A Ricaldone discutono perché il vino è in crisi

A Ricaldone discutono perché il vino è in crisi Un convegno organizzato dalla Pro Loco A Ricaldone discutono perché il vino è in crisi [Nostro servizio particolare) Ricaldone. 10 maggio. • Vino, il perché di una crisi questo il tema di un convegno svoltosi a Ricaldone, comune fa- [ moso per la sua produzione vitivinicola, in occasione della Sagra del vino buono, «te sagra — ha detto il rag. Piero Sardi, organizzatore con la Pro Loco della manifestazione e moderatore del dibattito — è l'occasione d'incontro con la natura, ma non basta celebrare- il vino, bisogna difenderlo perché gli agricoltori sono amareggiati vedendo il loro lavoro non remunerato nella misura dela lattea e del rischio: Di qui il convegno per individuare problemi maggiori e fornire indicazioni per risolverli. ■/ nostri vini — ha affermato l'enologo Osvaldo Zoccola, della cantina sociale di Ricaldone —, la Barbera, l Dolcetto. Il Brachetto d'Acqui e l Moscato d'Asti, reggono al confronto con gli altri tamosi ma non sono ancora bene conosciuti: oc- M<iiC .uiu.ii.uiM. traili e maii(.n una valida organizzazione di vendita: le cantine sociali devono cooperare tra loro per creare una rete di commercializzazione, cosi non dovremo più subire il prezzo imposto dalle grandi ditte ed I nostri produttori potranno ricevere quanto effettivamente il vino vale. Cooperazione quindi, e basta alla concorrenza sleale: vi sono in commercio vini tipici piemontesi che di piemontese hanno solo il nome sull'etichetta». Esaltati i vini alessandrini — che non hanno paura del confronto con gli astigiani, i cuneesi e gli stessi francesi —. l'assessore provinciale all'Agricoltura geom. Pallavicino, egli stesso vitivinìcuftore, ha indicato in una valida programmazione l'arnia per la valorizzazione del prodotto. «Non una programmazione calata dall'alto — ha aggiunto — ma latta, attraverso i plani di zona agricoli, dalla base degli agricoltori, per stabilire quali vini dovremo continuare a produrre e In quale zona. E' l'ultimo bus a disposizione». Programmazione si. ma lasciando ai produttori agricoli il ruolo della libera iniziativa- questo, secondo il dott. Gianfranco Damietto, direttore regionale della Coldiretti. L'intervento della Regione e degli enti locali deve, a suo parere, non tanto imporre le scelte ma aiutare le strutture cooperativistiche e associative. L'aw. Pier Dario Mottura, produttore .oltre che amministratore pubblico, (è consigliere comunale di Acqui), elogiata la produzione della fascia di comuni alessandrini a corona dell'Astigiano (Blstagno, Terzo. Acqui. Alice. Ricaldone, Slrevi e Cassine), ha indicato alcune richieste di fondo: consorzi per costituire vivai che forniscano le viti madri, altri per l'acquisto dei concimi e infine per l'invecchiamento dei .vini; pene gravi per i sofisticatoli: difesa della qualità. Altri punti sono stati indicati daU'aaaeisai» .provlncùdo <gOoró.f Pellicce: interventi protrarrmi arri e non ritriti »\ jrnrarttnrijjnllp ramerrto dalla légge Dèe; adJawfr pubblicità al consumo dei vini genuini. Una pubblicità che. se fatta bene, darà senza dubbio ottimi risultati. -Siamo stati In Germania — ha ricordato Dario. Ardissone. di Asti, della Unione regionale associazioni vitivinicole —: In due settimane abbiamo venduto 22. mila bottiglie; lo stesso è accaduto In Francia. Dobbiamo continuare: è una battaglia di qualità non di quantità: Secondo l'enologo dott. Ottavio Gema, di "Cassine, si è sbagliato abbandonando vigneti in posizione alta (questo perché i contadini sono vecchi e in certe zone non si può impiegare la meccanizzazione) per impiantare viti in pianura, mortificando la qualità. Tagliente l'intervento di Vincenzo Massone, presidente dell'Alleanza contadini. »ln trentanni — ha detto — è mancato una politica vitivinicola da una parte e dall'altra la partecipazione. Occorre una programmazione seria, una politica agraria seria, una partecipazione seria». Il consigliere regionale avv. Bianchi ha assicurato la disponibilità della Regione per venire incontro, nel limiti dei mezzi disponibili, alle richieste dei viticoltori. Polemico il comm. Carlo Zoccola: •Il 25 per cento del vino venduto In Italia è sofisticato, ma è colpa anche di quegli .agricoltori che vendono i bollini del Moscato a certi produttori che fanno poi bottiglie da 150 lire». Il dott. Scattino, dell'ispettorato agrario, invece ha battuto su un punto: l'istruzione. -Bisogna cambiare la mentalità dei nostri agricoltori — dice — che non chiedono assistenza tecnica ma solò contributi spesso Inutili». Franco Marchiaro SALUZZO — La pioggia torrenziale di ieri che ha .Ingrossato fino al limite di guardia le acque del torrente V'arsita, ha provocato uno smottamento di notevoli proporzioni nel territorio del comune di Isasca. La strada che da Venasca conduce ad Isasca, interrotta per un buon tratto dal terriccio franato, è tuttora chiusa al traffico. Si sta lavorando per sgombrarla dai detriti.e renderla di nuovo agibile. Ottavio Genia Ugo Pallavidino Dario Ardissone Osvaldo Zoccola