Le tre province e le loro banche

Le tre province e le loro banche PUNTO 1)1 VISTA Le tre province e le loro banche L'organizzazione bancaria ] delle province di Alessandria, Asti <:■ Cuneo è molto capilla- ri-: 142 sportelli in provincia di Alessandria, 96 in provili- eia di Asti e 184 in provincia ri: Cuneo. Il numero delle banche locali, cioè con sede e direzione centrale in provili- eia. e invece assai ridotto: 5 in provincia di Alessandria, solo una in provincia di Asti ria Cassa di Risparmio di Asti) e 23 in provincia di Cu- neo (grazie però alla presen- za di 15 casse rurali, quasi tutte con un solo sportello).. La forte riduzione del nu-'moro di banche locali è feno- meno generale (legato al crearsi della grande dimen- ; sione nel ramo), ma nell'area ; in esame è stata forse più | spic-cata che altrove. Prendia-: mo il caso della provincia di ' Alessandria. In essa si conta-1 vano nel 1906 ben 22 banche ! locali, per ia massima parte ; su base operativa, e 15 casse : rurali. ìPersino Ciglione, una mo- '. desta frazione di Panzone. aveva la sua cassa rurale. Nel 1923 le banche locali sono an-'cora 22, ma concentrate peri lo più nei centri maggiori. Ne abbiamo così 8 ad Alessan- ! dria, 5 a Casale, 3 a Tortona e ;una per ciascuna dei seguenti j comuni: Bistagno, Melazzo, ; Novi Ligure, Ovada, Rivalta ; Bormida, San Salvatore Mon-1 ferrato. Nel 1930 le banche lo- ! cali alessandrine sono scese a 15 e sono territorialmente più sparse che non in precedenza, nel 1939 sono solo più 3 e, attualmente. ' dopo le relative ; recenti scomparse della Ban- ; ca Sutto <t Gaino di Acqui : Terme, della Banca Santino ' Carosio di Ovada e della Ban- : ca Popolare di Tortona, il nu-1 mero delie agenzie locali si è ' ridotto a cinque. Possiamo anche elencarle: j Cassa di Risparmio di Ales-1 sandria (fondata nel 1838). j Cassa di Risparmio di Torto- j na ( 19111. Banca Cario Buffa ! di Ovada (1926). Banca di Alessandria (1936). Banca di ! Casale e del Monferrato. (1947). L'organizzazione bancaria ; delie province in esame serve j più a raccogliere risparmio | che ad erogare credito. Alla i fine del 1975 il sistema banca- j rio registrava 1324.9 miliardi I di lire di depositi in essere in j provincia di Cuneo, 1113,3 mi- ! liardi in provincia di Alessan-! dria e 564,5 miliardi in prò- '. vinci» di Asti. Per contro, gli ',impieghi bancari in essere ;erano, alla stessa data, pari a ì407.1 miliardi di lire in prò- ■ vineia di Cuneo. 412,2 miliar-. di in provincia di Alessandria j e 213.7 miliardi in provincia ! di Asti. Porre a raffronto i | due tipi di grandezza (i depo-1 siti e gli impieghi) significa , calcolare il rapporto impie- ; ghi-depositi, che misura la Iquota (percentuale) di rispar-1mio formatosi in un'area (nel inostro caso in una provincia) !che viene nella stessa area,reimpiegato. 'Il rapporto impieghi-depo ;\ a quota pnaie. An- isiti delle nostre tre province cè molto basso: 30.72 per la nprovincia di Cuneo. 37,02 pei pla provincia di Alessandria e • ri37,85 per ia provincia di Asti pA titolo di raffronto ricordia- cmo che il rapporto si colloca na quota 47,19 a livello regio naie piemontese e fin,?!! a livello naziona eora a lito'.o di raffronto va . cdetto che nelle province delle qregioni de! cosiddetto «trian I mg ilo industriale» i più elevati Lvalori del rapporto in esame q(sempre a fine 1975) si regi- qstrano nelle province di Mila tno (84,39), Genova <84.08) sBergamo (56,56), Sondrio : ri(55,48) e Brescia 154.43> mmentre i valori più bassi sono cquelli di Savona (32.63), di dCuneo (30,72) e di Imperia c(25.951. z Le province di Cuneo, Ales- rsandria e Asti sono dunque sdelle tipiche province di dre- pnaggio di risparmio, che va j ad alimentare impieghi in al- mtre province e regioni. Il di-. zscorso si fa ancora più serio fSe si guarda alla distribuzio- tne in Piemonte di taluni ere- ; cditi speciali in essere a fine t1975; 84.92 per cento del ere- sdito mobiliare in essere alla provincia di Torino e 6.98 per 1 . province del Piemonte Sud si j inverte per quanto riguarda il cento alle tre province di Cu neo. Alessandria e Asti, 81,00 per cento del credito fondia rio ed edilizio in essere alla provincia di Torino e 9,65 per cento alle tre province di Cu neo, Alessandria e Asti. U rapporto a tavore delle credito agrario, ma non per quanto riguarda il finanzia mento alle opere pubbliche. L'esigenza di ricercare, anche qui. for-ne e strumenti di rie quilibrio e abbastanza urgen te. Si potrà passare attraver so il sistema bancario ordina rio (ad esempio, con un dinamismo nuovo delle banche lo- cali, in particolare delle casse : di risparmio), attraverso il credito speciale visto in fun-l zione di riequilibrio territo- riale. magari anche attraver- \ so la finanziaria regionale ; pubblica che. si sta varando, i Per questo specifico stru- \ mento regionale, l'organizza- 1 zione del territorio e quindi i I finanziamenti di riequilibrio territoriale (citiamo solo il caso delle aree industriali at- i trezzate) dovrebbero pur es- ; sere uno dei compiti primari. Carlo Beltrame Dirc.torc c,-dro Alessandria i

Persone citate: Bormida, Carlo Beltrame, Carosio, Gaino, Panzone, Punto, Sutto