"Come facciamo senza peso pubblico?"

"Come facciamo senza peso pubblico?" Disagi e polemiche a Vigliano per il servizio trasferito "Come facciamo senza peso pubblico?" (Nostro servizio particolare) Vigliano, 22 luglio. (a.m.) Dall'agricoltore al panettiere, dal falegname al pensionato, tutti, a Vigliano, protestano contro le rimozione dell'umeo peso pubblico che esisteva in paese. Esso è stato acquistato da un privato: l'attrezzatura è state prelevate dalla grossa buca che la conteneva e trasferite altrove. La chiusura del peso ha immediatemente provocato una valanga di polemiche. L'argomento è all'ordine del giorno da parecchio tempo e i cittadini lo affrontano con discorei accesi. Le conclusioni sono quasi perentorie: per quale motivo si è lasciato che un paese di oltre mille abitari ti, e per di più economicamente fiorente, venisse privato di un servizio tanto utile alla collettività? La scomparsa del peso ha infatti creato alcuni- notevoli disagi a tutte una categoria di persone occupate in diverse attività economiche. «L'elenco è presto fatto — dice Angelo Gay, titolare di una segheria —. La maggior parte di coloro che svolgono un lavoro, ' agricoltori, commercianti di vino e di bestiame, si sono trovati ad affrontare molte difficoltà da quando è stato 'portato via il peso. Prendiamo il mio caso: quando compro i trónchi dei contadini devo sobbarcarmi un ulteriore, onere di spesa per trasportarli al peso pubblico del paese più vicino». Lo stesso discorso vale per il mugnaio: «In questo periodo— aggiunge Giovanni Bogetto —motti agricoltori vendono il grano. Per poterlo pesare dobbiamo recarci in un altro paese. Questo'comporta alcuni inconvenienti: si perde tempo prezioso, si sborsa denaro, si va incontro a tutta una serie di disguidi in quanto, molto spesso, l'addetto al peso si trova a lavorare nei campi e allora bisogna andarlo a chiamare». Prima di- essere rimosso, il peso-di Vigliano apparteneva ad un privato che lo aveva gestito per diversi anni. Ne era titolare una donna, Alessandra Du retto, pensionate, che 10 aveva acquistato alla Une degli Anni Quaranta. Ultima- per motivi familiari, la proprietaria si era trovate nell'impossibilità di svolgere 11 normale servizio e aveva chiesto al Comune di acquistare il peso. Si trattava di sollevare dal suolo la com- attrezzatura, scavare una buca in qualche altra parte del paese, costruire un abitacolo ed affidare l'esercizio del peso a qualche incaricato. D Comune, dopo aver esaminato la proposta, ha risposto negativamente. Il peso è stato allora acquistato da un privato che lo ha prelevato e trasferito in un altro paese. Il giorno dopo sono affiorate le prime critiche. Subito è state chiamate in causa l'ammini¬ strazione comunale, accusate di aver sacrificato il mantenimento di un servizio pubblico alle esigenze di bilancio. «Nella disastrosa situazione finanziaria in cui si trovano i nostri Comuni — dichiara il sindaco Carlo Colombo — non possiamo sborsare 15 milioni per l'acquisto di un peso nuovo. Siamo senza soldi. Non abbiamo comprato quello vecchio perché un peso del genere, non aggiornato e piuttosto malandato, è ormai inadeguato alle necessità del nostro paese». Non tutti, però, sono d'accordo. «In un modo o nell'altro — dice Luigi Alciati, 56 anni, panettiere — non bisognerà lasciare la nostra comunità priva di un servizio cosi importante». La grana del peso, conti- j mia. L'altra sera i cittadini sono intervenuti in massa al Consiglio comunale, per invitare l'amministrazione comunale a prendere provvedimenti. <f»A^| » Giovanni Bogetto Luigi Assisti Angelo Gai

Persone citate: Alessandra Du, Angelo Gay, Carlo Colombo, Giovanni Bogetto, Giovanni Bogetto Luigi Assisti Angelo, Luigi Alciati, Vigliano