Condannati due funzionari del Comune chiesero soldi per "sveltire,, una pratica

Condannati due funzionari del Comune chiesero soldi per "sveltire,, una pratica Due anni di carcere ciascuno inflitti dal tribunale di Savona Condannati due funzionari del Comune chiesero soldi per "sveltire,, una pratica Sono stati giudicati colpevoli di tentata concussione -1 due (un perito industriale di 37 anni e un geometra di trentotto) avevano richiesto mezzo milione per evitare a un agricoltore l'abbattimento di una serra (Dal nostro corrispondente) , Savona, 21 maggio. II tribunale di Savona ha j condannato questa sera Giù-1 do Caldi e Lorenzo Arecco a ; due anni di reclusione ciascu-1 no ed all'interdizione dai pub-1 Mici uffici per lo stesso perio do di tempo, avendoli ricono scruti colpevoli del reato di tentata concussione. Entram hi hanno presentato ricorso ùi appello, II processo nei confronti del perito industriale Guido Caldi, 37 anni, via Paleocapa 14, e del geometra Lorenzo Arecco, 38 anni, via San Michele 10, entrambi funzionari del Comune, è stato un po' in un certo senso anche il processo a certi sistemi, a certe consuetudini che il presidente Gatti ha dimostrato di,non apprezzare. Gli imputati erano stati arrestati nell'aprile del 1970 sotto l'imputazione di concussione, ed erano stati messi in libertà provvisoria alcuni giorni dopo. Al dibattito odierno ha partecipato il solo Caldi; l'Arecco, indisposto, non si è presentato. I fatti risalgono al 22 aprile del 1970, quado i due funzionari, nel corso di un sopralluogo in una zona compresa tra Legino e Zinola interessata alla strada di scorrimento prevista dal piano regolatore ; intercomunale, trovarono una j serra abusiva costruita dagli agricoltori Giacinto e Giovan- ra Risso (padre e figlio), abi- tanti in via Cadorna. Il Caldi e l'Arecco fecero presenti ai due le possibili conseguenze per quell'infrazione edilizia (carcere, demolizione, con- trawensione) e si offrirono di sistemare la questione sostenendo che la controversia si sarebbe potuta risolvere attraverso una domanda di «mantenimento precario» che però avrebbe richiesto il versamento di una «tangente» di 500 mila lire. Il Risso, perplesso, ne parlò con un conoscente che riferi la cosa al genero, l'ingegner Modena, dirigente di sezione dell'Ufficio tecnico comunale, il quale a sua volta informò 11 segretario del Comune, dottor Conte, ed il capo ripartizione ingegner Lombezzi. Da qui l'è sposto del sindaco alla magistratura nei confronti dei due funzionari. «/ tecnici del Comune — ha detto stamane in tribunale Giacinto Risso — tornarono da noi il giorno successivo al sopralluogo con la domanda ; di "mantenimento precario" j già compilata in carta da boi io da lire 500. In tale occasio ne il Caldi disse che era ne cessarlo versare 500 mila lire, diversamente la pratica non sarebbe andata avanti». «Lei come ha reagito?» ha chiesto il presidente. «Il Caldi ci aveva messo un po' di paura e credevo che la richiesta servisse per pagare < la contravvenzione. Comun, que in quel momento i soldi . non li avevo. D'altra parte ' non sapevo cosa fare, cosi ho detto che ripassassero dopo ■ qualche giorno». La risposta ! non ha accontentato né il pre' sidente. né il p.m., né i difenj sori degli imputati. «Sia più chiaro. Lei teme di I poter essere incriminato per ! corruzione — ha detto il prej sidente Gatti — non abbia al' cuna preoccupazione. Dica solo la verità». Infine il Risso si è rimesso alle dichiarazioni fatte in istruttoria. Diversa la posizione degli imputati. Il Caldi (come già aveva fatto durante ristruttoria) ha respinto ogni accusa. «Non abbiamo chiesto una lira. Ci siamo solo offerti — ha dichiarato — di preparare la domanda di "mantenimento precario". D'altra parte noi stessi abbiamo informato i nostri superiori sulla esistenza delle serre abusive e dò ha consentito al Comune di contravvenire i responsabili». «E' proprio strano — ha rilevato il dottor Gatti — il comportamento dei Risso. Voi avete cercato di far loro un piacere, senza alcun utile, e loro vi accusano di un reato assai grave». Il tribunale ha poi sentito quali testi il sindaco dottori Carlo Zanelli, il segretario co- { mimale dottor Conte ed altri tecnici. La sentenza si è avuta dopo poco più di mezz'ora di permanenza in camera di consiglio. n. a. Savona. Lorenzo Arecco e Guido Caldi

Luoghi citati: Modena, Savona