Sfortunata per ora la pesca e i "bianchetti,, costano cari
Sfortunata per ora la pesca e i "bianchetti,, costano cari Al secondo giorno, dopo l'autorizzazione Sfortunata per ora la pesca e i "bianchetti,, costano cari Hanno superato le 4000 lire al chilo - Nei ristoranti una porzione costa mille lire - Nel Savonese sono 150 le barche interessate alla pesca del novellarne e il reddito riguarda trecento famiglie - Qualche consiglio ai consumatori (Dal nostro corrispondente) Savona, 16 febbraio. Anche la pesca dei bianchetti è ripresa da due giorni, ma di novellarne «nostrano» non se ne vede molto nelle pescherie e nei ristoranti. «Il tempo, dicono i pescatori, non ci è stato sinora favorevole e quindi il prezzo ne risente». I bianchetti di sarda, quelli cioè pescati nel mar Ligure, hanno superato le quattro mila lire il chilo, mentre quelli provenienti da altre regioni, soprattutto dal Meridione, si pagano dalle tremila alle tremila e cinquecento lire. Nei ristoranti, come ammette lo stesso Ferrer di Spotorno, una porzione di bianchetti bolliti (circa 200 gr) o di frittelle (150 gr) costa sulle mille lire. I bianchetti, in questo pe riodo, rappresentano l'unica vera risorsa dei pescatori. «Con il novellarne, osservano i dirigenti della cooperativa "C. Colombo", molti riescono a tappare qualche buco, altri a fronteggiare le spese per reti ed attrezzature nuove oppure a pagare i debiti fatti durante l'inverno». Nel Savonese sono ben 150 le barche interessate a questo tipo di pesca, il che significa che da essa dipendono almeno trecento famiglie. Non tutti i bianchetti in vendita sono nostrani. «In questi giorni, dice U signor Salomoni, titolare de "La pescheria" di Loano, ci sono stati forti arrivi da Manfredonia e dal Meridione. Si tratta di "bianchetti" diversi dai nostri sia come gusto che come qualità. Chi non è un competente difficilmente riesce a distinguerli, ma i rivenditori onesti debbono farlo presente ai clienti». E' consigliabile quindi che i consumatori, prima di procedere all'acquisto, ai informino sulla provenienza. Mentre i pescatori esultano per questa vittoria (lo scorso anno la pesca ai bianchetti era stati proibita). «Italia Nostra» ha preso posizione contro la decisione riformatrice del ministero della Mari-, na mercantile. «Tale misura, afferma l'Associazione che si occupa della tutela del patrimonio artistico e naturale del Paese — è contraria allo spirito informatore della legge 965 del 14 luglio 1965 sulla regolamentazione della pesca e, soprattutto, gravemente deleteria per il patrimonio ittico». Dopo avere affermato Ohe le più gravi minacce alla fauna marina provengono dal crescenti mquinamenti, «Italia Nostra» rileva che, comunque, «forme di pesca, lecite o tollerate come quelle del novellarne e della pesca a "strascico" (senza dire di certi tipi di pesca sportiva) sono quanto mai deleterie per l'ittiofauna come confermato da tutti i più seri sudiosi dell'argomento e dalle indagini del consiglio nazionale delle ricerche». L'Associazione osserva infine che «le legittime aspirazione dei pescatori non debbono essere soddisfatte con iniziative errate e oltretutto inadeguate, ma con una seria politica che affianchi una severa tutela del patrimonio ittico contro le gravi minacce che la insidiano in maniera pericolosissima e con valide misure per l'ammodernamento del lettore quale il sorgere di una razionale industria conserviera». Da ieri, intanto, nei ristoranti della Riviera crescono le «richieste» di bianchetti. Diversi sono i modi di cucinarli. Lasciamo la parola a Ferrer che da lunedi prossimo dirigerà a Spotorno un corso di gastronomia organizzato dairamministrazione comunale. «Il piatto tipico è quello dei, bianchetti bolliti. È' una cosa molto semplice. Si fanno cuocere alcuni minuti, quindi si sgocciolano e si aggiunge otto e limone. C'è poi la minestra composta da "capetti d'angiolo" (pasta molto fine), bianchetti, maggiorana, parmigiano, burro e uova. Ricordo ancora le frittettine, la frittata e il polpettone». Ed ecco una ricetta di frittata per sei persone. «Occorrono un chilogrammo di bianchetti, uno di bietole, 100 grammi di mollica di pane inzuppata nel latte, 70 grammi di formaggio grana gratuggiato, otto uova, un pizzico di maggiorana tritata, un cucchiaio di prezzemolo trito. uno spicchio d'aglio pestato, un cucchiaio d'olio di frantoio, sale quanto basta e dette bietole fatte leggermente bollire e dette quali si utilizza solo la costa». «I bianchetti debbono essere accuratamente puliti e fatti sgocciolare. Poi si mescola il tutto. Quindi l'impasto viene versato in una padella di ferro nella quale in precedenza si è fatto scaldare un po' d'olio, e si mette al fuoco. L'essenziale è muovere in continuazione la padella mentre di tanto in tanto si deve rigirare la frittata. La cottura deve avvenire lentamente». Nicolò Siri Savona. Si tirano le reti con i bianchetti: la pesca è magra (Foto Ferrando)
Persone citate: Ferrer, Foto Ferrando, Nicolò Siri Savona, Salomoni
Luoghi citati: Italia, Loano, Manfredonia, Savona, Spotorno
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