Finisce la "giungla" dell'istruzione professionale?

Finisce la "giungla" dell'istruzione professionale? Consorzio ad Alessandria Finisce la "giungla" dell'istruzione professionale? (Dal nostro corrispondente) I Alcssandria, 15 maggio. ; rLa Regione Piemonte ha ! dspeso nel 1975 oltre 700 milio- \ ni per finanziare vari enti pri- j vati che hanno dato vita ad I una serie di corsi di istruzio-1 ne professionale, spesso con j fini speculativi, sovente con ' grossi limiti dispersivi.«0ne- • sto — dicono gli assessori al-■ la Pubblica Istruzione della provincia, pr ofessoressa Car ia Nespolo e del Comune di Alessandria avvocato Gian- franco Zino — perché manca : una programmazione e per che i corsi non sono basati sulle reali necessità del lem- torio, si specializzano così ■ operai in settori inutili, o si formano delle pettinatrici che non trovano' lavorò fo al li mite non sono neppure prepa rate adeguatamente) ». Una situazione che ha in dotto ramministrazione prò vinciale e il Comune di Ales sandria a dar vita ad un con- sorzio per la 'formazione prò fissionale al quale è già stata assicurata l'adesione dei mag giori Comuni della provincia, Due gli obiettivi del consor- i zio. Proporre alia Regione: Piemonte uno strumento ope- ! | rativo per mettere ordine in j j quella «giungla» che è attuai- j j mente l'istruzione professio >. j naie e nello stesso tempo ot- j j tenere la delega ad un inter- ■ • vento programmatorio neli| settore. I«Si chiede in sostanza — di- ;cono l'avvocato Zino e la prò- jfessoressa Nespolo — alla Re-1gione che dia ai consorzi di 1enfi locali, sul tipo di quello costituito ad Alessandria, il jpotere di intervento nel setto-,re per coordinare, controllare i corsi di istruzione professio I naie». II consorzio inoltre — serondo obiettivo — si propone di gestire direttamente tutta una serie di corsi ne! settore terziario sociale. Il consorzio intende limitare lì proprio in lervento nella formazione professionale, proprio nei set tori direttamente collegati al '.e competenze degli enti loca li. individuando tre settori principali: socio-sanitario: culturale; aggiornamento dei dipendenti degli enti locali. «Nel primo settore — fan no presente gli assessori Ne spolo e Zino— un'intervento diretto dell'ente locale trova difficoltà tecniche e burocra tiche nella mancata delega da parte del governo dei poteri relativi alle Regioni per cu: la materia è al momento regolata da leggi statali ». f. ni.

Persone citate: Zino

Luoghi citati: Alessandria, Comune Di Alessandria, Comune Di Ales, Nespolo, Piemonte