Cuneo: come si può eliminare la disoccupazione giovanile?

Cuneo: come si può eliminare la disoccupazione giovanile? Dibattito per il convegno regionale Cuneo: come si può eliminare la disoccupazione giovanile? (Dal nostro corrispondente) Cuneo, 8 aprile. (n. m.) Questa sera si è svolta un'affollata assemblea in preparazione alla conferenza sull'occupazione giovanile promossa dalla Regione per 1*8 e il 9 maggio a Torino, su iniziativa dei movimenti giovanili democratici. In tutta la provincia di Cuneo, come ha esordito l'assessore provinciale Franco Ribotta, si sono costituiti dei comitati comprensoriali incaricati di raccogliere dati ed elaborare una linea di discussione e proposte di soluzione. A nome del consiglio di zona Cgil-Cisl-Uil, Elio Allario ha affermato che i sindacati privilegiano un rapporto di collaborazione con il movimento degli studenti invitando questi ultimi ad un'analisi degli sbocchi che le scuole cuneesi possono offrire ai giovani in cerca di primo impiego. Allario ha detto che non tutta la forza giovanile viene utilizzata e per'contro molti pesionati sono sfruttati da altre aziende. Il giovane Ambrogio (pli) ha- affermato che il fenomeno della disoccupazione giovanile non può essere isolato dal problema della scarsa utilizzazione degli impianti produttivi: « Occorre sentire anche l'opinione della controparte, cioè i datori di lavoro ». ' Romano (pdup) ha rigettato sulla società e sull'attuale classe dirigeste la responsabilità della, disoccupazione giovanile, dicendo che non occorrono iniziative assistenQuali il piano governativo del lavoro per un armo per 50 nula diplomati e laureati. Ramonda (Acli) ha ricordato: « Occorre superare il rapporto di apprendistato, che è di puro sfruttamento. Occorrono riforme dell'istruzione tecnico-professionale e degli uffici di collocamento ». Anna Conti (consiglio delegati liceo scientifico): «Anche noi vogliamo contribuire a preparare la conferenza promuovendo, grazie a due ore settimanali autogestite, un gruppo di studio con le forze politiche e sindacali ». Natale Carlotta (Coldiretti) ha affermato che dopo tanti anni di esodo di mano d'opera, dalle campagne alle città e alle Industrie, vi sarebbe ora la possibilità teorica di «un travaso inverso, allargando le dimensioni ottimali dell'azienda contadina e com¬ battendo il fenomeno della proprietà passiva». Il delegato dell'Alleanza contadina ha posto in evidenza l'esigenza di potenziare i corsi di istruzione professionale in agricoltura, quindi Pintus (Movimento giovanile de) ha citato alcuni dati: 480 mila diplomati e 60 mila laureati disoccupati in Italia nel "73, affermando: «Purtroppo l'offerta in questo settore ha sempre superato la domanda. Occorrono incentivi per gli investimenti nelle aziende, la deflscalizzazione degli oneri sociali in certi. settori produttivi ad alto livello tecnologico. C'è un concetto tuttora errato del Mòlo di studio come toccasana. Occorrono processi di qualificazione professionale e riqualificazione della mano d'opera spostandola da un settore all'altro».

Persone citate: Allario, Anna Conti, Elio Allario, Franco Ribotta, Natale Carlotta, Pintus, Ramonda

Luoghi citati: Cuneo, Italia, Torino