Due condanne a 7 anni per la rapina di Centallo

Due condanne a 7 anni per la rapina di Centallo Cuneo ; il terzo imputato è stato assolto Due condanne a 7 anni per la rapina di Centallo (Dal nostro corrispondente) Cuneo, 11 marzo. tn. m.) Con due condanne e un'assoluzione si è concluso oggi dopo tre udienze il processo per la rapina all'ufficio postale di Centallo, avvenuta circa un anno fa. Il tribunale '^to sette anni di reclu j «or.e ciascuno agli imputati 1 Dande Lattanzio, 24 anni, e Giuseppe Ferraro, di 25, entrambi residenti a Nichelino. Silvano Navone, domiciliato a Torino in via Ticino 12, è stato invece prosciolto per insufficienza di prove. L'ultimo rinvio era stato causato da un cavillo procedurale sollevato dai difensori — avvocati Colaleo, Girardoni, Gianmaria Daimasso e Marcello Gallo —, i quali all'udienza del 10 novembre scorso avevano eccepito che l'annuncio del deposito della perizia tecnica andava fatto con un telegramma e non con ima telefonata, come per ragioni di brevità aveva ritenuto l'ufficiale giudiziario. 11 tribunale, accogliendo l'istanza, aveva rinviato il processo a nuovo ruolo. Ecco i fatti: il mattino del 20 marzo 1976 tre giovani armati di fucile a canne mozze facevano irruzione alle poste di Centallo: dopo aver immobilizzato il direttore Benvenuto Colombari e l'impiegata Maria Vittoria Ricca, due avevano scavalcato il bancone cacciando in un sacco tutto il denaro della cassa: poco più di due milioni. In meno di tre minuti i banditi toni arano all'esterno balzando su una Bmw azzurrina, dileguatasi poi verso Savigliano. Abbandonata l'auto in una scarpata i rapinatori erano saliti su un'altra vettura, sempre una i Bmw, che con un complice a bordo era andata loro incontro. Presso Ruffia la macchina era andata a sbattere contro un albero. I cinque riuscirono a ripartire, lasciando però sul posto cocci di un fanale. Sarà questo elemento a tra dirli, quando tre giorni dopo la polizia ferma a Cuneo Lattanzio, Ferraro e il venticinquenne Gianpiero Molino di Moncalieri. I tre sono biocca- ti a bordo di ima Bmw 2000 di proprietà d'una prostituta torinese, sorella del Navone, resasi irreperibile assieme al fratello. Sulla carrozzeria dell'auto sono evidenti i segni di un incidente stradale. I frammenti del vetro del fanale e le tracce della vernice lasciate sulla corteccia dell'albero a Ruffia. sono identici a quelli della Bmw bloccata a Cuneo. Gli arrestati negano, ma contro il Lattanzio (amico della sorella del Navone) e il Ferraro figurano forti indizi. Saranno rinviati a giudizio per -rasala il Ferraro ed il Lattanzio, mentre il Molino viene prosciolto dal giudice istruttore. In autunno viene arrestato il Navone e nel corso di un interrogatorio incriminato per oltraggio a pubblico ufficiale un testimone, Gianfranco Quaglia, che oggi è stato condannato a si tee mesi con la condizionale. Stamani i difensori Gallo, Colaleo, Girardino e Gianmaria Daimasso hanno insistito sugli alibi prodotti dagli imputati, ma il tribunale ha creduto solo in parte alle prove portate dal Navone. Anzi, i giudici hanno trasmesso gli atti al pubblico ministero affinché proceda per falsa testimonianza nei confronti dei testi Abattista (proprietario del bar Re di Persia di Nichelino), Costantino ed Andreacchio citati da Lattanzio e Ferraro. Da aggiungere, infine, che in una settimana Lattanzio ha accumulato pene per complessivi undici anni di carcere: lo stesso tribunale lo ha infatti condannato, la settimana scorsa, a quattro anni di reclusione per l'evasione avvenuta nel gennaio scorso dal vecchio carcere di Cuneo.