Si parlerà di lei

Si parlerà di lei Si parlerà di lei Casale. Anna Angelino, 17 an« Qualche volta vorrei tirare il fiato, tra scuola e pallavolo ho ben poco tempo per pensare ad altro. Ma per non dispiacere a mio padre, mia madre e al mio ragazzo stringo i denti e via: due ore d'allenamento al giorno, oltre alle trasferte di gioco. Quest'anno affronteremo "squadre siciliane, pugliesi, triestine, ogni quindici giorni saranno viaggi terribili ». Anna Angelino, 17 anni (è nata al 27 ottobre 1958), scherza sulla sua condizione di ragazza « tutta scuola e pallavolo ». Lo sport le piace. Gioca con il numero 12 nello Iunior Vibac di Casale Monferrato. E' un'alzatrice, « ma — dice — quando è il caso so anche schiacciare ». Alta, robusta, il sorriso più sornione che sbarazzino, è una delle speranze-realtà della squadra casalese, allenata da Carlo Furione. Con la coetanea Bruna Ma re hi sotti (« Brava quanto lei » dice il trainer), la capitana Enrica Deconti, Paola Stevano, Claudia Bozzo e Laura Bassi, Anna fa parte del se¬ anni, campionessa di pallavolo stetto-base, che quest'anno si è guadagnato dopo un duro torneo l'accesso alla serie A. « Dobbiamo ringraziare i tifosi, che ci hanno seguiti sempre più numerosi, se si è ottenuto un risultato cosi importante. Per le ultime partite nella piccolissima palestra del Leardi c'erano stipate almeno mille persone. Non avremmo mai pensato di suscitare tanto entusiasmo ». Qui Anna vuol farsi portavoce di tanti sportivi casalesi, che per la scarsità di impianti sportivi devono accalcarsi, anche più di mille, in una palestra scolastica. Sul parquet del Leardi gioca, oltre alle (re squadre femminili del Vibac, il quintetto maschile dello |uniorbasket. « Se i cestisti casalesi andranno in A, la squadra o si scioglie o- va a giocare a Torino, la nostra palestra non è certo in grado di accogliere le migliaia di tifosi che seguono gli squadroni di Milano, Varese, Cantò ». — Tornando a voi, perché avete tanti sostenitori? « Penso perché vinciamo. La gente vuol vedere i risultati, interessata sia dal bel gioco sia dall'incertezza . della lolla. Al limite ci sono più spettatori a sostenere una squadra di serie C che. sta guadagnandosi la promozione, piuttosto che una di A che naviga senza infamia e senza lode a centroclassifica ». Anna racconta la sua breve carriera di sportiva. A quattordici anni, per caso, accompagnata da un'amica, si presenta in palestra e dice: « Vorrei provare ». I tecnici vedono che ha doti naturali, la curano, la sgrczzano. diventa una delle migliori aliete del Piemonte. La passione dei genitori (figlia unica, il padre è operaio in un cementificio, la madre impiegala in un'industria locale) e di Mauro Demichelis, fidanzato, giocatore di pallavolo, suo più acceso, ma anche più critico tifoso, l'hanno imprigionata nel ruolo, recitato volentieri e bene, di volley-woman. Prima hello sport, quindi prima a scuola. «Quest'anno si, quest'anno vado bene — risponde — anche perché... alo ripetendo la classe ». Frequenta per la seconda volta la prima liceo classico .al « Cesare Balbo ». Sportivamente, sta prendendosi la rivincita sulla temporanea sconfitta nello studio. Inutile chiedere se ha tempo libero. Tra scuola, studio, allenamenti, partite, rimane poco da dedicare al divertimento (« il mio hobby è la pallavolo»). Ma riesce a * leggere (sia finendo « Cristo si è fermalo a Eboli », le piace Hemingway, ha visto tutti i migliori film usciti ultimamente l . Chissà quanto guadagna, allora. « Nemmeno una lira, siamo dilettanti puri. Nemmeno il rimborso spese, nessuna di noi ci ha mai guadagnato niente a giocare, forse e solo cosi che riusciamo ancora a divertirci ». gìlo

Luoghi citati: Casale, Casale Monferrato, Eboli, Milano, Piemonte, Torino, Varese