Per colpa del telefono è rinviato un procosso

Per colpa del telefono è rinviato un procosso La rapina compiuta alle poste di Centallo Per colpa del telefono è rinviato un procosso (Dal nostro corrispondente) Cuneo, 10 novembre. Arrivato fino alla requisitoria del p.m. che ha chiesto complessivamente 19 anni di carcere per i tre imputati, il processo per la rapina all'ufficio postale di Centallo, non è giunto ancora alla sentenza. Il procedimento ha subito oggi il secondo rinvio nell'arco di pochi mesi, cosicché tutto dovrà esaere ricominciato da capo. Un cavillo procedurale sollevato dalla difesa, è stato accolto dai giudici del tribunale di Cuneo, i quali hanno dichiarato la "ffPH* detta perizia tecnica sull'auto usata per la rapina. E' emerso che la notifica ai difensori del deposito del documento era irregolare: andava.fatta con un telegramma anziché col telefono che era stato usato per ragioni di brevità. Un'errrsfsi m a beffa per la giustizia questo ulteriore rinvio a nuovo ruolo: il che significa che ai dovrà procedere a un'ermesima perizia sullo stesso oggetto. Sul banco degli imputati sedevano — in . staro di arresto dal marzo scorso — Davide Lattanzio, 24 anni; Giuseppe Ferrare, 25 anni, entrambi residenti a Nichelino e Silvano Navone di 23 anni, abitante a Torino, in via Ticino 12. Quest'ultimo, rimasto latitante per tutti questi mesi, era stato arrestato un paio di settimane fa dai carabinieri di Torino. I fatti risalgono al mattino dal 20 marzo. Foco dopò le 11, tre giovani armati di fucili a canne mozze e pistole, fanno irruzione nell'ufficio postale di Centallo, mentre un quarto resta fuori a controllare la situazione. I banditi sospingono, faccia contro il muro, il direttore Benvenuto Colombari' e l'impiegata Maria Vittoria Ricca. Quindi, dopo aver scavalcato il bancone, caratano in un sacco tutto il denaro che riescono a scovare, poco più di 2 milioni. Tutto avviene in pochi minuti. I banditi tornano in strada e balzano su una «Bmw» che si dilegua verso Savigiiano, L'auto verrà poi abbandonata in una scarpata dagli occupanti che salgono su un'altra vettura che con un complice a bordo era andata a loro incontro. Ma nei presssi di Ruffia la vettura va a sbattere contro un albero. I cinque riescono a ripartire, ma sul posto lasciano i cocci di un fanale. Sarà questo elemento a tradirli quando tre giorni dopo sono fermati a Cuneo dalla polizia. Sono Lattanzio, Ferraio e il venticinquenne Giampiero Molino di 25 anni,.di Moncalieri. I tre sono fermati nel centro di Cuneo a bordo di una «Bmw 2000» di proprietà di una prostituta torinese, sorella del Navone, resasi irreperibile assieme al fratello. Sulla carrozzeria dell'auto sono palesi i segni di un incidente stradale. I frammenti del vetro del fanale e le tracce della vernice lasciati sulla corteccia dell'albero a Ruffia. sono identici a quelli della «Bmw» bloccata a Cùneo. Gli arrestati negano ma contro il Lattanzio (amico detta sorella del Navone) e il Ferrerò figurano forti indizi e la mancanza di un alibi sicuro. Gli ultimi due saranno rinviati a giudizio per rapina, mentre il Molino viene prosciolto'dal giudice istruttore perché un amico gli ha fornito un alibi. n> m.

Persone citate: Benvenuto Colombari', Davide Lattanzio, Foco, Giampiero Molino, Giuseppe Ferrare, Maria Vittoria Ricca, Silvano Navone