Carne e latte: provvedimenti per la concorrenza straniera

Carne e latte: provvedimenti per la concorrenza straniera PER GLI AGRICOLTORI Carne e latte: provvedimenti per la concorrenza straniera Carne e latte, cioè i prodotti delle stalle, preoccupano gli allevatori piemontesi. In particolare quelli cuneesi anche se i prezzi negli ultimi tempi sono stati abbastanza remu nerativi, temono le sfavorevo li ripercussioni del colloca- mento delle 40 mila tonnella- te di carne congelata che la Cee ha deciso di regalare al nostro Paese, «Il grosso Inter rogativo — dice il direttore dell'Unione agricoltori di Cuneo, Ettore Bandiera — è come verrà attuato lo smercio di guesta carne». Secondo il cdnsigliere della ' cooperativa Cuneo - Carni, Aldo Capello, l la soluzione migliore sarebbedi non mettere in vendita la carne nelle macellerie, ma di regaiarla a enti di beneficenza, comunità, ospedali. Gii allevatori cu Cuneo hanno ben ragione di preoccupar =i di questo problema. La produzione lorda vendibile dei prodotti zootecnici nella loro provincia si aggira sui cento miliardi annui, ed è da ta dai prodoni di oltre 500 mila bovini, il 42 per cento di tutti quelli esistenti in Pie monte <un milione 220 mila'. Se si includono, poi, anche le province di Asti e Alessandria, la produzione lorda ven- ì dibile della zootecnia supera ; ! 150 miliardi annui, con una ! consistenza di bestiame bovi- ; 150 miliardi annui, con una consistenz ino nelle tre provinci di quas ì -onsistenz: i no nelle tr i B60 mila capi, cioè oltre il 6r. per cento di tutti quelli est !stenti nella regione. ;Naturalmente, fra tutti que- ;sii bovini, prevale la razza :Piemontese, da carne (32D mi- la capi in provincia eli Cuneo,70 mila in quella di Asti, 17 [mila in quella di Alessan- jdria); ma non mancano razze da latte, come la Frisona: 72 mila capi nel Cuneese. 40 mi-la nell'Alessandrino, quasi 5 mila nell'Astigiano. Quindi, accanto alle preoccupazioni per la carne esistono nelle tre province piemontesi, i timori per il latte. Del problema si sta occupando a Roma, in sede nazionale, l'Aia <Associazione italiana allevatori), perché, malgrado ii prezzo del latte mediamente corrisposto ai produttori italiani sia superiore a quello indicativo della Cee. da diversi anni si assiste dira riduzione del numero delle vacche da latte. L'Associazione allevatori ha predisposto un documento, the sarà inviato ai governo e aila Cee. in cui chiede tra l'ai tro queste cose: 1 ) attuare immediatamente la legge 153 s 394 per le zone di montagna t interessa soprattutto il Cu neesei, per il rilancio zootec meo. non solo bovino, ma an che ovino: 2i approvare subij to un rifinanziamento della i legge 512 per un organico svi: luppo dell'associazionismo; \Z) attuare un «piano di pro; duzionet. dei formaggi autogestito; 41 garantire la priorità nella concessione dei mutui agevolati e dei contributi per la costituzione di allevamenti associati; 5> assicurare una più adeguata valorizzazione del latte alimentare pastorizzato, rispetto a quello sterilizzato a lunga conservazione. Livio Burato

Persone citate: Aldo Capello, Ettore Bandiera, Livio Burato, Piemontese

Luoghi citati: Alessandria, Asti, Cuneo, Roma