Il progetto della Montedison per la riconversione dell'Ape

Il progetto della Montedison per la riconversione dell'Ape Incontro a Milano fra sindacati e dirigenti Il progetto della Montedison per la riconversione dell'Ape (Dal nostro corrispondente) Savona, 14 marzo. (n. s.) Le organizzazioni sindacali si sono espresse in termini positivi nel commentare i risultati dell'incontro che ieri hanno avuto, a Milano, con alcuni tra i massimi dirigenti della Montedison. «E' stato, finalmente, un incontro concreto, afferma Domenico Trucchi, segretario sindacato chimici della Cisl, in quanto la "Montedison" non solo ha riconfermato l'impegno per la riconversione dell'Ape ma ci ha dato in visione tutti i documenti che presenterà al ministero dell'Industria per ottenere i fi- nanziamenti agevolati da destinare ai nuovi impianti». Il piano della Montedison si sviluppa in diverse fasi Presentata la domanda al ministero, essa farà pervenire, entro una decina di giorni, al Comune di Vado la «relazione tecnica» sul nuovo stabilimento e quindi, successivamente, chiederà U rilascio della licenza edilizia. Una volta ottenuto il finanziamento e la licenza a costruire si procederà immediatamente alle demolizione di una parte, almeno, del vecchio stabilimento impiegando anche alcuni dei 340 operai dell'Ape attualmente in cassa integrazione guadagni. Contemporaneamente altri lavoratori saranno avviati ai corsi di riqualificazione per prepararli ad assolvere a nuovi incarichi. Inoltre riprenderà la propria autonoma attività U deposito dell'acido solforico (coUegato con pontile alla rada di Vado) che occuperà una ventina di persone. Nel 1975 entrerà in funzione il primo forno ed oltre agli operai già assorbiti ne verranno avviati al lavoro altri 180. Pertanto tenuto conto che entro U 1975 una ottantina di lavoratori, oggi in cassa inte¬ grazione guadagni, raggiungeranno l'età del pensionamento, si calcola che degU attuali 340 operai deU'Ape solo 30 o 40 non troveranno un immediato impiego nei nuovi impianti. Per essi, però, non si esclude un utilizzo provvisorio in altri stabilimenti Montedison della zona. La fabbri! ca che produrrà 23 mila tonnellate annue di fibre vetrose sarà ultimata entro U 1980 e per quella data la Montedison prevede di poter occupare complessivamente circa 450 lavoratori. «Se gli impegni saranno mantenuti — osserva Trucchi — ritengo che il problema della difesa dei livelli occupazionali possa conside-rarsi risolto.

Persone citate: Domenico Trucchi, Vado

Luoghi citati: Comune Di Vado, Milano, Savona