Le pesche di Lagnasco a bimbi, anziani, malati

Le pesche di Lagnasco a bimbi, anziani, malati Per iniziativa del prefetto di Cuneo Le pesche di Lagnasco a bimbi, anziani, malati (Nostro servizio particolare) Cuneo, 17 agosto. L'opinione pubblica, scandalizzata dalle immagini televisive di enormi quantità di frutta distrutta dalle ruspe, può ora tranquillizzarsi: le ottime pésche di Lagnasco non finiranno al macero, almeno una parte, bensì saranno distribuite gratuitamente ad anziani, bambini, malati, cioè a una categoria di persone che a causa dei prezzi elevati sono costrette a limitare il consumo. Qualcuno, soprattutto in montagna, delle pesche di Lagnasco non conosce neppure il profumo e la bontà. L'iniziativa è del prefetto di Cuneo, Luigi Sparano, il quale, mobilitando a tempo pieno alcuni funzionari e impiegati della prefettura, ha disposto da oggi una distribuzione straordinaria di frutta si seguenti enti sparsi nei 250 comuni della provincia: l) di pubblica assistenza che ricoverano minori; 2) case di riposo per anziani con rette a carico di enti pubblici; 3) case di riposo e mense gestite dagli Eca; 4) scuole materne; 5) colonie e enti comunali di assistenza; 6) ospedali regionali e sonali. Al ritmo di 100-150 quintali al giorno tutti gli enti di assistenza avranno la loro razione di frutta; si conta di distribuire entro le prossime setti mane non meno di 2-3 mila quintali di pesche. Oggi i camion procurati dagli stessi enti e comuni beneficiati hanno caricato '-m*<n«'i° di cassette a Saiuzzo e le hanno trasportate agli ospedali «Santa Croce», «Carle», alla essa di riposo «Mater Amabilis», al Cottolengo, all'istituto «Stella Mattutina», tutti eli Cuneo, e agli Bea di Vignolo, Cervasca, Bernezso, Caraglio, Valgrana, Mdntenale, Monterosso Grana, Pradleves e Castelmagno; domani sarà la volta dei paesi delle Valli Vermenagna, Gesso, Stura, Pesto; quindi, via via, di tutti gli altri, delle sorte montane, collinari e della pianura. «Ovviamente — precisano in prefettura — non regaleremo te pesche a Taglia ano o negli aitai paesi forti produttori'di trutta». Le pesete sottratte alla distruzione sono di prima qualità, la stesse che i produttori consegnano all'associasi one Aspro-Frut che per conto del- trova sbocchi per ia crisi om mercati esteri e persia speculazione tuttora imperante su quelli interni. Chi paga te pesete di Lagnasco offerte guarii rtsmpnte a migliala di persone indigenti? Teoricamente l'Anna, in pratica lo Stato, cioè i contribuenti. In altre province la frutta sovrabbondante viene distrutta, suscitando te proteste di chi deve comprare lo stesso prodotto nei negozi a prezzi salati. Nel Cuneese, almeno, le pesche arrivano sulle tavole dei consumatori meno fortunati e questo rappresenta un'utilizzazione di tanto ben di Dio, che tranquilla» l'opinione pubblica, amaramente scandalizzata dalla cri- sì ricorrente della nostra frut-ticoltura. La prefettura di Cuneo in passato ha già preso analoghe iniziative: da dicembre a marzo scorsi sono stati distribuiti gratuitamente mi¬ guala di quintali di pere, me- te e persino arance fatte arrivare a vagoni dalla lontana Sicilia e sottratte còsi alte ruspe cui erano state condannate. Gianni De Matteis Pere al macero, forse non sarà così per le pesche

Persone citate: Caraglio, Carle, Gesso, Gianni De Matteis, Luigi Sparano, Mater, Pesto, Stura