La chiesa venduta

La chiesa venduta Lettere al direttore La chiesa venduta Egregio Direttore. nei n. 187 della domenica 29agosto 1976, La Stampa, pubblicava, nelle 'cronache di Alessandria, Asci e Cuneo, un lungo articolo dell'inviato speciale Edoardo Bellone, dal titolo: «La Morra- intanto la parrocchia di Rivalla è adibita a pollalo». * Vogliono (dibattere una chiesa . per costruire un condominio». Se, quanti Tcno gli appressamenti pamcolarmeote lesivi della una onorabilità Quale parroco di Rivetta, la Morra potranno eaaere valutati in quella tede cotnprtrnte, «ila quale mi riservo di ter ricorso: intendo che, ai aerai deus legge sulle stampa aie disposti la pubblicazione delle seguenti .rettiacne: sia mia non è una storta all'italiana, non i condita di ignoranza, di permissività e di strafottenza» perché quelle mura ideila graziosa chiesa di San Giacomo antica e mistica» sono stole alienale dopo regolare autorizzazione dell'ordinano «acce sano don Michele Balocco gestitilo dot cancelliere vescovile cenouteo Smallo stella, con ' provvedimento ' 23 gennaio WO ritaeeetto dalia Curia vescovile di Alba, registrato a Bra il s febbraio 1970 al n. 136 del Voi. 151 ed allegato in copia autentica all'atto di compra-vendita rogito notaio Marcarmi dottor Giuseppe di Bra al n. 31.344 . 12.303 del Repertorio, atto trascritto regolarmente olla Conservatoria dei registri immobiliari di Alba il 7 febbraio 1910 articolo 703 . Casella U3 firmato Consevatore Armando Gema». Quanto sopre a smentire ie ripetute Insinuazioni di cui nell'articolo, in punto di avvenuta arbitrarie alienazione detta ex parrocchia scasa, l'autorizzazione della Curia di Albe ed a tutelare la mia onorabilità e la legittimità del mio operato. Don Edoardo Scavino Signor Direttore, sul n. 187 di domenica 29 agosto 1976 del quotidiano La Stampa, nella pagina delle «Cronache di Alessandria, asti e Cùneo» re un articolo dal Utoio «Vagitone aWwliSvo une chiese per costruire un coorti animila firmato del gior- A proposito di questo articolo oUCabe««àr^o ctg ir^fi aver mtxl prosimiciato la frese attribuitami, e cioè: «E poi abbiamo le prove che don Scavino ha venduto aera» autorizssslonea; intatti non avevo e non possiedo sttiialmente alena elemento en» poteva o pub autorizzarmi a riaver la re tale dichiarazione. Inoltre, quale rrnstgnrre della «estone albeae dì Icstts Nostra, dicastro che cottosi» «salone di Albe non sverà siVepoce deH'axttceto e non ha intensione di denunciare don Scavino, contrariamente a quanto il signor Ballane afferma va nell'articolo. Questo ad eliminare ogni equivoco.- Dott. Armando Gambero ' Ribadisco che «è ime 'storie ell'toum condite di tgmnamz*. Mi tmnu»mià -e di -m [bere mi larino aggiungete etri termini e questa storia; me t preteritile non dirli. Ho periato di Ignoranze perché è stato almnete un'eolie* chiese che poteva essererestaurata. Ho perlaio di permissiv'rtà perché, tutto sommato. 11 colpevole dell'alienazione non è tanto don Scavino quanto i suoi superiori. Ho parlato di strafottenza poiché mi •risulta che gli abitanti di Rivolta avrebbero prete- ' rito sentir messa nella loro chiesette piuttosto che in una nuova alquanto decentrata. Dunque nessun apprezzamento diretto a 'don Scavino e alla ava onorabilità. MI sorprende. Invece, le lettera del presidente delle Pro loco di Le Mone. Non hi torse II dottor Gembere a denunciare le vendita delle chiese agreste? Anche adesso mi sento di ribollire che ■ il dottor 3 Gamberà . dimostrò di tenere In considera- j zione un'eventuale denuncia del I parroco. Forse la sua indignazione di presidente, con il passare ■ dei mesi, ha lasciato il posto alla tolleranza di un qualsiasi privata cittadino nel confronti di un prete del proprio paese. Ho detto con II passare del mesi poiché II mio servizio è comparso II 29 agosto mentre la tirata d'orecchi di don Scovino e del dott. Gembcra è giunta soltanto II 12 ottobre.

Luoghi citati: Alba, Alessandria, Bra, La Morra