Acqui: l'aumento del pci di Franco Marchiaro

Acqui: l'aumento del pci In cinque anni è passato dal 33 al 44 per cento Acqui: l'aumento del pci Ha segnato progressi anche in alcuni comuni della zona tradizionalmente "bianchi" In Consiglio comunale ha 14 seggi su 30 - Ottimismo per i risultati del voto (Dal nostro inviato speciale) Acqui Terme, 18 giugno. Il 33 per cento dei voti nelle regionali del 1970, saliti al 37 per le politiche del 72, e quindi quota 44 per cento sii0mLa. alle amministrative del lw giugno 1975, quando in consiglio comunale conquistò quattordici seggi su trenta. In 1ueste sca™ cifre è indicato « ***** " avanti del partito muniste italiano ad Acqui Terme. «un balzo'in avanti — spiegano u segretario della sezione. Franco Camera, e Adriano leardi, candidato alla Camera per l'Acquese — che e conseguenza della validità della nostra politica naziona le applicata in campo locale e del lavoro, volontario ed en tus'iasta, sul piano organizza-t!V0 - volitico dei nostri iscritti, specialmente i giovani, che sono numerosi». Lo stesso balzo in avanti come sottolinea u responsabile di zona, lo studente universttario Guido Ratti, si è ripe tuto nella zona dell'Acquea dove sono alcuni comuni peri tradizione «bianchi». «Neì\ ventisei comuni della zona — i dice Ratti — abbiamo toccato 1 nel giugno '75 il 33 per cento j i \ i 1 j Non solo: dei suffragi. iscritti, che lo scorso anno erano 1350. sono già aumentati, a campagna ancora aperta, di un centinaio». ha questione iscritti interessa anche Acqui città, dove alla crescita dei voti il pei intende legare l'aumento dei i tesserati, puntando a quota ; mille. «Per questo — dice il i prof. leardi — abbiamo inaugurato proprio, ieri, alla presema del responsabile Minucci. una nuova sezione in via Amendola: oltre al ■ decentramento in sede amministrativa della dita, noi puntiamo a decentrare anche la nostra organizzazione». gli I scszgpCfOcfsmdascsAd Acqui i comunisti erano ! stati in giunta, con i sindaci ; vIvaldi ed Emilio Barisone, dal '46 al '51. Poi si sono sus{seguite una serie di giunte di ' centro-destra, centro e centro-sinistra. Infine, dal 1972. il poi è tornato a far parte della maggioranza e dopo il 15 giugno 75 ha nuovamente il sindaco, l'aw. Raffaello Salvatore, da oltre vent'anni consigliere comunale. «Acqui è una città morta — dice Camera —. - vogliamo cambiarla nelle strutture: le terme in primo piano, che devono essere rilanciate con una gestione pubblica a livello comune e Regione: occorre una politica nuova per i piccoli e medi imprenditori e bisogna difendere le industrie in difficoltà: la vetreria Bornia, la fonderia Fio, occupata j dai dipendenti, la Beccaro, in I cassa integrazione». j I comunisti non dimenticano neppure i problemi-della campagna, proprio per que- sto hanno scelto come candidato dell'Acquesc il prof. leardi,- di origine contadine, j «Nel giro elettorale — dice leardi — dalla Valle Bormida j alla Valle Erro, sino a Strevi. Ricaldone, Alice, comuni famosi per i loro vini, ho notato un desiderio dei contadini di conoscere la politica del partito comunista italiano per mutare la situazione della campagna Non dimentichiamo che. dopo Ovada, siamo il secondo centro in Piemonte che sta portando avanti il discorso del piano agricolo di zona». Quali le previsioni per il 20 giugno? «Visio l'entusiasmo per noi — affermano leardi e Camera — anche in zone dif. ficili quali Ponzane, Pareto, Orsara, l'interesse per i nostri comizi, il desiderio di una riforma agricola dopo le scelte sbagliate, dovremmo certamente confermare il successo del giugno '75, ma potremmo anche andare ancora avanti». Ad Acqui al partito comunista si sono avvicinati molto cattolici'del «no» e del dissenso; alcuni di loro, giovani, si £ì? frazionev*™*? itìtoe^ comunista. Franco Marchiaro l j ! j i Adriano leardi Guido Ratti

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