Guerra veterinari-Comune

Guerra veterinari-Comune Per la commissione giudicatrice della Fiera di Mondovì Guerra veterinari-Comune i Dal nostro inviato speciale/ Mondovì. 23 aprile. Passano j giorni e la piccola guerra, che vede contrapposti veterinari e amministrazione comunale di Mondovì, anziché sopirsi assume ogni momento toni più accesi. E' una battaglia che infuria a colpi di comunicati, di risentite prese rii posizione, di curiosi sorrisi che nascondono compiacimento ma anche amarezza per le decisioni prese. Ad accendere il fuoco delle polemiche è stata la recente delibera dell'amministrazione comunale di escludere i due veterinari — i dottori Beppe Eallauri e Guido Bertola —i sia dalla commissione giudi- ; catrice della Fiera del bestia- ! me di primavera, sia dal con-1 sorzio di profilassi di polizia! veterinaria, un organismo di controllo che fa capo al Comune, per sostituirli con periti agrari. Una decisione inaspettata, senza precedenti nella regione, dicono gl'interessati. I motivi? Li andiamo a chiedere al promotore del provvedimento, l'assessore ail'Agricoltura Piero Rossetti. L'esclusione dei veterinari dalla commissione giudicatrice della Fiera, dice l'assessore, trova una sua giustificazione nel fatto che «è assurdo includere un veterinario, che ha normalmente in osserva-zione e in cura il bestiame della zona, e ha come clienti fissi i partecipanti alla stessa Fiera, è- assurdo dicevo consentirgli di esprimere un giu-dizio su ciò che direttamente segue per ragioni economi- che. Va a finire che deve aa-togiudicarsi. e questo non è corretto». Anche se, aggiunge Rossetti, non rappresentava che una parte della commis- sione giudicante, formata da sette membri, e tuttavia è preferibile affidare quest'incarico a chi più da vicino si occupa dell'allevamento e del bestiame. Per questo s'è deciso di sostituire i due veterina-ri con due membri dell'Associazione provinciale allevatori e tecnici agrari. Nulla di sensazionale, ag- giunge l'assessore all'Agricoltura, stupito anzi che attorno a questa scelta si sia poi sviluppato quel vespaio di pole-miche che tanto fa parlare nei bar e nelle cascine delMonregalese. su uno degli av- venimenti più attesi della sta- gione, la Fiera della primave- .ra che s'è da poco svolta, vera 'e propria passerella delle attese d'un anno per l'alleva-•mento del besfnamé dèlia "zòna. «A'on c una guerra, in nessun caso. Noi continueremo sempre, com'è ovvio, a servirci dei veterinari, che in molti casi sono quasi amici di fami- glia degli agricoltori. Sempli-cernente abbiamo deciso di sostituirli in una manifesta-zione nella quale erano meno adatti di altri. Abbiamo prefe-rito servirci di intenditori di bestiame, per esprimere giu¬ dizi, piuttosto che di tecnici». \ E si spiega; la Fiera di pri- j ma vera è una manifetsazione ; commerciale, nella quale ven- j gono presentati circa centocinquanta capi, da parte di ì una quindicina di allevatori, j Per una rassegna di questo ti- j po sembra essere la sostanza j della decisione — era preferi-1 bile servirsi di giudici con 1 una maggior preparazione ! pratico - mercantilistica, piut-, tosto che non solo tecnica e 1 scientifica, come i professio- i nisti che vengono esclusi. Amareggiati dalla scelta degli amministratori, i veterinari non sono ancora del tutto rassegnati a quanto è stato «tramato» a loro danno. Insistono a dire che per una manifestazione come quella della Fiera ci vogliono rappresentanti qualificati nella commissione giudicante, «cosa che d'altra parte avviene — dice il dottor Beppe Ballauri, uno dei due veterinari «boicottati» — in tutte le commis¬ sioni del Piemonte. Il discorso vale anche per l'agronomo : nominato nella commissione : comunale di profilassi c poii! zia veterinaria, dove invece la {presenza d'un veterinario saj rebbe garanzia d'una maggior i qualificazione per quel ruoì lo». Sulle effettive ragioni del! la decisione comunale i vererinari non sanno darsi conto: «Non ha senso logico», dicono; «certo nessuno vuol fare la guerra ai nostri cugini agronomi, tuttavia ritenia- ! mo che dovrebbe esserci spai sto per entrambi senza dan; neggiarci a vicenda». Un senso logico, qualcuno a ' mezza voce dice d'intravve; derlo, dietro la decisione del; l'assessore. Si tratterebbe d'u; na scelta a sfondo politico: i : due veterinari sono vicini alle j posizioni del pli. l'assessore è !dc. (in una giunta de, pri, ! psdi) la scelta «tecnica» nai sfonderebbe quindi motiva- ■ zioni partitiche. Per alcuni ' ( compreso l'assessore Rossetti) si tratta solo d'una mali-f gnità: per altri, è invece, la | vera ragione del piccolo terremoto che fa rumore in questi giorni nella tranquilla cittadina monregalese. Da registrare, a completa, mento del clima di polemiche j e interventi sull'argomento, la i presa di posizione del presi) dente dell'Associazione degli ; agronomi di Cuneo, Lorenzo ! Mondino, che respinge l'accuI sa di eccessiva intraprenden' za rivoltagli dai veterinari: : «Caso mai è il contrario» di: ce. «Le nostre competenze soi no nettamente diverse da quelle dei veterinari e assolu: tornente non concorrenziali. ' anzi complementari. L'agroi nomo ed il veterinario — con: tinua Mondino — sono en! trombi necessari al settore i zootecnico per la loro specifi: ca preparazione: il primo nei ; foraggi e nell'alimentazione. ' il secondo nel campo medico ' profilattico. Una preparazio- ■ ne diversa, anche se confinante e appunto complemento- I re». A conferma di ciò. agi giunge il presidente degli agronomi della provincia, va I rilevato che «in tutte le com\ missioni zootecniche vi è la | presenza, generalmente pari! letica, di entrambe le categoì rie professionali. Perciò noi I non intendiamo invadere il ; campo dei medici veterinari. ; anzi chiediamo loro di colla: borare. Episodi singoli come quello di Mondovì possono anche avere motivazioni che ' esulano dal campo delle specifiche competenze, come ha i chiarito l'assessore Rossetti». Giorgio Battistinì

Persone citate: Beppe Ballauri, Giorgio Battistinì, Guido Bertola, Piero Rossetti, Rossetti

Luoghi citati: Cuneo, Mondovì, Piemonte