L'indiano lascia Bra; soffre di nostalgia

L'indiano lascia Bra; soffre di nostalgia Finito il campionato di hockey il "Benevenuta„ perde uno straniero L'indiano lascia Bra; soffre di nostalgia (Dai nostro corrispondente) Bra. 5 luglio. Finito il campionato, l'Hockey Benevenuta perde un indiano. Harish Rumar, 33 anni, centrocampista, torna a Jullundar, college universitario nel Punjab. Continuerà a studiare storia e a giocare, con la speranza che il ruolo di ambasciatore dello sport nazionale indiano, conquistato con la sua breve ma fruttuosa permanenza in Italia, lo aiuti a trovare un posto di lavoro in uno dei tanti enti (ferrovie, polizia) che hanno una squadra di hockey. Harish era arrivato a Bra in marzo, all'inizio del campionato. L'impegno con il club di Gianfranco Benvenuta scadeva a giugno, ma la sua partenza dispiace ugualmente agli sportivi braidesi. «Anch'io ho qualche rimpianto — dice Harish —. Cominciavo a parlare l'italiano è mi ero fatto degli amici. La nostalgia di casa però è forte. Tre mesi o poco più non bastano per abituarsi a un tipo di vita così diverso dal proprio». I dirigenti della società non hanno accennato alla possibilità di una conferma per un altro campionato? «No, i patti erano chiari sin dall'inizio: sapevo che a Bra mi sarei fermato solo tre o quattro mesi. E poi non si conoscono ancora le intensioni detta Federazione per la prossima stagione». Spiega Inder Singh, l'altro indiano veterano della squadra: «/I Coni ha in mente misure restrittive sull' "importazione" dei giocatori. Sembra che già dal '78, ogni socie- tà non potrà utilizzare più di uno straniero.-E' una legge studiata su misura per il base-ball, ormai invaso dagli americani, ma finirà ver colpire anche l'hockey. Con questo progetto in aria non si poteva correre il rischio di con¬ fermare Harish. E neanche sipensa a sostituirlo con un al-tro indiano». Il risultato all'ultimo cam-pionato e stato deludente per finito. gli sportivi braidesi, abituati ai trionfi dello scudetto: il Benevenuta si è classificato solo terzo, alle spalle del Cus Torino e dell'Agiaa Roma. «Questa è una iquadra cresciuta troppo in fretta — osserva Inder —. L'esploit iniziale non poteva durare all'inPer fortuna sembra che i dirigenti abbiamo capito la lezione. E' inteso che io da quest'autunno dedicherò la maggior parte del mio tempo agli allenamenti. I giocatori devono cominciare a contare un po' meno sugli indiani in campo, e devono imparare a giocare a hockey. C'è anco Ta chi lo confonde col calcio». starà prevalentemente in pan-}'- ------- « « „.i'china: il Benevenuta sceglie l'austerity? «Dinamo che sceglie la serietà. Non dimentichiamo — conclude Inder Un indiano se ne va, l'altro Singh — eoe Bra ha cercato gli indiani senza manco avere un campo per giocare a hockey. Il problema del campo è il più grave e non l'abbiamo ancora risotto. Proprio in questi giorni torneremo a di; scuterne con il sindaco e con i l'assessore allo Sport. La no'. sira società è disposta ad ati trezzare l'impianto a sue speI se. purché il Comune conceda ! in uso il terreno ver un perio■ do non troppo breve, quindici [anni per esempio. Ma pare j che raccordo sia ancora lon¬ tano». g. n. Htrìf Rumar

Luoghi citati: Bra, Italia, Roma, Torino