Valenza: gli operai orafi fanno fallire lo sciopero
Valenza: gli operai orafi fanno fallire lo sciopero Non hanno aderito alla manifestazione Valenza: gli operai orafi fanno fallire lo sciopero Sono stati duramente criticati dai sindacalisti - Nella "città dell'oro" sono quasi quattromila (Nostro servizio particolare) Valenza Po, 22 aprile. Lo sciopero provinciale proclamato dalla Firn per il rinnovo del contratto di lavoro di quattromila operai orafi e argentieri della provincia di Alessandria con manifestazione pubblica a Valenza Po, piazza 31 Martiri, ha riservato una grossa sorpresa che ha colto alla sprovvista gli stessi sindacalisti. Mentre i 600 argentieri, in grandissima parte occupati presso aziende con sede ad Alessandria, hanno aderito massicciamente allo sciopero ed in gran parte sono confluiti a Valenza per la| manifestazione pubblica, i circa 3800 operai orafi di Valenza hanno in minima parte abbandonato il posto di lavoro. Quelli presenti in piazza 31 Martiri, erano poche decine. Un comportamento che durante la manifestazione a Valenza ha provocato le critiche di un delegato del consiglio di fàbbrica di un'azienda argentiera di Alessandria, Pinna. «Non li comprendiamo — ha detto Pinna —. Discutiamo il loro contratto di lavoro e sono assenti». Una critica ripresa durante il discorso ufficiale dal segretario provinciale degli orafi e argentieri. Bruno Pesce. Un'altra critica è stata mossa dal sindacalista ai titolari delle aziende orafe e argentiere di Valenza e Alessandria per la totale assenza di loro rappresentanti al tavolo delle trattative; incontri si svolgono a livello nazionale, essendo interessate anche altre zone come Arezzo, Vicenza, Firenze ecc. Le trattative per le aziende artigianali (la provincia di Alessandria è in massima parte interessata a questo settore), si avranno a Roma il 27 aprile, mentre il 28 si svolgerà a Bologna l'incontro per le industrie. Il contratto per gli orafi e argentieri scadrebbe a fine aprile, le trattative sono state anticipate per farlo coincidere con quello dei metalmeccanici, in quanto la categoria è inquadrata sindacalmente nella Firn. Identica, d'altra parte, è la piattaforma rivendicati va: aumento mensile- di 30 mila lire; mezz'ora pagata per consumare lo spuntino; passaggio automatico dei lavoratori dal secondo al terzo livello dopo ventiquattro mesi: svuotamento del quinto livello che, secondo i sindacati, attualmente rappresenta una divisione anziché un punto di intreccio tra impiegati e operai;" richiesta di essere informati sui piani di riconversione e di qualificazione produttiva e sugli investimenti. Questi i punti principali. Perché gli operai orafi di Valenza non hanno aderito allo sciopero e non sono scesi in piazza? Alla domanda è difficile rispondere, tenuto innanzitutto conto del fatto che Valenza è considerata da sempre una città «rossa», con una massiccia massa di voti per il partito comunista e il partito socialista. Accade però che pur votando per partiti di sinistra, gli operai non siano poi iscritti al sindacato — la percentuale è bassa — e non aderiscano quindi alla tradizionale forma di lotta. In questo momento, tra l'altro, per un fenomeno che si ripete quando vi è svaluta zione della lira, l'industria orafa tira (per verificarsi magari tra pochi mesi una totale recessione), è probabile quindi che i dipendenti siano stati i mento economico. facilmente convinti dai titola-1 ri delle varie aziende a non | perdere ore di lavoro, forse ! con qualche piccolo migliora- ! Dopo la manifestazione in piazza 31 Martiri, gli argentie- ri e i pochi orafi sono sfilati per le vie cittadine agitando cartelli e lanciando slogans, si , sono anche fermati, con bor j date di fischi, dinanzi alle j aziende dove non si è sciope- 1 rato. Non ci sono stati inci- | denti. f. m. , i j ; j ] ; ! i ' i ! | I ! < Valenza Po. Due operaie orale-argentiere che hanno partecipato alla manifestazione di protesta per il contratto
Persone citate: Bruno Pesce, Pinna
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