Storie di poveri cani a Cuneo

Storie di poveri cani a Cuneo Il "canile aperto,, delle Basse di Stura a San Giacomo Storie di poveri cani a Cuneo - « (Dal nostro corrispondente) Cuneo, 28 maggio, i3 storia di questo -Canile aper to • — espressione che rispecchia la realtà di questo rifugio per cani abbandonati — risale a qualche anno la quando assieme a! * Ros, SA-..un tifi Starà ino dal pelo Julia). che è l'ospite di più antica caia, coabitava un » barbone », certo \ franoasco Barbero (ma le genera--] l'Uà non sono certe al 100 per 100). Costui: non si sa come, era riuscito ad ottenere dal Comune, alle Basse di S Giacomo, vicino alla Stura, una baracca in lamiera e due tettole in plastica, spioventi sui due lati, con alcune cucce, il tutto recintato da una rete. Il Barbero si prendeva cura dei cani randagi che molta gente gli portava assieme al cibo e quando gli riusciva, trovava loro un padrone. I nuovi venuti erano alloggiati nei recinti laterali, il • Rosso » aveva invece il privilegio di \ dormire in baracca con il padrone j e di accompagnarlo nei suoi vagabondaggi in città. Ma un giorno Barbero spari. Dicono che si fosse ammalato -e che ora sia ospite di una casa di riposo, ma neppure questo e sicuro. Ai cani badavano di tanto in tanto due signore, anche loro senza mezzi, per spingersi fino alle Basse di S. Giacomo che sono oltre Stura a più di due chilometri dal centro. Una delle due si ammalò ed ora. da oltre un anno, il canile delle Basse è stato -adottato> da due signorine cuneesi giovani e graziose, Manuela Prin cip/ni. insegnante di educazione f[«lcg> e Q,\3 Gmiiano. impiegata in un ufficio statale Racconta quest'ultima: • Sul viale degli Angeli avevo trovato un povero cane che era stato ba- jstonatola sangue. Lo feci curare da un veterinario poi non potendo Itenerlo in casa cercai di collo- jcarlo presso dei conoscenti. Mi 1dissero di portarlo giù alle Bas- se. al canile del barbone. Ouando questi se ne andò decidemmo di badarci io e l'amica Manuela. Ci aiuta un insegnante, ii prof. Giù- ganino. che si alterna_ con noi j , , •„_ .•".' nel Portare da mangiare al Ros- I so e ai nuovi ospiti ». j Ognuno di questi cani ha una 1 piccola stòria. Il -Bosso» e -7e//», j una specie di pointer dal manto , scuro, sono i due vagabondi che trovano sempre un buco nel re- cinto: tutti i giorni se ne vanno in centro in cerca di ossi e di compagnie. Passano per il via ,'•:ò . , ] dotto Soler! oppure risalgono la i vecchia strada delle Basse di S. \ Anna. Li hanno notati spesso di . "anzi ai negozi dei macellai, ma j zita sera rientrano al canile. Ap j Punto ti - Canile aperto ». | « Anche 'Teli" — racconta Ma \ nuela — è dei tempi del "Barbo j ne", il quale riuscì un giorno a _ trovargli una sistemazione a Ca- raiiagne iroblemaj lutóp.* A*>nfcipalé/j traglio. Una cuccia sicura e due ! zuppe al giorno, ma "Teli" scappò ! e tornò alle Basse a dividere pane ' raffermo e tanta fame con il suo vecchio padrone. Ora noi faccia- I mo il giro dei macellai nostri co- ! noscenti. a racimolare frattaglie e carne-di scarto, ma jL problema d|jf 0§£ è- un grosso? gì Cùneo*' ce un Canile Trnui ! nuova di zecca, ultimato da quasi ; ' tre mesi, ma non si è ancora ri- {soiio ii problema dei custode, ii ; vecchio canile è peggio di un j "lager". Canile vecchio o canile ! nuovo, nessuno dei due risolve , ii problema delia sopravvivenza j dei cani senza padrone: anche nei i bello e nel pulito i poveri bastar- |d'ini se non trovano qualcuno di- ' sposti a prenderli, dopo un certo periodo vengono soppressi ». ' Day si ». una bar bone ina molto graziosa — forse Olga e Emanuela stanno per trovarle un padrone, come già sono riuscite a fare per • Scarabocchio ». - Pasticcio ». • Diana' e tanti altri — si sta azzuffando con un'altra cagna, tan- 1 amiliaiiuv culi iniwud www, io..- to che occorre fatica per sew rarle. Dice Olga Giuliano: . Eppu- ire "Daysi" non è cattiva, due mesi !fa. quando "Lyza"- ha avuto i cuc- uoli, mio patire covette soppri- merne ben sette. Li gettava nelle Iacque della Stura, ma "Daisy non voleva: lo azzannava nei pantaloni e cercava di gettarsi in acqua per riportare a riva i cuccioli, anche se non erano suo: Era una scena patetica e mio pa . a a dre aveva le lacrime agli occhi ». ;» Lyza », una pastora dal pelo \neio. ha dato molte soddisfazioni ;ad Olga ed Emanuela. Ha già iavuto I onore di finire sui giornali cor. tanto di fotografia: è la ca- gna che ha - adottato » i due pie- iI coli puma nati un paio di mesi ; fa allo zoo' dì Cuneo. Mamma i puma era senza latte ed il gestoi te dello zoo. Remigio Luciano, girò per due giorni e due notti nelle campagne finché non fu indirizzato al canile delle Basse. "Lyza". che allattava il cucciolo superstite, fu trasferita sui due pie _ di allo zoo e i due piccoli puma -1 furono salvi. Nutriti con il latte uuesie untine gii sono siate oste in. supplemep'o perché i puma >HH)«té?-*<lma%itìti succhiavano tulio n fitta*Sella madre adottiva. di cagna ora sono due gattoni dallo splendido mantello striato. che giocano tutto il giorno con // cagnolino di « Lyza ». un' boto letto divenuto tondo come un pa scia a furia di latte e vitamine. Queste ultime gli sono slate date Oggi..j:i sono loto di gruppi allo zoo. con Olga ed Emanuela, ma - Lyza » e gelosa dei « suoi » pu ma: guai ed accarezzarli troppo: ti piomba in mezzo Si piedi e pro testa vivacemente. Ha uno sguar o'o profondamente umano ed è soltanto un cane. n. m.

Persone citate: Barbero, Daysi, Manuela Prin, Olga Giuliano, Remigio Luciano, Soler, Stura

Luoghi citati: Cuneo, Olga