Il Piemonte chiede alla Liguria un piano portuale più efficiente

Il Piemonte chiede alla Liguria un piano portuale più efficiente Durante un dibattito del Lions club a Varazze Il Piemonte chiede alla Liguriaun piano portuale più efficiente Il rappresentante degli industriali di Cuneo, dottor Lombardi: "Prendiamo troviamo, cioè a Marsiglia" - Il presidente dello scalo savonese, Migliorini: 1950" - Sottolineata l'urgenza di costituire un'associazione economica piemontese-ligure-lombarda per lo sviluppo del progetto per il "Grande Golfo", in concorrenza con la Francia i servizi dove li "Siamo rimasti al (Dal nostro inviato speciale) Varazze, 26 maggio. Le infrastrutture della Liguria sono messe sotto accusa nel convegno che il Lions Club Savona ha organizzato oggi ai piani d'Invrea. Tema del meeting erano infatti le «relazioni tra Piemonte e Liguria». Dodici le relazioni degli esperti delle due regioni. Folta la rappresentanza degli enti pubblici: Gianni Dagnino, presidente della Regione Liguria, con l'assessore Persico; l'avvocato Ruffino presidente della, prima commissione regionale; il prefetto di Savona, dottor Princiotta; l'assessore Falco, in rappresentanza della Regione Piemonte; il presidente della Provincia di Alessandria, professor De vecchi; il sindaco di Savona, dottor Zanelli e gli esponenti del mondo economico ed imprenditoriale delle due regioni. L'architetto Gaggero, presidente del club, aprendo i lavori, ha sottolineato l'interdipendenza economica fra le due regioni: «La Liguria non può vivere senza una interconnessióhe di rapporti con il Piemonte. Per questo la programmazione dovrebbe superare i confini amminisirativi regionali, per assumere una visione più globale». E' quanto ha rilevato anche il presidente della Regione Liguria, Gianni Dagnino: «L'integrazione è ormai necessaria — ha detto — bisognerebbe procedere in quattro settori: 1) grandi destinazioni delle aree economiche per indirizzarne la valorizzazione (agricola, industriale, turistica, portuale): 2) sistema delle comunicazioni: 3) acqua per uso civile ed industriale'- (un grosso, drammatico problema che è da tempo sul tappeto): 4) tutela delle caratteristiche naturali dell'ambiente e lotta all'inquinamento». Secondo Dagnino, non bisogna neppure dimenticare di cercare un . collegamento con la Costa Az» «urrà, la Provenza ed il Delrinato per creare una «area forte sud-europea », che comprenda i porti di Marsiglia e quelli liguri col loro hinterland. Sistema portuale e vie di comunicazione sono stati i punti salienti del convegno. Ha detto l'ingegner Dardanelli, del Politecnico di Torino: «Per esplicare proficuamente la sua attività industriale in continua espansione, al Piemonte sono indispensabili materie prime che devono pervenire principalmente dai porti della Liguria: siamo dunque condizionati dall'organizzazione portuale ligure». U dottor Lombardi, dell'Unione industriali di Cuneo, ha precisato: «Ai porti chiediamo servizi efficienti e noi li prendiamo dove li troviamo, cioè a Marsiglia. Nel porto francese sbarca il legname che serve alle nostre attività, e mandiamo grano e farina all'imbarco ad Ancona. Livorno e Mestre. Abbiamo molti motivi di doglianza verso i porti liguri, specialmente Genova. In definitiva, chiediamo maggiore efficienza portuale ai liguri». Il comandante Migliorini, presidente del pòrto savonese, ha detto: «Starno rimasti al 1950 senza poter fare nulla. Prepariamo progetti e piani regolatori ma poi mancano i soldi per realizzarli, anche se Genova e Savona rappresentano il 35 per cento del traffico portuale nazionale». L'ingegner Dardanelli ha accennato al «grande delta» francese (un'area di sviluppo che ha i vertici a Lione, Perpignano e Mentone, con baricentro a Marsiglia-Fos) confrontandolo con il complèsso Piemonte-Valle d'Aosta-Liguria, che non è preso in considerazione dalla nostra programmazione nazionale. L'ingegner Marson, dell'Unione utenti porto di Savona ha sottolineato: «JVef mese scorso, a Milano, gli esponenti del "grande delta" hanno illustrato agli industriali piemontesi e lombardi le possi-1 bilità di concreta collaborazione nei trasporti, nell'industria e negli scambi commerculli contemporaneamente, il centro di sviluppo della Savota ha offerto aree per insediamenti industriali alle imprese piemontesi. Noi, invece, siamo rimasti fermi all'alternativa fra insediamenti indù- Concludendo, l'ingegner Mar-striali oltre la fascia appenni-nica e insediamenti su nuovearee da guadagnare al marecol risultato che la Liguriaoggi riesce appena a muntene-re i flussi di traffico del 1963verso le regioni retrostanti».son ha auspicato la costituzione di una società, od associazione, con gli esponenti del mondo economico piemontese-ligure-lombardo per lo sviluppo del «grande golfo» quale unico «valido strumentoper sostenere la concorrenzadel "grande delta" prima che sia troppo tardi». L'ingegner Di Bella, prossimo governato-re del distretto Lions. ha ai- fermato: «Siamo pronti ad una collaborazione con i francesi sul piano imprenditoriale, purché i problemi vengano affrontati in prospettiva europea e non regionale». Non poteva mancare un accenno al turismo. L'ingegner Dardanelli, sottolineando che la popolazione attiva del Piemonte lavora 220 giorni all'anno, ha chiesto per i restanti 145 giorni di tempo libero porti turistici e la ristrutturazione dei servizi (acquedotti, fognature, parcheggi, giardirìi. viabilità urbana). L'architetto Campo ra rilevando che la compromissione del territorio non consente più alcun intervento, ha messo in guardia dal possibile scempio che potrebbe essere fatto nell'entroterra: «Starno aia a sette/otto persone per metro lineare di spiaggia: ammassare gente nell'entroterra non servirebbe che a creare altri problemi per la fascia litoranea». .Vittorio Pieve '' " ItsW man fra ^ PB*M t IKHA Varazze. Il prof. Adalberto Val lega mentre parla al convegno «Piemonte Liguria»