Maggiori controlli per i vini all'estero di Piero Cerati

Maggiori controlli per i vini all'estero Per garantire la qualità del prodotto Maggiori controlli per i vini all'estero II problema del controllo ' edei vini destinati all'estero — osollevato di recente da Piero Cerati su questo giornale — è da qualche anno oggetto di discussione tra i responsabili ! degli organismi incaricati di tale attività ed i superiori uf- ' fici competenti ministeriali, j In Piemonte, ad esempio, il I predetto servizio è affidato i all'Istituto Sperimentale per I l'Enologia di Asti, alla Scuo- \ la Enologica di Alba e all'I-1 stituto della Nutrizione delle { Piante (sezione operativa) di i Torino. | Per alcuni vini a denomi-1 nazione di origine la compe- tenza a rilasciare i certificati di analisi e di origine è ristretta a determinati istituti. Ad esempio, per il « Moscato Naturale d'Asti », per il «Moscato d'Asti Spumante» e per l'« Asti Spumante» l'incarico è limitato all'Istituto Sperimentale di Asti e alla Scuola : di Alba. Indubbiamente una delle ! operazioni più delicate da e- j seguire è quella del prelievo dei campioni da sottoporre. agli esami chimici ed orga- ! nolettici. Ciò avviene presso le ditte esportatrici: ed è evidente che il prelevamento deve pssere fatto in modo da assicurare che il vino da analizzare sia rappresentativo delle partite de esportare. Quali sono gli agenti incaricati dei prelievi? Anzitutto quelli degli istituti preposti al servzio (anche se non è stata finora prevista per legge una precisa destinazione di personale prelevatore, come del personale analizzatore e contabile necessario); oppure dalle Guardie di Finanza nel caso di aziende che abbiano un magazzino fiduciario; oppure dai messi comunali. In quest'ultimo caso, pur trattandosi di agenti giurati, ma non dipendenti da enti specializzati nei controlli della produzione vinicola, si può ben comprendere come gli istituti, che poi analizzano i campioni, intendano assumersi soltanto la responsabilità del vino ricevuto e sottoposto ad esame chimico ed organolettico. Il prof. Tarantola, direttore dell'Istituto sperimentale per l'Enologia Ci Asti, interpellato nei mesi scorsi dalla presidenza del Comitato Nazionale per la tutela delle denominazioni di origine dei vini su come avvengono in pratica tutte queste operazioni, ha dichiarato: « Quando sì tratta di vino sfuso. Ja garanzia della rispondenza fra campione e partita esportata si consegue senza eccessiva perdita di tempo. Basta sigillare la vasca ed, esperita l'analisi, assistere al carico dell'autocisterna e apporre a questa i sigilli dell'Istituto. Ma quando si tratta di vino già confezionato in bottiglia com'è V'Asti Spumante", le operazioni di campionamento e di carico sono molto più onerose Occorre conservare le bottiglie, nelle more delle analisi, in magazzino apposito chiuso con sigilli. oppure ap porre ad ogni contenitore del le bottiglie il sigillo dell'Isti tuto. ciò che noi non possia mo fare in quanto dispoma mo di un solo prelevaiore. In questi casi ci affidiamo ili'osservanza delle disposi- zioni cautelative da parte de- gli agenti giurati dei Comuni. che compilano e trasmetio- no. con i campioni prelevati, i verbali delle operazioni e- seguite ». In conclusione, ha afferma to il prof. Tarantola, è necessario ristrutturare questo servizio stabilendo per legge 1 : che adesso manca i quali debbano essere gli Enti preposti jl servizio medesimo, e le rispettive zone di competenza; affidare esclusivamente a tali Enti i compiti di prelevamento e di analisi, nonché l'adozione di misure cautelative atte a garantire la risponden- za tra campione esaminato e partita esportata; adeguare | le tariffe di analisi e quelle i Si prelievo dei campioni e I controllo delle partite in mo [ io da consentire agli Istituti j sino ad oggi preposti a tale ; servizio, di esplicare questi compiti senza gravare su fij nanziamenti e su personale I altrimenti destinato i nel caI so di Asti, alla sperimenta■ zione). Questo il punto, alquanto j dolente, della situazione di un servizio di controllo tra i i più delicati ed importanti. E' I quindi urgente una ristruttui razione o secondo i suggerij menti del direttore dellTstituto Enologico Sperimentale ! di Asti, o secondo altre impo| stazioni. Ciò è stato ripetutai mente richiesto da tempo dal I Comitato Nazionale per i vini d'origine e dagli stessi istituti incaricati delle operazioni descritte. Al Ministro Marc-ora 1 esigenza di un intervento legislativo per regolare il servizio di controllo dei vini deI stinati all'esportazione è staI ta segnalata più volte. La preI sidenza del Comitato NazioJ naie vini, in settembre ed in novembre, gli ha fatto per- venire esposti al riguardo, ed ha avanzato suggerimenti per rendere operante il Reg. CE.E. 2247 del 1973, con il quale si è stabilito che ogni Stato membro designa gli or-ganismi incaricati del «con-trollo» dei V.Q.P.R.D. circo- lanti nel suo territorio (quin- di, anche di quelli importati dagli altri Stati). Tali orga- nismi debbono disporre di « agenti abilitati » per com-piere tutte le operazioni oc- correnti alla realizzazione del controllo in questione, non quindi solo saltuariamente venendo dirottati a ciò da tanti altri compiti. Si tratta, dunque, di que- stioni per le quali o di ini- ziativa governativa, o di ini- zativa parlamentare occorre-rebbe avanzare proposte di legge. Paolo Deaana

Persone citate: Paolo Deaana, Tarantola

Luoghi citati: Alba, Asti, Piemonte, Torino