Nella "capitale della patata" ora i produttori si lamentano

Nella "capitale della patata" ora i produttori si lamentano A Castelnuovo Scrivia il prezioso prodotto è scarso Nella "capitale della patata" ora i produttori si lamentano (Nostro servizio particolare) Caaèr Innovo S. 19 agosto. I produttori di patate incassano 75 lire al chilo, i consumatori le pagano almeno 300 lire. Di questi tuberi se ne produce in grande abbondanza, ma s'importano dall'estero. Succede- a Castelnuovo Scrivia, nel Tortonese, che è il. più importante centro di produzione di patate di tutto U Piemonte: se ne raccolgono, comprese quelle di alcuni piccoli comuni vicini come Alzano Scrivia, Guazzerà, Isola Sant'Antonio, anche 200 mila quintali l'anno. Sono di qualità pregiata, ma in questo periodo devono essere in pratica svendute. - «AI massimo — dice U dottor Francesco Scacchieri, che oltre ad essere medico è an- che un produttore — si coprono le spese di manodopera, mòtto atte, e di semina, altrettanto elevate. In definitiva risultano maggiormente avvantaggiati i piccoli produttori che, sia pure con fatica molto maggiore, lavorando manualmente anche 14 ore al giorno, riescono ad evitare le spese del personale, che incidono notevolmente». A chi raccoglie patate vengono corrisposte 2 mila lire l'ora. «Noi che usiamo macchinari inevitabilmente costosi — aggiunge U figlio San- ! dro, studente, consigliere comunale, che anziché sulle spiagge si abbronza sui campi di patate — dobbiamo anche ammortizzare queste spese, per cui occorrono sei anni almeno per paregguve il bilancio». Quest'anno poi il prodotto, seminato in quantità superiore al passato poiché la scorsa annata era stata assai favorevole, fe inferiore invece alla media per il pessimo andamento climatico. Molti tuberi, fino al 60 per cento, devono essere scartati già nel campo perché colpiti dalla peronospera, insorta per le troppe piogge e che nessun anticrittogamico è riuscito a debellare. AI momento di von- '^oSoteztonV^ molto basse, attualmente appunto di 75 lire al chilo. «Una situazione pressoché analoga — dice Giovanni Biadane, Hivng«»Titj» dell'Ufficio potete detta Federcansorzi — ri riscontra quasi ovunque, in parte dovuta atta scarsità di domanda tipica di questo periodo dell'anno, per età chi può immagazzinare il prodotto tra qualche mese riuscirà, si spera, a collocarlo a prezzi maggiormente remunerativi. Ma in buona parte questa situazione è da attribuirsi atta concorrenza straniera». Si importano patate dalla Germania Occidentali», dall'Olanda che a sua volta però importa da noi poiché il suo raccolto avviene in un periodo diverso dell'anno, e dalla Francia. Occorrerebbero, si dice, provvedimenti da parte del governo per bloccare questa massiccia, inutile importazione, v Anche gli Scacchieri, padre e figlio, sono di questa opinione: è assurdo acquistare patate all'estero quando un solo centro agricolo, sia pure, importante, riesce a produrne 200 mila quintali l'anno. E" una delle tante incongruenze all'italiana. Unici ad essere soddisfatti sono gli uomini e le donne che provvedono alla raccolta delle patate. Il lavoro è duro, dicono, ma da un punto di vista economico rende bene. - e. c c'^prpdriptsmMtcGlirdFdd

Persone citate: Francesco Scacchieri, Giovanni Biadane, Tortonese

Luoghi citati: Alzano Scrivia, Castelnuovo Scrivia, Francia, Germania, Isola Sant'antonio, Olanda, Piemonte