Due comuni separatisti di Giuseppe Grosso

Due comuni separatisti Perché Alto e Caprauna vogliono essere liguri Due comuni separatisti I due paesi dell'Alto Monregalese vogliono distaccarsi dalla provincia di Cuneo (Nostro servizio particolare/ Caprauna. 4 agosto. I comuni di Alto e Caprauna. all'estremo sud della provincia di Cuneo, vogliono diventare liguri. Il loro non è un atto di ribellione nei confronti del Piemonte, ma semplicemente una decisione che scaturisce dalle necessità di tutti i giorni. I due paesi montani gravitano già, di fatto, nell'area ligure: fruiscono dei servizi sociali di Aibenga e sono economicamente legati alla costa. Adesso i cinquecento abitanti, in prevalenza anziani, chiedono di entrare a far par- te della regione Liguria. Solo in questi ultimi mesi è andata concretizzandosi l'ipotesi della separazione, di cui si parla ormai da tanti armi; i consigli comunali di Alto e Caprauna, con due delibere preparatorie, si sono pronunciati per il distacco. Caprauna ha anche respinto la sua collocazione nel comprensorio monregalese. facendo notare che dista soltanto trentun chilometri da Aibenga, mentre circa 80 la separane dz Mondovì. « La nostra richiesta si tonda essenzialmente sul problema dei mezzi di trasporto e dei servizi: per raggiungere Ormea che è la più vicina citta dove arriva il treno, la popolazione deve utilizzare la propria auto o pagare un taxi » dice il dottor Franco Sarti, sindaco di Caprauna, che lavora a Savona. II tenue filo che lega Alto e Caprauna al Piemonte risente di spezzarsi quando giunge l'inverno: la strada è spesso chiusa al traffico per le abbondanti nevicate e gli sgombraneve, pur tacendo il possibile, non sono in grado di assicurare i collegamenti con continuità. « Il disservizio dei mezzi di trasporto crea anche molte difficoltà nelTaccederc agli uffici di Cuneo — dice Vincenzo Belli, segretario comunale —. Si perde ■mezza giornata col rischio di non concludere nulla, mentre Aibenga è li a due passi, con i distretti scolastico, sanitario e gli sportelli finanziari: tra VaUro, i due Comuni aderiscono già. al consorzio di bonifica montanodi quella citta ». Il lungo iter dalia pratica ag« spaventagli fino le dovute cautele — dice il dottor Sarti —. Dobbiamo arrivare al referendum, riuscendo a sensibilizzare tutti i Cornuta piemontesi e liguri». La vicenda defia separazione da Cuneo e Torino non interessa soltanto gli e addetti ai lavori», ma affascina l'intera popolazione« Non possiamo farne a meno, soprattutto per ragioni pratiche — dice Ugo Ruaroartigiano —. / miei concitta¬ dini sono per la maggior parte d'accordo: penso che il distacco ci sarà». « Per me non c'è differenza — dice Giovanni Rolando, un anziano agricoltore —. Certo mi sento legato cól cuore alla provincia "granda" ». « Ho due figli che studiano, uno ad Ormea e l'altro ad Aibenga — dice Maria Ruaro — per me bisogna adeguare soprattutto i servizi pubblici ». Ad Alto e Caprauna ci sono le scuole elementari, mentre per le < medie i ragazzi si recano in prevalenza ad Aibenga col pullman di linea, ed una piccola parte va ad Ormea. Per gli studi superióri, l'alternativa è tra Aibenga e il collegio a Mondovì. « Sono favorevole alla separazione — dice Raffaele Rolando, agricoltore —. Il comune di Alto aveva già chiesto il distacco nel 1938, ma poi non se ne fece nulla. L'aggregazione alla provincia di Savona ci porterà molti vantaggi». e Non mi faccio di questi problemi — dice fiorentina Ruaro — penso a lavorare e basta ». Nei due comuni i cognomi sono quasi sempre gli stessi, perché gli abitanti conservano tra loro antichi vincoli di parentela. Giuseppe Grosso §§§ Maria Ruaro Raffaele Rolando Fiorentina Ruaro

Persone citate: Franco Sarti, Giovanni Rolando, Maria Ruaro, Raffaele Rolando, Sarti, Ugo Ruaroartigiano, Vincenzo Belli