati 3 giovani dopo un drammatico inseguimento Forse sono i responsabili della rapina sul treno di Ceva A bordo di un' "Alfa 2000" hanno forzato due posti di blocco - Tallonati dalla polizia, decidono di fuggire a piedi - Raggiunto da un brigadiere, uno di essi punta la pistola che, per fortuna, s'inceppa, quindi s'arrende (Dal nostro corrispondente) Finale Ligure, 7 giugno. (g. mj I presunti responsabili della rapina al furgone postale avvenuta stamane presso Nucetto, sulla linea ferroviaria Ceva - Ormea, sono stati arrestati verso mezzogiorno dai carabinieri dopo un drammatico inseguimento che si è protratto dalla Val Tanaro sino alla Riviera di Ponente. I giovani arrestati sono Walter Costa magna, 20 anni, residente a Nichelino, via Alleati 8; Vincenzo Defeudis, Torino, via Galdiolo 60/3; Carlo Caselli, 24 anni. Milano, viale Montenero 20. Del gruppo faceva parte una quarta persona, un giovane di bassa statura, con i capelli a spazzola, sfuggito alla cattura. Nei loro confronti, una accusa specifica sulla responsabilità aefta rapina dfòwcetto non fe ancora stata formulata. ma. 1*> circostanze avvalorano questa ipotesi. Verrà in ógni caso emesso un mandato di cattura per furto, porto abusivo di armi, detenzione di arnesi da scasso, e una. assai più grave, per tentato omicidio, avendo cercato di sparare al brigadiere De Razza mentre stava per acciuffarli (fortunatamente la pistola si è inceppata) e avendo tentato di investire un altro sottufficiale dei carabinieri a Zuccarelto. Altre circostanze sull'episo- dio sono ora al vaglio di due ' magistrati, i sostituti procuratori della Repubblica di Moridovì, dottor Riccomagno, e di Savona, dottor Poggi, giunti appositamente a Finale, dove già si trovavano fui dal primo pomeriggio il maggiore Caputo, comandante del gruppo carabinieri di Savona, e il capitano Martis, comandante della compagnia di Albenga. Non è escluso che da ulteriori interrogatori e con¬ fronti con alcuni testimoni si riesca a trovare uh nesso tra gli arrestati e la rapina di Nucetto. II drammatico inseguimento che ha portato alla cattura dei tre giovani ha avuto inizio in Val Tanaro verso le 10. Gli agenti, che erano alla ricerca di una «Alfa Romeo 1300» targata Brescia, hanno notato un'altra auto. un'aAlfa Romeo 2000», allontanarsi velocemente sulla provinciale di Massimino. Immediate segnalazioni hanno fatto scattare il dispositivo di sicurezza con posti di.blocco sulle strade liguri. Tutti i carabinieri di Albenga. Alassio, Loano. Finale, della Val Bormida, le «gazseUe» delle radiomobili e le pattuglie della polizia stradale sono state mobilitate. L'auto in fuga ha percorso una settantina di chilometri. Raggiunta Calizzano e forzato un posto di blocco, s'è portata a Bardineto e, superando il valico dello Scravajon, è scesa nell'Albenganese; a Zuccare Ilo, altro posto di blocco forzato con tentativo di investimento di un sottufficiale dei carabinieri. La Giulia si è immessa sull'Aure Ila ad Albenga e s'è diretta, verso Loano. Le auto della polizia però tallonavano ormai la Giulia dei fuggiaschi, che decidevano di fuggire a piedi. A Borghetto infatti, abbandonata l'auto, il Caselli e il Defeudis entrano nel Bar Silver, sulla via Aurelia, si chiudono nel gabinetto e tentano di allontanarsi saltando dalla finestra alta cinque metri. Si dirigono poi verso la vicina ferrovia, ma sono scorti dal brigadiere De Razza, di Finale Ligure, che li insegue e li raggiunge sul terrapieno, ove si svolge la scena più drammati- ca. Il Caselli punta la rivoltella contro il sottufficiale. L'arma si inceppa, egli la abbandona e si arrende, imitato dal Defeudis. Il Costamagna frattanto, fuggito sull'Aurelia, raggiunge l'abitato di Loano, ma un'altra «gazzella» lo raggiunge e lo acciuffa nella centralissima via Garibaldi. Si eclissa-invece il quarto componente il gruppo. Sull'auto servita alla fuga vengono ritrovati cappucci, due tacili da caccia e arnesi da scasso. L'Alfa Romeo è risultata rubata ad Alassio, appartiene a Francesco Antonella, Certosa di Pavia, mentre la targa, LM 92430, risulta anch'essa rubata e appartenente ad una Fiat 500 rubate a Oneglia il 26 maggio scorso. G ì:i binale. I>* arrestali: Watttr Costamagfla, Vlti^io t*rrVWfr, Carlo Caselli . !. ' "••"■■'Tr~ ' ■•""twin