"Stringiamo la cinghia"

"Stringiamo la cinghia" "Stringiamo la cinghia" Che cosa pensano gli astigiani dei nuovi numerosi rincari (Dal nostro corrispondente) Asti, 8 ottobre. « Cosi laovreremo di più e avremo meno soldi in tasca», questa in sostanza è la morale, per gli astigiani, dei provvedimenti governativi. La parola austerità che in verità nessuno ha mai digerito, è del resto passata di moda tanto è stata usata e abusata in passato senza alcun costrutto. Occorre coniare una nuova frase, a meno di non ricorrere all'eterno detto «tiriamo ia cinghia». Ma vediamo cosa' dicono gli astigiani, gente che lavora sodo, ha fama di serietà e senso del dovere. Astigiani che ne dite delle proposte del governo? Ecco alcu-' ne risposte: Luigi Zimino, pensionato comunale: «Si parla di sacrifici e va bene, ma dobbiamo avere la garanzia che tutti questi provvedimenti non vadano sempre a discapito della classe lavoratrice». Ugo Dezzani, impiegato: «Sema sacrifici non usciremo dal tunnel, sperò che i provvedimenti che il governo adotterà possano risolvere buona parte dei grossi problemi». Maria Corino, casalinga: «Non so dove andremo a Unire, il taverna aumenta i prezzi come ia luce elettrica che in passato anche recente ha già subito rincari, per non parlare della benzina». L'assicuratore Renzo Nebiolo dice: «Al punto in cui si trova l'economia italiana, occorre far sacrifici tutti insieme per risollevarla e risollevarci. Del resto mi pare che fosse l'opinione generale degli astigiani. La mia preoccupazione è quella che Ut serie- di aumenti non tocchi prodotti che non dovrebbero assolutamente rincarare». Maria Accomasso, casalinga: «.Wlo marito è impiegato, abbiamo tre tigli. Riusciamo a malapena a I tirare avanti con l'affitto blocca-1 to. Dovremo limitarci nei consumi anche indispensabili e non più fa- ' re la solita gita domenicale in macchina. Forse saremo costretti | a vendere la macchina comprata a \ rate tre anni fa». Giacomo Vulkata, muratore: «Debbo dare ragione alla buonanima 'di mio padre che. contrarlamente alle mie proposte, non colle mai vendere quel fazzoletto di terra dove posso coltivare la verdura e allevare qualche coniglio. Se non fosse così dovrei emigrare». Concetta Cirminisi, inserviente, dopo aver minacciato un cronista se veniva fotografata dice: «Poveri noi, dove andiamo a finire? Ma il padrone mi aumenterà la vaga? Ho mio marito invalido con la pensione della previdenza sociale. Come farò a tirare avtnti proprio non to so». Narciso Bianco: « Facciamo pu¬ re, ma ora chi vuole comprare la mia barbera della Valle Tornirò dece adeguarsi, perché al blocco di certi prezzi agricoli come concimi, fertilizzanti io non ci credo ». Gianni Montersino, studente universitario: « Vi ricordate quella famosa frase della campagna pubblicitaria: " Se aumentano i prezzi chiamate il governo"? Ora a chi dobbiamo telefonare? Sei non sbaglio, nessuno ha finora ; avvertito che tale invito non ha più valore ». Sull'argomento dell'aumento dei prezzi si sono già svolte oggi una serie di assemblee in alcune fabbriche locali. Domani 1 sindacati si riuniranno congiuntamene per l'esame della situazione. Oggi la segreteria della federazione del psi di Asti ha invitato la direzione ad impegnare 1 parlamentari per modificare i provvedimenti.

Persone citate: Concetta Cirminisi, Giacomo Vulkata, Gianni Montersino, Luigi Zimino, Maria Accomasso, Maria Corino, Narciso Bianco, Renzo Nebiolo, Sema, Ugo Dezzani

Luoghi citati: Asti