Le donne della campagna combattono per emanciparsi

 Le donne della campagna combattono per emanciparsi S'è svolta ad Alba un'affollata assemblea Le donne della campagna combattono per emanciparsi (Dal nostro corrispondente i Alba. Ili dicembre. L'emancipazione della donna, un suo più (riusto inserimento nella società, sono temi ormai largamente dibattuti non solo nei movimeli: i femministi che hanno coinvolto ampi strati delie popolazioni cittadine, ma anche nel mondo della campagna. Quest'ultimo è stato, e forse continua ad essere, l'ambiente In cui ia donna svolge, nell'ambito familiare e aziendale, un ruolo subalterno rispetto all'uomo. * Le dorme rurali vogliono uscire da questa situazione, sono alla ricerca d'una valorizzazione, d'una maggiore partecipazione e respon sabilizzazione. Abbiamo colto questi aspetti, queste nuove esigenze, durante un'affollata assemblea ad Alba d'un «nittrvt ri' donni» rurali della zona aderenti al «movimento femminile» delia Coltivatori D'ietti. «All'inizio, quando si tacevano queste riunioni — dice la delegata provinciale del movimento. Giovanna Tealdi — le donne porteci pavana scarsamente e quando partecipavano non parlavano de: loro problemi». ttPur non essendo delie femministe — aggiunge la Tealdi — nel senso che si dà oggi a questo termine, le donne rurali sono ntu averte, stanno acoutsendn una nuova coscienza e assumono un nuovo ruolo di parità con l'uomo, diventando sempre più co:mprend:trici. Per aiutarle in questo senso, stiamo organizzando dei corsi professionali nei principali comuni, venti-trenta lezioni*. «In campagna purtroppo — dicono Anna Gallina, di Santo Stefano Belbo, e Fausta De Michehs, di Neive — la gente vive isolata. Partecipando a questi corsi abbia¬ mo . occasione per nvvKinarci. lare amicizie, scambiare le lastre idee. So: sentiamo l'esigenza, non solo di un aggiornamento tecnicoprofessionale, ma anche di traire problemi che ci interessano più da vicino come donne e madri». rCè un ritorno alla campagna, in una rivalutazione di questa professione — spiega Luigina Malvicino, di Treiso —. / giovani un tempo se ne andavano quasi tutti. Sei nostro paese invece notiamo un ritorno alla terra, torse anche in conseguenza della valorizzazione det'e produzioni agricole. Le case sono state ammodernate e molti si si lermano anche se mancano ancora molte strutture sociali, soprattutto quelle sanitarie». Un'altra donna rurale. Teresa Bosio. di Borgomale. ribadisce questa carenza. «A'c! nostro paese — dice — abbiamo il dottore che fa servizio ambulatoriale due ore la settimana, ed è già una fortuna che molti paesi delle Langhe non hanno. Per tutte le esigenze dobbiamo rivolgerci ad Alba o Cortemilia, ove risede il nostro medico condotto». Per Laura Delpiano, di Piobesi d'Alba, che dopo aver lavorato in fabbrica s'è spostata in campagna, la vita "e più beila ora. «Siamo più liberi — dice — non abbiamo sempre l'assillo del capo e degli orari. Possiamo organizzare il lavoro come vogliamo e. anche come donna, mi sento più valorizzila di quanto lavoravo in fabbrica, non mi devo sottoporre ai sacrifici che comporta il lavoro fisso in ditta e la cura della famigliai. *Ma i giovani — ribatte Luigina Azione, di Santo Stefano Belbo — se rimangono in campagna non trovano a sposarsi». Anche questo luogo comune però pare stia cambiando. Carla Biscia, di Roddi d'Alba, ima ragazza diciottenne, afferma con molta franchezza: «rare l'agiicoltore è un lavoro come un altro, lo ad esempio non avrei nulla in contrario a sposare uno di campagna». g# f_ Luigina Malvicino Giovanna Tealdi Cl Bii Carla Biscia

Persone citate: Anna Gallina, Carla Biscia, Giovanna Tealdi, Laura Delpiano, Luigina Malvicino, Tealdi, Teresa Bosio

Luoghi citati: Alba, Borgomale, Cortemilia, Neive, Roddi D'alba, Santo Stefano Belbo, Treiso