Cinque sequestrano due agenti subito dopo tentano di evadere

Cinque sequestrano due agenti subito dopo tentano di evadere La rivolta nel carcere minorile di Boscomarengo Cinque sequestrano due agenti subito dopo tentano di evadere Ma sono stati prontamente bloccati - Fra loro due giovani abitanti ad Acqui Terme (Nostro servizio particolare) Boscomarengo, 8 dicembre. Rivolta di cinque giovani detenuti in serate al carcere minorile di Boscomarengo, nell'Alessandrino. Sequestrati due agenti di custodia, i rivoltosi si sono barricati in una cella al primo piano dell'edificio e hanno cercato di ottenere un'auto veloce per fuggire. Poi, visto inutile questo tentativo, hanno studiato di evadere dopo aver divelto le inferriate di una finestra della cella. Questo tentativo di fuga è risultato però impossibile perché, dato l'allarme, a Boscomarengo erano giunte numerose pattuglie dei carabinieri e delle polizia agli ordini del ten. col. Tuccari, del capitano Scandone e il capo della mobile dott. Feda. Allora, liberati gli osteggi, i cinque hanno cercato di ottenere quanto meno il trasferi¬ mento: tre dei rivoltosi erano arrivati in mattinata dal Ferrante Aporti di Torino; poi. dopo le 21,30, si sono arresi. Al carcere minorile era frattanto giunto il sostituto procuratore della Repubblica dott. Parola che, assistito da un difensore, l'avvocato Boc- ha iniziato l'interrogatorio del cinque giovani. Sono due acquesi di 1? anni, Alfredo Migliozzi e Luigi Forgia, abitanti rispettivamente in frazione Lussilo di Acqui e in via Della Bollente; e tre torinesi, i diciassettenni Rosario Virga, via Artom, Carlo Stangane!!!, via San Secondo, e il sedicenne Antonello Concas, Borgo Dora. Tutti, ad eccezione dello Stangarteli!, in attesa di giudizio per rapina ed altro, sono già stati condannati per vari reati contro il patrimonio e stanno scontando le rispettive pene. Come abbiamo detto, Concas, Virga e Stangane!li erano appena arrivati nella mattinata a Boscomarengo, un vecchio convento adiacente alla basilica di Santa Croce fatte costruire da Papa Pio V. H trasferimento non lo volevano e pertanto, appena sistemati nel carcere, debbono aver studiato la sommossa, scoppiata poi alle 18.45 con la collaborazione degli acquesi Forgia e Migliozzi. Dato fuoco ad alcune masserizie per far accorrere gli agenti di custodia ed armatisi con pezzi dei vetri spaccati da una finestra, hanno aggredito gli agenti Michele luzzino e Mariano Marsilio, di 25 e 23 anni. Sotto la minaccia, i due hanno dovuto arrendersi e sono stati tenuti prigionieri nella cella occupate dai rivoltosi, che in cambio della loro liberazione hanno chiesto un'auto veloce per fuggire. Mentre si discuteva sulle richieste dei giovani, veniva dato l'allarme e, con i carabinieri e i poliziotti, giungevano sul posto anche i vigili del fuoco nell'eventualità di dover scalare il muro dell'edificio. Dopo aver compreso che la richieste non sarebbe state accolta, i detenuti, divelta l'inferriata della finestra, hanno studiato le possibilità di evasione, ma la cosa è apparsa inattuabile per la presenza delle forze dell'ordine. Allora, liberati gli agenti di custodia, hanno ridotto le loro richieste: si sarebbero accontentati, per arrendersi ed abbandonare la cella, di essere trasferiti. Alle 2130, però, hanno deciso la resa ed è iniziato l'interrogatorio da parte del sostituto procuratore Parola. Le accuse sono di seque stro di persona, danneggiamento e tentativo di evasione. Nel carcere di Boscomarengo sono 36 i giovani detenuti. Franco Marchiarti

Luoghi citati: Acqui, Acqui Terme, Torino