Salvata una bimba prematura pesava poco più di mezzo chilo
Salvata una bimba prematura pesava poco più di mezzo chilo All'ospedale infantile di Sanremo Salvata una bimba prematura pesava poco più di mezzo chilo Un caso di sopravvivenza quasi unico al mondo, anche perché la piccola Natalina vide la luce al sesto mese di gestazione - Dopo cinque mesi di assistenza pesa oltre 3 chili - Oggi, in perfetta salute, sarà riconsegnata alla madre (Dal nostro corrispondente) Sanremo, 2 marzo. L'ospedale dei bambini «Del Castillo» di Sanremo è stato teatro negli ultimi mesi di un fatto eccezionale: una bambina nata, con certezza, dopo soltanto sei mesii e sei giorni di gestazione, che pesava alla nascita 670 grammi e che ha toccato, dopo i primi 10 giorni di calo naturale, il peso minimo di 580 grammi, è stata non solo tenuta in vita, ma ora pesa oltre tre chilogrammi ed in perfetta salute verrà consegnata alla madre. «Era lunga quanto un biberon quando è nata, dice l'infermiera Edvige Spino, il 27 settembre dello scorso anno. Dopo cinque mesi di assistenza esclusivamente medica, domani mattina verrà consegnata alla madre». L'eccezionalità dell'avvenimento è data dalla concomitanza, raramente verificabile, della nascita prematura (al di setto del settimo mese le possibilità di sopravvivenza sono pochissime) con l'irrisorio peso della neonata: «Al di sotto dei due chilogrammi e mezzo, dice il professor Cotellessa, primario dell'ospedale infantile di Sanremo, la mortalità è del 70 per cento, e al disotto del chilogrammo sale al 90 per cento». La bambina ha visto la luce in un parto gemellare. E' sta- ta subito battezzata, come si usa fare in questi casi considerati pericolosi; le è stato imposto il nome di Natalina. La madre, una napoletana di 30 anni, Caterina Spinelli, è impiegata, come il marito Tiberio, un friulano di 32 anni, alle poste di Arma di Taggia. Natalina, quando nacque all'ospedale civile di Sanremo, pesava come s'è detto, circa 600 grammi; la sorella gemella pesava invece un chilo e 320 grammi: «Faremo il possibile per la gemella più robusta, disse alla madre il professor Cotellessa, ma per l'altra le speranze sono nulle»* Otto giorni dopo, malgrado tutte le cure praticatele, moriva invece proprio la gemella di Natalina, mentre proseguiva per quest'ultima la lotta per la sopravvivenza, che ora si è conclusa felicemente. «Il nostro ospedale, dice il professor Cotellessa, è particolarmente attrezzato come centro per neonati "ad alto rischio", come si usano chiamare oggi i nati prematuri. Molta parte del merito è attribuibile quin¬ di alle attrezzature, tutte moderne, di cui dispone il centro; il debito riconoscimento, naturalmente, va anche all'amore, quasi agonistico, che ad un certo punto si è impadronito di tutta l'equipe che si è occupata della piccolissima Natalina, La bambina uscirà dunque domani in perfette condizioni di salute: afferra gli oggetti, sorride, reagisce alle sollecitazioni e il sistema cardiaco è perfetto. «Purtroppo non possiamo dire nulla in merito alla salute futura; manca nel nostro Paese, dice il professor Cotellessa, una casistica in merito che permetta di sapere, ad esempio, le condizioni di salute in cui una "prematura" si verrà a trovare dopo 20 anni». «Il caso della sopravvivenza di Natalina è uno dei pochissimi conosciuti sino ad oggi nel mondo, dice l'avvocato Franco Moreno, presidente dell'ospedale; a tutti gli effetti pub sembrare un miracolo». Renato Olivieri Sanremo. La piccola nata prematura, ora vispa e sana
Persone citate: Caterina Spinelli, Del Castillo, Franco Moreno, Renato Olivieri
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