La banda che prova in cascina

La banda che prova in cascina Casteiletto di Busca è orgoglioso dei suoi solisti 1 ■ — ■ ii i — i « La banda che prova in cascina (Nostro servizio particolare) Basca, 1 novembre. Castelletto, è un'operosa borgata di poche centinaia di abitanti a non molti chilometri dal capoluogo con un pregio che -tufti gli invidiano: quitta di avere un'efficiente e anche molto apprezzata banda musicale che porta il nome della frazione sulle piazze di mezza Italia e anche all'estero. Prima detta guerra si può dire non c'era paese un po' grande che non avesse la sua banda: in provincia, allora, erano infatti almeno un centinaio i complessi: oggi sono invece ridotti a meno di venti e una parte fa vita stentata, esiste pia sulla carta che di fatto. Un tempo c'erano anche i concorsi provinciali, regionali, nazionali dì quali le bande si preparavano con puntiglioso impegno; ora i complessi andrà in vita sono alla continua ricerca.dei ricambi giovanili per gli anziani che scompaiono o che vanno in pensione. «La banda di Castelletto — spiega il maestro Antonio Laverà, 51 anni, diplomato in musica — ha la particolarità forse unica di essere composta tutta da elementi dalla trazione, di poter contare su molti giovani mentre continua da decenni la collaborazione dei più anziani Qui da noi la passione musicale più vera e sincera, qua! è quella di far parte di una banda, è sentita in tutti gli ambienti della frazione. Nella banda di Castelletto ci sono infatti contadini, impiegati, operai, commercianti, artigiani, persino professionisti». . L'anno di fondazione della banda di Castelletto di Busca risale al 1921 ma l'interruzione provocata dagli eventi bellici avrebbe rischiato di esse- re definitiva te nel 194$ un giovanissimo innamorato del- la musica popolare, appunto Antonio Laverà a quel tempo ' appena diplomato, non zi tosse messo di buzzo buona per farla risorgere. «Ho cominciato a radunare un gruppo di giovani — continua il maestro Laverà — recandomi casa.per casa per convincere i genitori; poi ho fatto l'appello degli anziani, quelli che già facevano parte della banda, e siamo cosi riusciti a costituire il primo nucleo. Poi tutto è stato più facile anche se sèmpre ugualmente faticoso». Oggi la banda di Castelletto di Busca conta sull'apporto di ben 35 musicanti (ma negli ultimi 30 anni si sono avvicendati in almeno .150 tutti preparati dal maestro Love ra) la cui età varia fra i 9 anni di Roberto Acchiardi (tromba) e i 75 di Alberto Bernardo che probabilmente è il più anziano flicorno contratto del Piemonte. Attri giovanissimi: Mauro Riba (tromba) 11 anni. Ivano. Galliano e Massimo Formento, 13 anni, entrambi abili nella tromba, Teresio Larda, 13 anni. Albino Belliardo, 11 anni, Silvio Armando pure undicenne. La banda, da pochi mesi, ha le nuove fiammanti divise che suscitano l'ari mrazione per la loro impeccabilità do vunque i musicisti si esibisco no. Le giacche sono di coloro rosso scarlatto, i pantaloni color crema e poi il capello col pennacchio rossoblu. «Per l'acquisto del vestiario — continua il maestro. Lovera — il comune di Busca ci ha dato un discreto contributo ma ciascuno di noi ha dovuto mettere di tasca propria la differenza. < Anche gli strumenti (qualcuno, più sofisticato, arriva alle 400 mila li re), vengono acquistati dagli interessati. Nel 1976 la nostra banda ha svolto 67 servizi in altrettante località italiane ed estere. Penso che per dei dilettanti sia un primato. Certo, se le autorità, la regione, soprattutto, ci concedessero un contributo annuo potremmo anche fare di più». In quanto dilettanti volontari i membri della banda di Castelletto non hanno alcun compenso ma solo un rimborso che sovente non compensa nemmeno la giornata di lavoro perduta. «E questa i — continua il maestro Lovera — è anche una delle ragioni per le quali tante bande si sfasciano. Anzitutto l'impe gno per le prove, almeno due alla settimana, poi i viaggi, che comportano consumo di giornate di ferie o parziale perdita di salario senza un adeguato corrispettivo. Capita cosi che uh giovane la cui preparazione ha comportato per lui e il maestro centinaia di ore di assiduo esercizio finisce per agganciarsi'ad una orchestrina che suona — e guadagna anche bene — nelle balere». D'altra parte pur dando alla collettività un arricchimento culturale il maestro Lovera se vuol vivere deve lavorare in. una banca cuneese, neanche per lui c'è un compenso fisso. «Ma io non mi lamento. Vorrei solo che il nostro complesso bandistico avesse una sede propria mentre oggi facciamo le prove in un cascinale». Al maestro Lovera hanno comunque dato le onorificenze di cavaliere al merito della Repubblica. Per benemerenze bandistiche., naturalmente. Gianni De Matteis

Luoghi citati: Busca, Italia, Piemonte