Ex dattilografa del tribunale assolta dall'accusa di falso

Ex dattilografa del tribunale assolta dall'accusa di falso A Sanremo; ha beneficiato dell'amnistia Ex dattilografa del tribunale assolta dall'accusa di falso Sette anni fa avrebbe falsificato la firma su un mandato di pagamento d'indennità d'una teste -11 reato derubricato a falso in scrittura privata (Dal nostro corrispondente) Sanremo, 2 marzo. (r. o.) Si è concluso stamane con un'assoluzione, grazie al beneficio dell'amnistia, il processo a carico dell'ex impiegata deU'ordine degli avvocati é "daìtScgrafa del triBu-i naie di Sanremo, Elena Man-! gioia, 30 anni, attualmente impiegata-presso il tribunale di Firenze, accusata di falso in atto pubblico. Secondo l'accusa, la Mangioia, sette anni or sono, si sarebbe impossessata illecitamente di alcune indennità riconosciute a dei testi in alcuni processi. In un caso in particolare avrebbe apposto la firma della signora Elsa Storto, da Ceriana, che era stata testimone in un processo per incendio doloso, in calce all'apposito mandato dell'ufficio del registro. L'importo del mandato era in quel caso di 3645 lire. Dopo tre udienze tutte rinviate allo scopo di sentire altri testimoni (è stato sentito anche l'ex presidente del tribunale sanremese, dottor Bina), stamane i giudici hanno ritenuto di modificare il reato ascritto all'imputata da falso in atto pubblico a quello minore di falso in scrittura privata, concedendo all'impu- tata le attenuanti generiche e considerandole prevalenti sulle aggravanti contestate. Derubricato in questo modo il reato, la Mangiola è stata assolta perché ha potuto beneficiare dell'amnistia. L'ex impiegata del tribunale di Sanremo era stata denunciata da «una sua ex collega, la signora Angela Gandolfo Mannàia, moglie dell'allora cancelliere del tribunale che venne circa in quell'epoca trasferita, assieme al marito, alla Pretura di Livorno, dove si trova tuttora. Secondo la Gandolfo, la Mangiola godeva di una piena e singolare libertà per una semplice impiegata negli uffici del tribunale sanremese. «AI punto — ha detto durante l'interrogatorio nel corso della prima udienza — che comandava come se fosse stata lei il presidente». Ad un certo punto il rancore che la superteste ha dimostrato durante il processo nei confronti dell'imputata è esploso sino a farla esclamare: «In quel tribunale si faceva tutto in famiglia». Il P. M. aveva creduto di capire: «In questo tribunale...» e subito l'ha minacciata di scriminarla in aula. Sono stati momenti di tensione, poi la Gandolfo ha potuto chiarire l'equivoco e lasciare intendere, nello stesso tempo, che il suo risentimento era originato dal fatto che (secondo lei) era stato l'allora presidente a provocare il trasferimento suo e del marito da Sanremo. Per quanto concerne l'accusa specifica contestata all'imputata, di aver firmato il mandato di pagamento della teste Elsa Storto, le varie perizie, fra loro contrastanti, non hanno in definitiva dimostrato là colpevolezza. IMPERIA — Il derby Imperia Gaviese si terrà fra sabato e domenica: nel pomeriggio di sabato giocheranno al «Ciccione» i rincalzi della Coppa Berretti: fra gU imperiesi saranno presemi alcuni giocatori di prima «quadra (Servidei, e probabilmente Cuccuieddu, qualora Bonizzoni non lo voglia includere nella «rosa» dei convocati per domenica). L'incontro avrà, inizio alle 15. Sanremo: l'impiegata assolta, Elena Mangiola