Vogliono salvare i vini dei colli albesi

Vogliono salvare i vini dei colli albesi Domani, organizzato da "La Stampa,, dibattito a Diano d'Alba Vogliono salvare i vini dei colli albesi (Nostro servìzio particolare} Diano d'Alba. 23 'aprile^ «Una nuova politica vinicola delle colline albesi» è il tema di un importante dibattito organizzato dal nostro giornale per domenica 25 aprile a Diano d'Alba, in collaborazione con la Pro Loco. L'incontro, a cui partecipe ranno giornalisti, esperti del settore vinicolo, rappresen tanti del mondo politico e so prattutto viticoltori, coincide con l'inaugurazione della Se conda fiera del vino dolcetto, che avrà luogo alle ore 9,30. II dibattito inizierà alle 10, all'interno della Fiera, ove so no stati allestiti una ventina di stands che presentano la miglior produzione della za ( na, selezionata da un'apposita j : commissione, al fine di pre-1 ! sentare ai visitatori vini che 1 j maggiormente rappresentino 1 je carajteristiche peculiari del tipico dolcetto di Diano d'Al- Da' «Il futuro della nostra viti; coltura — dice l'enotecnico : Luigi Rosso — va chiarito e\ i discusso. In particolare è ne- ì • ceSsario stabilire quale ruolo ' ■ ^ { d ,, viticoltura ,,. ~„ ,„ ti„lt„ „„„„„„„ , coHinare. In Italia vengono ' prodotti circa 60- .ettolitri di vino , pasto all'anno e circa 6-7 mi ; noni di ettolitri di vino pre | ^0l0 a denominazione di ori- -n^Z %1Vcomune da .gine controllata, prodotto net¬ .. „ *« z°n.e collinari. Occorre ora stabilire se il consumatore | beve tanto per bere o se. inve j ce. è in grado di apprezzare i | vini di qualità. Secondo me j sostiene l'enotecnico la j genie sa scegliere e apprezza- \ re. quindi è urgente operare delle scelte per salvaguardare la viticoltura collinare dalla sleale concorrenza dei vini prodotti in pianura )1jFranco Drapant, presidente ij del Club 3P di Diano d'Alba. !j sostiene: «Con le leggi 162 è 930 lo Stato ha cercato di j; mettere un po' d'ordine nel ! settore vitivinicolo. La legista- zione. però è carente e deve essere modificata. In portico- : tare. poi. mancano le struttu-; re in grado di far applicare la ! legge e così proliferano le fro- ; di». Carlo Farinetti, Mano Bod-da, Lorenzo Trincherò, che : con una ventina di altri agri- coltori hanno dato vita a due ! associazioni di viticoltori, so- 1 stengono: «Un altro grosso. problema da risolvere nelle ! nostre colline è quello dell'in-| dividualismo, che finora è stato favorito e miticizzato. I Per produrre meglio e per I commercializzare in modo più adeguato e remunerativo 1 noi agricoltori dobbiamo asVociarsi e organizzarci. La fi . ; " ,,„, „„„*„jj„^ )gura classica del contadino zoticone e sprovveduto non esiste quasi più. Il sindaco di Diano. Loren1 zo Destefanis, il presidente della Pro Loco Giuseppe Marengo, l'insegnate Emma Berzia. segretaria della Pro Loco je factotum della manifestazione ci fanno rilevare: «A Diano si producono annualmente circa 20-25 mila quintali di uve che fino a qualche anno fa venivano quasi tutte vendute a commercianti. Ora la tendenza è quella di vinifi i ^re in proprio ed imbotti ! gliare. Occorre incentivare questo fenomeno, nell'interesse comune di produttori e consumatori». Il dibattito, quindi, si presenta molto vivace per i numerosi e scottanti problemi. Si dovrà chiarire se la viticoltura collinare ha ancora un suo preciso ruolo e in caso affermativo quali interventi oc¬ corra operare per salvaguardarla. In secondo luogo si dovrà dibattere come operare per far sì che i consumatori sappiano veramente apprezzare le qualità di questi vini e capire perché i prezzi sono superiori a quelli del vino prodotto in pianura. g. f- Mario Colla Mario Savigliano Franco Drapant

Luoghi citati: Alba, Italia