I genitori in cattedra

I genitori in cattedra Un breve viaggio nelle scuole elementari I genitori in cattedra L'esperimento a Cuneo - A Valentina, la maestra, tutti danno del tu • La lezione di inglese, è tenuta dal papà di Mario, gratuitamente e per due volte la settimana (Nostro servizio particolare) Cuneo, 26 gennaio. La seconda tappa del mio giro attraverso le scuole elementari ha come ooiettivo la scuola sperimentale. Tutto inizia con tanti punti interrogativi: come è possibile fare scuola bene senza libri di testo, senza voti e interrogagazinni' E' vero che solo maestri eccezionalmente dotati possono i inventare tutti i giorni la lezione? E ancora, ammesso che si abbiano risposte rassicuranti su tutto, come si troveranno questi bambini nelle superiori? Per intanto sfatiamo un primo luogo comune, che solo in alcuni centri particolarmente vivaci sotto il profilo scolastico e tradizionalmente innovatori, si hanno esempi di scuola | sperimentale. L'esperienza che vi i sottopongo lo smentisce. A Cuneo, e precisamente alla prima circoscrizione, nella sede di Corso Soleri. già da otto anni j avviene una sperimentazione di ! questo tipo, resa ufficiale solo da i quest'anno grazie ai decreti dele-1 gati. Entro nell'aula di una prima I elementare — confesso, con gran- j de curiosità — accolta da un ina- : spettato: • Ecco bambini una ' nuova smica • Al che i 17 scola- j retti, che farebbero invidia a un j Charles Schulz della saga dei { Peanuts. mi rispondono con un allegrissimo • Ciao.' ». Seduti — ma si fa per dire, perché si agitano come cuccioli di primo pelo — a semicerchio intorno ai banchi, sono indaffaratissimi a comporre nel giusto ordine la frase: • Gesù è nato. Giuseppe e Maria arrivano a Betlemme, i Re Magi portano i doni ». Logica vuole che la successione degli avvenimenti suggerisca una disposizione diversa delle frasi. Nei giorni precedenti erano stati a visitare le luccicanti vetrine di Corso Nizza, con il dichiarato intento di fare un raffronto — prima dialogato, poi scrìtto indi visualizzato con collage — tra l'avvenimento cristiano di allora e il significato odierno. Non fanno tuttpvia in tempo a finire perché entra in scena un nuovo personaggio, è papà Mario, ossìa il padre di un alunno. Penso che il figlio deve averne combinata una grossa. Ma non è così, con f;.--e sicuro papà Mario saluta tutti con un » Good morning'. » e inizia subito la lezione di inglese che impartisce gratuitamente due voite la settimana. Anche mam- ma Silvia verrà presto ad iniziare gli alunni all'uso della creta. Guardo intanto il loro quaderno che funge da libro di testo: sono pagine fitte di strisce incollate sulle quali, in stampatello, ognuno segna con brevi frasi gli avvenimenti realmente vissuti o gli argomenti discussi. «La vi Arditt. *?u'n*sck¥d,ona *>•rellina- 'e altri momenti di viti della classe. 1 voti? Non ci sono.leggo invece alcuni «messaggi».come qui vengono^ chiamati, ec-cene uno: 'Cara Monica, le pa-n.'no -tal t,,n Uhm mi n'iarrinnntanto Mi p/ac/ anche tu ed tuosorriso allegro e tanta voglia digioca.-e. La fa: venire anche ame. Ada-. Cosi viene chiamatada tutti la loro maestra. AdaGardini. Certo le cose devono essere ben più complicate con gli alun-ni delie classi successive. Mi presento quindi in una terza. 