Il castello di Vignale diventerà "enoteca" e parco per i giochi

Il castello di Vignale diventerà "enoteca" e parco per i giochi È stato acquistato ieri dalla Regione Piemonte Il castello di Vignale diventerà "enoteca" e parco per i giochi (Dal nostro inviato speciale) Vignate Monf., 23 ottobre. La Regione,!» comprato un castello, quello di Vignale Monferrato. Siccome il «suoi d'Aleramo» è ricco di «castella e vigne», ospiterà un'enoteca per far conoscere e vendere i vini della zona, ottimi grignolini e barbera, soprattutto. L'acquisto è statò fatto a buon mercato: ottanta milioni, pochi, sé si tiene conto che il «palazzo' dei conti» (Callori , di Vignale), come lo chiama- no qui, è composto di 130 vani, due o tre saloni, cantine di quattro piani scavate nel tufo, un gran parco. Oggi a Vignale è. avvenuto l'atto pubblico della compravendita. Da una porte un gran numero di Callori di Vignale (la proprietà si è ormai diluita in decine di rivoli seconda ri), dall'altra il presidente della Giunta regionale, Aldo Viglione. La Regione resterà j*r due o tu cash»*****.*, ni*-; proprietaria del palazzo, ma ne cederà l'uso a un Consorzio di Comuni. Ne fanno parte — oltre a Vignala — Fubine, Cuccare, Cornano. Camagna, Rosignano, Cellamonte, Sala, Olivola, Frassinello, Altavilla, Caso reo, G razzano. Ai primi di novembre ci sarà una riunione per definire i dettagli dell'operazione «eno teca» e decidere i finanziamenti. Il castello è in buono stato, a parte il tetto che necessita di qualche riparazione. «La creazione di un'enoteca è forse l'ultimo tentativo di frenare l'esodo dalle nostre campagne — dicono a Vignale —. Possiamo farlo reclamizzando i nostri prodotti, che stanno alla pari,con i migliori vini astigiani. Qui è già provinoti .di Alessandria.-ma Atójg^»^VigMle cojrtajig-. gi 1430 abitanti, dieci anni fa erano in tremila, e Basta questo per comprendere il nostro dramma», dice il sindaco, Vittorio Spada. C'è di più: i nati prima del 1916 rappresentano quasi un terzo dei residenti. «Questo significa — conclude Spada — che Vignale rischia di diventare un centro per pensionati. I giovani sono andati in città, la campagna dà poco da vivere. In paese sono sorte alcune aziende: costruiscono motorini d'avviamento per auto, lampadari, macchine agricole, c'è anche una carpenteria metallica. I produttori di vino, perir, rimangono l'ossatura dell'economia di Vignale ». Oltre alla necessità di sostenere questo settore, l'acquisto, come ha sottolineato Viglione. «serve a recuperare i beni del passato per metterli a disposizione del presente e proiettarsi nel futuro». Così è stato per la tenuta della Mandria, cosi sarà per Stupinigi, così forse sarà -per il castello di Casale. «E non. come troppa spesso è stato fatto negli scorsi decenni — ha concluso il presidente della Giunta regionale — costruendo ex-novo ; George» palazzo e quartieri senza volto, dove le. persone non hanno contatti con le altre persone». I vignalesi hanno già intuito questa intenzione. Infatti hanno in programma di usare in maniera «sodale» i due parchi del castello, uno supe-riore, più piccolo, l'altro infe-riore dotandoli di trinchi tot SSi?ta^°.h,'~ ^"i^fl bambini, panchine, palchetto per il ballo. I saloni possono servire per la proiezione di film, recite, mostre d'arte. «Le porte del "palazzo dei conti" devono essere aperte a tutta la popola zione — dicono i vignalesi —, un'oasi di pace per noi e per quelli di città, che qui possono trovare non solo prodotti genuini, ma anche qualche ora di tranquillità». Che è poi ciò che. in fondo, tanta gente

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