Asti, morì mentre rubava?

Asti, morì mentre rubava? In tribunale da lunedì un misterioso episodio di 3 anni fa Asti, morì mentre rubava? Sul banco degli imputati: due uomini (tentalo furto e onussiónc di soccorso) e una nonna (Dal nostro corrispondente) Asti, 21 ottobre/'d (v.m.) Sarà rievocato lunedi prossimo, davanti al tribunale, la misteriosa morte di un giovane manovale, Pietro Ge lardi, 24 anni, avvenuta il 1* febbraio del 1973. Tre sono gli imputati: Vincenzo Agusta. 40 anni. Benedetto Mancino, 45, e Maria Clemente, 44, tutti di Asti. I primi due sono imputati di tentato furto e omissione" di soccorso, la donna di falsa testimonianza. L'Agusta è il personaggio più importante della vicenda, non soltanto per 1 suoi burrascosi trascorsi, ma perché sarebbe dovuto diventare suocero del Gelanti. Questi morì per le lesioni riportate in seguito a una caduta.- Trasportato all'ospedale cessò di vivere un'ora dopo il ricovero. L'Agusta asserì che il giovane era caduto accidentalmente dalle scale della sua abitazione di via Venti Set tembre. Le indagini della polizia accertarono invece che i fatti si svòlsero diversamente. Il Gelardi, l'Agusta e il Mancino si erano recati a Castagnole Lanze per visitare una villa in costruzione forse con l'intenzione di rubare. Mentre si trovavano al secondo piano, pare che il Gelardi sarebbe incorso nel banale errore di aprire una porta che dava in una stanza priva di pavimento. Il giovane precipitò cosi dall'aitez- za di sette metri e riportò gravissime ferite. Invece - di trasportarlo subito in ospedale, la vittima venne condotta nell'abitazione deli'Agusta e curato alla meglio. Ma le sue condizioni si aggravarono. Quando fu portato in ospedale non vi era più1 nulla da fare: i medici accertarono che 11 poveretto aveva riportato lo spappolamento del fegato e della milza. Nella villa in costruzione la Scientifica rilevava numerose tràcce di sangue. . La scoperta delle macchie di sangue nell'interno della villa fu messe in relazione con il caso Gelardi. li giovane era forse caduto nell'interno della costruzione e poi trasportato altrove. Una porta era stata trovata forzata. Le successive itidngini- confermarono che gli inquirenti erano ormai sulla pista buona. Per diversi giorni l'Agusta sostenne che il Gelardi si era ferito cadendo dalle scale del vecchio edificio di via Venti Settembre. La cosa, però, non convinse. Si pensò anche che il Gelardi fosse stato vittima di un'aggressione. Solo dopo due settimane di indagini la verità venne a galla. L'Agusta nega ogni addebito. L'Agusta e padre di otto figli. Un mese fa venne condannato a otto mesi di reclusione per aver aggredito una guardia carceraria d httnedeito Mancino Vincenzo Agusta

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