In costruzione a Imperia più di 160 case popolari

In costruzione a Imperia più di 160 case popolari Per una spesa vicina ai tre miliardi di lire In costruzione a Imperia più di 160 case popolari Dal gennaio 1970 al 30 aprile scorso sono state realizzate 132 abitazioni - Investito tutto il denaro a disposizione dell'Istituto case popolari (Dal nostro corrispondente) Sanremo, 4 maggio. Dal primo gennaio 1970 al 30 aprile 1973 sono stati consegnati nella provincia di Imperia 132 alloggi popolari, mentre altri 163 sono in via di costruzione, per una spesa complessiva che supera i due miliardi e settecento milioni. L'Istituto autonomo case popolari per la Provincia chiude questo bilancio, quasi triennale, senza residui passivi, e deve ancora appaltare lavori per la costruzione di 34 alloggi per una spesa di soli 350 milioni. Questi dati, del tutto sommari, vengono diffusi dal presidente dell'Istituto, Mario Borsò, che attende la nomina dèi nuovo consiglio di amministrazione per lasciare la carica. Non può essere rieletto per la sua incompatibilità con gli altri incarichi che già ricopre: è dirigente dell'Ut! e consigliere socialdemocratico al Comune di Sanremo. «Qualcosa abbiamo fatto — dice — se non altro abbiamo speso i soldi che ci sono stati assegnati, compresi 269 milioni per interventi singoli a favore di lavoratori agricoli: tutti li abbiamo spesi tranne 350 milioni per lavori ancora da appaltare. Ma la verità è che noi fabbrichiamo carta: documenti, domande, moduli: una marea burocratica che travolge l'Istituto che -dovrebbe operare, invece, con l'agilità di una azienda imprenditoriale privata. Costruiamo degli alloggi, che sono, anche discreti, abbastanza moderni, ma che dopo un solo anno scadono al livello dei Lager e dei casermoni, perché non è possibile e procedere alla manutenzione continuata delle nostre case: attorno a 132 alloggi, che sono costati quasi un miliardo, in.due anni e mezzo abbiamo potuto utilizzare 14 milioni 150 mila 191 lire per la manutenzione ordinaria e 6 milioni 937 mila 500 per quella straordinaria. Ignorando completamente, in questo modo, uno dei più elementari principi secondo il quale si può difendere il capitale impiegato in immobili avendo soprattutto cura della sua- costante manutenzione». «Li ultimecostruzioni — ag giunge Borgo — abbiamo provato a limitarle a villette a due piani eon appartamenti da tre locali più i servizi e garage, in regione Battè ad Imperia. Un affitto di 30 mila lire mensili è- il massimo che possa chiedere un ente di intervento sociale quale è l'istituto. Tuttavia esso non consente di far fronte alle spese di manutenzione o condominiali che dir si voglia. E l'Istituto, a sua volta, non è mai in grado di accantonane le somme necessarie per una manutenzione efficiente e costante». Lo scopo finale — conclude Borsò — è «mettere in grado chiunque di ottenere alloggi decorosi con la minima spesa; e devo dire che per ottenere questo risultato rum è sufficiente ridurre al minimo l'incidenza del terreno mediante gli espropri. Occorre trovare il coraggio di rivedere i canoni d'affitto delle case assegnate negli anni 1948-'50: sono ancora ancorati alle 800-1000 lire al mese». La Regione per la nuova legge sulla casa ha già assegnato un miliardo e 450 milioni ad Imperia, 800 milioni a Ventimiglia, 650 milioni a Sanremo, 400 milioni ad Arma di Taggia, 200 a S. Stefano al Mare, 150 milioni sono stati accantonati a favore delle cooperative e 180 milioni per le manutenzioni. Ospedaletti e Bordighera sono state escluse dal contributo. I lavori in corso per la costruzione di nuove case popolari figurano: a Camporos- so (per lavoratori dell'agricoltura) 14 alloggi; a Bordighera (Gescal) 20 alloggi: Sanremo (Gescal) 40 alloggi: Imperia 60 alloggi; Imperia cooperativa S. Giovanni 12 alloggi; Pieve di Teco cooperativa Edelwais 9 alloggi; Pieve di Teco 4 alloggi e Borgomaro 4 alloggi. In tutto, 163 abitazioni. r. o. Il doti

Persone citate: Borsò