Anziano parroco, due suore, un asilo in una classica "storia all'italiana"

Anziano parroco, due suore, un asilo in una classica "storia all'italiana" Anziano parroco, due suore, un asilo in una classica "storia all'italiana" Veglia di Cherasco, 1 giugno. TJn asilo, un parroco, due suore, due bambini e un «fantomatico» consiglio di amministrazione sono i personaggi di una storia nostrana colorita di sottintesi e monosillabi. A Veglia di Cherasco si chiude l'asilo capace di quaranta posti non perché manca di scolaresca ma perché pane della popolazione della frazione vuole» cosi. Due fazioni si stanno scontrando per poter avere il controllo dell'asilo. Ma cosa c'è sotto?, si chiede la poca gente e ìranea alle estenuanti vicissitudini. Silenzio. La vicenda ha avuto inizio pochi anni fa, quando l'attuale parroco di Veglia (82 anni compiuti) decise di farsi affiancare, neU'amministrazione dell'asilo, da un gruppo di abitanti della frazione. Le rimostranze di un altro gruppo si sono fatte subito sentire: « Il consiglio di amministrazione non è stato eletto democraticamente, quindi non ha alcun valore ». L'asilo in questione venne costruito nel 1930 da don Binello (attuale parroco) che riusci a mettere assieme la cifra necessaria (novemila lire) con lasciti e offerte. A Veglia per alcuni decenni sono stati tutti contenti. Il parroco, perché l'asilo era funzionante, le suore del «Cottolengo» perché i bambini lo frequentavano volentieri, e la popolazione perché la scuola materna permetteva alle madri di seguire i mariti nei campi. Ormai quasi ottantenne, un paio di armi fa, don Bi¬ nello decise che era giunto il momento di farsi aiutare dagli abitanti nella gestione dell'asilo che, ancora oggi, continua a ricevere regolarmente contributi dalla Regione, da! Provveditorato e da altri enti e privati. Si trattava, in pratica, di preparare un bilancio e stabilire la retta che le famiglie avrebbero dovuto .versare per la custodia dei figli. Da quel momento iniziarono le prime polemiche e la popolazione si divise in due fazioni. La prima, che attaccava il consiglio di amrninistrazione perché « non legalmente eletto » e la seconda che continuava a ripetere che <■■ in fondo andava bene cosi ». I bambini iscritti lo scorso autunno alla «materna» sono scesi a 15 dai quasi trenta dell'anno prima, ma solo iii due hanno frequentato le lezioni. Perché? « Ci sono state delle pressioni — dice Matteo Bernardi, presidente dell'asilo —. Si è cercato di impedire, inventando le cose più. assurde, che le famiglie di Veglia portassero i figli a scuola ». Di « storie » a Veglia ne girano molte. Si dice che dietro all'asilo, si nasconda un giro di conti correnti che verrebbero inviati in tutta Italia e che farebbero incassare all'amministrazione decine di milioni all'anno e che a capo dell'organizzazione truffaldina ci sarebbe un religioso. Nessuno, comunque, ha delle prove, né tantomeno si assume la responsabilità e la paternità delie dicerie. f. p.

Persone citate: Binello, Matteo Bernardi

Luoghi citati: Cherasco, Italia