Un po' di Jugoslavia in Langa

Un po' di Jugoslavia in Langa S'è inaugurata una mostra di naif s a Dogliani Un po' di Jugoslavia in Langa I principali pittori di tre importanti "scuole" sitile pareti della "Biblioteca Einaudi" (Dal nostro inviato speciale) Dogliani, 13 dicembre. Le ampie vetrate svelano le chiare acque del torrente Rea bordeggiato dalla neve. All'interno, nel tepore della Biblioteca Einaudi, primeggiano fra le centinaia di libri, i quadri naìfs dei pittori jugoslavi. Già, perché in questo grazioso angolo della Langa,-sabato scorso è stata inaugurata la mostra che presenta i capolavori dei Generalic, dei Kovacic, dei Mendica, dei Tatisic e di tanti altri. La rassegna nella Biblioteca di Dogliani s'è aperta alla presenza del direttore dell' Ufficio Turistico iugoslavo di Milano, Zeliko Balosic e c'erano i pili rappresentativi esponenti del mondo culturale ideila Regione. Sulle pareti compaiono i colori violenti 1 della scuola di Hlebine. i dori di quella di Kovacica, ì fantasiosi personaggi della scuola di Uzdin. Un cromatico repertorio di casette dai tetti innevati, di suonatori di violino dai lunghi mustacchi, di mani contadine che catturano giganteschi pesci. E' il mondo naif che la Jugoslavia ha saputo esprimere in lunghi anni attraverso la fervida fantasia e il ficcante istinto dei suoi umili artisti. E questo fantasmagorico universo plasmato su tavolozza potrà essere ammirato sino al 19 dicembre. Ma perché la Jugoslavia ha scelto proprio Dogliani? « La nostra cittadina è piena di gente dei cam- pi proprio come sono la maggioranza dei pittori naìfs — spiega Ugo Roello, direttore della Biblioteca — e poi la "Einaudi " è un'importante calamita per chi vuol fare cultura in questa zona alquanto addormentata ». Dunque la cultura in provincia, ossia alla periferia dei grandi circuiti metropolitani dove un'esposizione di quadri è più specchio per le vanità mondane che reale degustazione di arte e di stati d'animo. Una prova della genuinità di questa iniziativa è la presenza di Gianni Gallo, organizzatore insieme con Piero Fagiolo, della rassegna. Gallo, sanguigno come la Langa che l'ha partorito, è un Une incisore che si dedica all'arte facendo part-time con i lavori della sua vigna (produce, mi giurano, fascinoso dolcetto) a Avete portato questa mostra di naìfs a Dogliani — sottolinea Gallo — ha un enorme significato. Vuol dire togliere simili esposizioni ai grandi speculatori dell'arte e allo stesso tempo offrire una cultura genuina a gente affamata di queste cose». Non per altro parecchie cascine langhette nascondono pittori naìfs, piccoli geni domestici dèi colore ''e della fantasìa. Anche questi bricchi carichi di neve o gravidi d'uva possono esprìmere un Josip Generalic, pittore che oggi è valutato dai due milioni in su. « Purtroppo, però, manca l'ambiente culturale adatto per mettere in grado gli indigeni di diventai» operatori artistici» fa notare Roello. La Biblioteca Einaudi, sorta nel '63. diventò subito un faro di richiamo per le giovani generazioni di queste parti affamate di cultura L'esperimento è riuscito ma la «Biblioteca» come qui la chiamano tout-courl, è rimasta una cattedrale nel deserto. « Nella vicina Bra — continua Roello — i giovani sono pigri; ad Alba si tenta di far qualcosa, ma in maniera frammentaria; a Cuneo c'è tanta voglia di agire ma i risultati, al momento, non sono soddisfacenti ». / colori dei naìfs jugoslavi, dunque, hanno alimentato la luce di questo faro culturale che è Dogliani. E i volti contadini che si soffermano dinanzi ai gioiosi quadri dimostrano che la luce di un faro pub guidare tanta gente, anche se fuori c'è il gelo e la neve è insidiosa. Edoardo Bellone

Persone citate: Edoardo Bellone, Gallo, Gianni Gallo, Kovacic, Piero Fagiolo, Roello, Ugo Roello, Zeliko Balosic

Luoghi citati: Alba, Bra, Cuneo, Dogliani, Jugoslavia, Milano