Divisi a Cuneo

Divisi a Cuneo Divisi a Cuneo (Dal nostro corrispondente) Cuneo, 11 maggio. Sul problema ventilato da alcuni ambienti della magistratura, e ripreso dalla stampa, di una possibile amnistia concernente i reati minori — per sfoltire le carceri stracolme di detenuti che spesso devono scontare solo pene lievi oppure sono in attesa di giudizio per reati di non grave entità — anche a Cuneo i pareri sono discordi. fi presidente del tribunale dottor Gino Bissoni si è detto favorevole a, un'amnistia ristretta che contempli i reati minori. Ha detto: «Ma certo un'amnistia che abbracci l'arco dei reati non di pericolisità sociale, come appropriazione indebita e reati contravvenzionali, è auspicabile. Ciò per favorire l'esodo dalle carceri di reclusi che devono scontare piccole pene o residui di pene non gravi. E anche per sfoltire la pletora delle cause pendenti presso gli uffici giudiziari. Nessun condono o indulto, invece, per i crimini abbietti come rapine, sequestri e altri». Con lui concorda il presidente dell'Ordine degli avvocati di Cuneo. Giuliano Pellegrini: «Si all'amnistia per i reati minori, anche per ragioni d'umanità. Personalmente, non sarei contrario a un provvedimento di clemenza per i reati che prevedono la sola pena dell'arresto e dell'ammenda. Questo per esigenze di giustizia ed equità, perché i grossi criminali molto spesso sfuggono alla giustizia, oppure evadono dalle carceri. C'è poi l'esigenza di alleggerire gli uffici giudiziari del cumulo dei fascicoli pendenti». Ecco alcuni giudizi raccolti per strada. Sergio Gallo, impiegato: «Si amnistia per i furterei;:, i reati di oltraggio, ma non per i grossi delitti: per questi occorre la massima vigilanza e pene esemplari». Aggiunge la moglie Attilia: «E' scahdolosa la recente libertà concessa a Lutring, il cosiddetto "solista del mitra"». Claudio Mondino studente: «Piuttosto che amnistia, lo Stato dovrebbe creare nuove carceri, più sicure per custodirvi i grossi delinquenti, evitando che questi riescano a fuggire. Concordo sulla necessità di liberare coloro che scontano pene minime». Marziano Arese, operaio: «Un'amnistia sarebbe un calcio in faccia alla gente onesta o a quella che ha dovuto subire spogliazioni, dolori e lutti per crirnini rimasti impuniti». Grazia Calosso. titolare di boutique: «E' difficile dire si o no all'amnistia su due piedi. Se è necessaria che la facciano pure, ma non per i crimini più gravi e odiosi. Per questi delinquenti che ottengono sempre delle attenuanti aggraverei le pene. E niente licenze ai carcerati pericolosi». Beppe Peano, esercente bar: «Io sono di cuore generoso. E sono d'accordo sull'amnistia generale». Claudio Quaranta, operaio: «Non parliamo di amnistie, tantomeno per i rapinatori, violentatori e rapitori. Ci mancherebbe ancora questo». Giuseppe Dalmasso. pensionato: «Io vorrei mettere dentro i grossi evasori fiscali, altro che amnistie». Beppe Ruffa, albergatore di Pontechianale: «Nessuna amnistia, anzi dovrebbero inasprire le pene per certi reati». Nino Manera

Luoghi citati: Cuneo, Pontechianale