Cinque giovani rinviati a giudizio per furti e rapine nell'AIbese

Cinque giovani rinviati a giudizio per furti e rapine nell'AIbese Il processo si svolgerà nel prossimo autunno Cinque giovani rinviati a giudizio per furti e rapine nell'AIbese (Dal nostro corrispondente) Alba, 21 luglio. fg-t-ì Il giudice istruttore di Alba, Giuseppe Di Paolo, ha rinviato a giudizio cinque persone per una "serie di furti e rapine compiuti durante lo scorso anno nell'Arnese. Tre di essi, il meccanico Agostino Bottero, 24 anni, di Baldissero, il saldatore Pasquale Vivaldo, 25 anni, Alba via Cerreto 9, e il portalettere Demetrio Sacchero, 24 anni, di Cornegliano, sono indicati come i responsabili della rapina compiuta all'ufficio postale di Piobesi d'Alba il 4 aprile dello scorso anno. Secondo l'accusa, sarebbe stato il Sacchero, impiegato alle Poste, ad informare, dietro compenso, i due complici del giorno in cui avrebbero trovato il denaro per le pensioni. Bottero e Vivaldo sarebbero appunto i due individui che fecero irruzione nella Posta con armi spianate. Erano presenti lo stesso Sacchero. la titolare dell'ufficio, Domenica Testa, eà altre persone. I malviventi si impossessavano di 3.547.000 lire. Nel corso delle indagini successivamente svolte, pare che il Sacchero si sia «tradito» tanto che gli inquirenti giungevano ad mcriminarli tutti di concorso in rapina. A carico del «trio» sarebbe inoltre il furto dell'Alfa Romeo utilizzata per il colpo, risultate rubata a Torino la notte precedente ai danni di Irma Luttati, che la teneva nel suo garage, nonché di aver svaligiato l'appartamento di Giovanni Micca Botto, di Comegliano d'Alba. A quest'ultimo i ladri avevano asportato quadri ed oggetti di valore per 5.500.000 lire. Unitamente ad altre due persone, Giovanni Basso, 28 anni. Alba, corso Piave 49, e Antonio Orpelli. 33 anni. Alba, corso Cortemilia 33. Bottero, Vivaldo e Sacchero si sarebbero impossessati, la notte del 28 marzo, di diciotto tele rubandole al gallerista Giovanni Zennaro di Alba, per una valore di quaranta milioni. Inoltre sono tutti accusati di concorso in estorsione, in quanto avrebbero poi preteso dallo stesso Gennaro il pagamento di 1200.000 lire per restituire i quadri rubati. La serie di misfatti continua. Bottero e Vivaldo, secondo il capo d'imputazione, sarebbero poi responsabili del clamoroso colpo alla gioielleria di Emilio Prunotto di Alba, avvenuto il 23 giugno '75. I malviventi riuscivano a penetrare nel negozio dopo aver praticato un foro nel pavimento e si impossessava^ a di preziosi per un valore di oltw dieci milioni di lire. Il procesj so a carico dei cinque si svol:gerà nel prossimo autunno.

Luoghi citati: Alba, Posta, Torino