18 alunni e anche qui mi viene in-contro un allegro vociare di ragazzini variamente indaffarati etenuti a bada, con invidiabile abilità, da Vittorina Casasso. semplicemente Vittorina per gli alunni. Sullo sfondo, le pareti sono fittamente sfruttate con disegnigrafici, giornalini. tabelloni e scrit-te. Anche qui niente libro di testo, niente studio dei romanidelle Crociate o dei fiumi europei: ma molti altri libri per consultazioni. Danilo, i! segretario della -classe mi presenta, in francese, suoi compagni, poi a turno, è ancora il segretario a dirigere la conversazione, mi spiegano, questa volta in italiano, che stanno componendo i grafici sulla situazione della classe in fatto ddenti. E' ancata cosi. Hanno avuto la visita del dentista e questa è stata l'occasione per svolgere ben tre lezioni diverse, una di scienze tenuta dal dentistauna di statistica, una di maternatica con tanto di espression[(1-8-81-1] = 13. ossia unosi lava di denti tre volte al giorno, otto se li lavano due volteal giorno, altri otto una sola volta le questo è l'insieme de: barnbini die si lavano i dento mentre uno non se li lava mal. quindi non appartiene al primo ins:eme. L'osservazione viene poi tradotta in un grafico di insiemisticaNeiie settimane preceaenti il tema centrale era stato la scuoinei suoi vari aspetti, sotto il profilo storico, geografico, architettonico e limano. Per questo era venuto in classe il padre di Giulia' che architetto, per parlare de. ècricio scolastico in cui sonattualmente gli alunni, una costruzione del 1890. Anche il direttoreGiovanni Reinaudo. scrive Elisabetta nel suo * Il nostro libro « è venuto in aula e noi lo abdiamo intervistato, ed egli ci h zione italiana dato risposte in modo completo e chiaro, parlandoci anche del suo lavoro e della sua vita ». Il nonno di Patrizia invece ha portato la testimonianza personale di una scuola di immigrati italiani in Inghilterra. Intanto il mio occhio scorre sulle pareti dell'aula dove spiccano grandi scritte sull'argomento, tratte dalla Costitu- Madonna dell'Olmo è una piccola frazione di Cuneo, tremila abi- tanti, si e no. chissà se anche qui è cambiato qualcosa nella scuola? • Stiamo tentando ». mi rispondono le due insegnanti Ma- ria Affuso e Marìuccia Bettassa che sperimentano con coraggio questo nuovo tipo di scuola per la Pr'ma volta. Hanno due quarte che spesso lavorano insieme, inun'auia vicina sta l'attrezzatura per la stampa, il ciclostile, la macchina da scrivere e le matrici. Da parte delle maestre, che dedicano buona parte dei pomerig-aio a prepararsi, la richiesta èunanime, ce troooo poco tempooccorre il tempo pieno, perché !ecose da fare sono molte e il mat-tino scorre veloce. Da parte de- 9" a,unf" Vl sono entusiasmo e* V09h? dl fare ; Ml sP'ace so!o d'eneo non sto bene e non posso venlre '■ diceva un bambino, I primi interrogativi mi pare ab biano trovato una risposta: i ragazzini qui imparano a ragionare logicamente, a dedurre partendo dai fatti, a ricercare il senso del la realtà partendo dal vissuto, a ; porre in concessione logica disc! pline che tradizionalmente vengo- . ™ -\\?ì^eJ?^:*L£7Z 1 re insieme e con entusiasmo, lon- :tani dalla tediosità di una cultura ! libresca e prefabbricata. Gli stessi « < Ml_.„.u.. (l'operaio elettricista che ha spie-. gato termini e concetti sconosciu-1 ti anche alla maestra, i'architet- j inseananti » sono i fatti ; o i genitori degli alunni ■ to. il medico, il vigile urbano). ; U prepara per gli studi successi-1 V7n1?/ ^™ <£T0J?TlZ ! » lo li preparo per la vita e per j i7 loro futuro come lavoratori, non I è colpa mia se le superiori non ì hanno ancora avuto la loro riforma ». Aida Ribero ; i ' ; 'l ; ': ! ! ! | I ! ( j Cuneo. Gli alunni della prima elementare durante la quotidiana ora di lezione nella scuola sperimentale (Foto Badino) |

Persone citate: Aida Ribero, Bettassa, Casasso, Charles Schulz, Gesù, Good, Reinaudo

Luoghi citati: Betlemme, Cuneo, Inghilterra