Valenza: le 3 proposte del partito comunista di Giorgio Lombardi
Valenza: le 3 proposte del partito comunista Valenza: le 3 proposte del partito comunista (Dal nostro inviato speciale) Valenza Po. 5 giugno. •C'era una volta un paese. Lo governavano, d amore e d'accordo, comunisti, socialisti e democristiani. In quel paese i bilanci erano approvati all'unanimità. I piani regolatori accoglievano proposte e correzioni di ognuno di loro». Fiaba che si racconta ài bambini- perché vadano a nanna tranquilli? Fantapolitica? No, realtà di Ieri e di oggi. Quel paese felice non è nel mondo della luna, ma è qui in Italia, anzi in Piamonte. E' Valenza Po. Per l'organizzazione del pei. Valente è centro di zona. Dirigente e Germano Tosetti. consigliere provinciale. In città, spiega, i comunisti hanno il 49,6 per cento del voti (dati delle provinciali '75). ■Abbiamo quasi- te maggioranza assoluta, ma i meglio non dirlo», non si, capisce se per scaramanzia o perché In un gioco, ammesso che le elezioni alano un gioco, quello troppo torto non è mal stato simpatico, Ventitremila abitanti, la città dell'oro ebbe una giunta di sinistra dalla line della guerra al 1964. come dice Tosetti. -par una Strana scarta, il sai, nonostante noi avessimo 15 saggi su 30, in nome del centrosinistri preferi accordarsi con la _dc e schierarsi contro di noi». Non ci lu ovviamente la possibilità di costituire una maggioranza, data la parità dalla torte contrapposte, arrivò II commissario prefettizio, che rimase fino alle elezioni del '65. -Ne usci lo stesso schieramento numerico, ma una diversa volontà polioca-, che evitò II ripetersi della gestione commissariale. SI ebbe dapprima una giunta cosiddetta tecnica, che con l'ingresso della de fu ribattezzata -assembleare: Questa funzionò sino alla scadenza del mandato e rinnovata dopo il '72 (Valsnza ha ic amministrative spostate rispetto alle altre città, la prossima consultazione avverrà nel 77). Sì crearono nuovi rapporti tra I partiti: furono approvali all'unanimità il plano regolatore, il plano par la disciplina del commercio. Il primo bilancio In perdita (1974). Fu un •continuo confronto reciproco sulla cose a au! problemi». Interviene il sindaco Luciano Lenti, eletto deputato per II pei nel '63 e nel '68. •Con questo vogliamo smentire le solite accuse al pei. che quando sarà al potere farà quello che vorrà". Ecco, qui a Valenza, vicini alla maggioranza assoluta, abbiamo sèmpre richiesto e ottenuto la collaborazione di tutti i partiti dell'arco costituzionale, pronti all'incontro costruttivo delle varie forze politiche, purché siano popolari e democratiche». Qui a Valenza, dove tutti collaborano a lavorano di comune accordo. I premiami sono già tutti risolti? «Magari — esclama Lenti — invece i Comuni hanno peno l'indipendenza economica, al mattino il sindaco si alza e non sa se alla sera potrà chiudere 1 conti. Altro che risolti tutti i problemi. Abbiamo però la possibilità di fare molte scelte operative ». A Valenza, si aa. ogni famiglia è interessata-al settore orafo-argentiero. In città ci sono laboratori d'antica o recente fondazione, con un aolo addetto o con qualche decina di dipendenti. Artigiano orafo è anche Giovanni Bosco, «proprio come II santo». 43 anni, con¬ sigliere contunde e candidato co-1 munlsta atta Camera. Secondo i compagni di partito, se il pel con- : fermerà i risultati dell'anno scorso. Bosco andrà a Montecitorio. • Medie, piccole — apiega —. tutte le aziende orafe Valenzano risentono delle crisi. Ma mentre le grandi ditte hanno potuto differenzia- j re gli investimenti, ora riescono ad ammortizzare le perdite, i piccoli che fanno, cambiano lavo-1 ro?». // settore sta sopportando oneri pesantissimi. La proposta dei comunisti è di associarsi per determinare Is scelte economicopolitiche del settore, «altrimenti continueremo a pagare gli errori degli altri senza poterli correggere». // mercato è ricettivo. I migliori clienti sono i cosiddetti Paesi emergenti: arabi, africani, sudamericani, la Spagna. «Certo — ammette Bosco — si può fare un discorso di opportunità, "oro venduto ai ricchi di Paesi poveri", ma per'il momento non possiamo che prendere atto d'una situazione di fatto e adeguarci». Altro settore base dell'Industria valenzana è quello calzaturiero. «A Valenza — spiega ridendo Bosco —► pensiamo agli arti: scarpe per I piedi, anelli per le mani». Anche le calzature sono In crisi. «Colpa degli imprenditori — accusa Silvani Rlchcitl. segretario cittadino del pel, consigliere comunale — che si sono accontentati d'un mercato che apparentemente tirava senza pensare a nuove Iniziative, alla diversificazione del prodotto». Terzo punto delle proposta politico-economiche del comunisti valenzanl è l'aaae Industriale attrezzato. «Che non è il famigerato polo d'attrazione industriale — precisa Bosco — tanto sbandierato dsl centro-sinistra. "Tortona, Arquata e Novi — dicevano — sono al centro dal triangolo Industriale; attrezziamole, arriveranno Industrie a non Unire". E' stato un fiasco, le poche arrivate, per esempio la Mlchelln, hanno portato qualche posto di lavoro ma hsnno creerò grossi squilibri in altri settori». /' pel pensa ad altra soluzioni. Per esemplo, a Valenza non ci sono aziende costruttrici di macchinari per la lavorazione dell'oro e dei gioielli; sa al guaste una macchino che labbrlca scarpa, in città non ci sono tecnici In grado di ripararla. «Cesi nei abbiamo pensato a un'area attrezzata di questo tipo, una specie di "indotto" delle aziende orafe e calzaturiere» Altrimenti, conclude Tosetti, •continuerà l'esodo di operai e artigiani orafi altamenta specializzati verso pia redditizi ma oscuri impieghi alle Peste. In ferrovia, alla Mienelin. Noi abbiamo la soluzioni per impedire che si disperda un patrimonio tecnico-culturale unico al mondo». Giorgio Lombardi Giovanni Bosco
Persone citate: Germano Tosetti, Giovanni Bosco, Luciano Lenti, Novi, Piamonte, Silvani Rlchcitl, Tosetti
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