Bra: gli studenti "privati" oggi marciano su Alba di Giorgio Lombardi

Bra: gli studenti "privati" oggi marciano su Alba La polemica sul progetto di legge regionale Bra: gli studenti "privati" oggi marciano su Alba 500 allievi protestano perché il provvedimento li esclude dall'assistenza scolastica (Dal nostro inviato spedale) Bra, 8 aprile. Gli allievi dalle scuole private di Bra (Salesiani e Giuseppina i domani marceranno su Alba per pretestare contro U progetto di legge regionale eoe esclude gli Istituti privati dall'assistenza scolastica, cioè trasporti, mense, materiale didattico. Ad Alba, domani, si svolgerà il confronto-dibattito fra la terza commissione della Regione e ! sindaci del comprensorio, presidi, insegnanti, tecnici ed esperti. La Regione sta raccogliendo suggerimenti e proposte sul progetto di legge, che tante polssnobs ha già suscitato. Il progetto dall'assessore Fiorini stabilisce che gli interventi regionali «sono Indirizzati atte scuole statali e, ove esistano, a scuole degli stessi ordini Istituite dagli enti locali territoriali (province e comuni)». Contro questo protetto il gruppo di minoranza de ha prssimsta un sub progetto che intende «garantire un effettivo pTMrafMMào datar isti. fusioni «cofiaMe» come Ubera espressione di metodi e contenuti pedagoytcodidclliei a servizio detta comunità* . La «marcia sa Alba» interessa cinquecento fra ragazzi e ragazze dell'istituto tecnico industriale e della scuola professionale dei Salesiani e l'Istituto magistrale di vis della Provvidenza. Dice la preside di quest'ultima scuola, suor Maria Giovanna Pezzetti: «71 problema ci riguarda marginalmente, dotto Stato abbiamo sempre avuto poco o niente, su questi, sussidi regionali non avevamo fatto alcun affidamento. E' la questione di principio che ci dà fastidio; se siamo in democrazia, siamo tutti uguali dinanzi alla legge, quindi è giusto che anche gli alunni delle scuole non pubbliche turno aiutati. Scuole come la nostra, del resto, tappano le falle dell^organizzazione statale, Bra non ha istituti magistrali statali, ti più ricino t ad Alba». «Abito a Cinzano — Interviene Maria Franca Carrera — ei Alba non è tanto lontana, ma' t molto scomoda per i trasporti. Quindi devo venire a Bra». Anche Loredana Azze! frequenta l'istituto San Giuseppe «perché non posso farne a meno. E' l'unica scuola del circondarlo, abito a Carmagnola, sono parecchi chilometri ogni giorno; la scuola statale più vicina a casa mia è a Cuneo». Donatella Oberto: «Marciamo su Alba perché lo Stato con le sue carenze ci obbliga a frequentare un certo tipo di scuola e poi ci accusa di essere del privilegiati e non vuole equipararci agli alunni delie altre scuole». " Francesco Guida, uno del pochi maschi su un totale di 1S0 allieve del Magistrale, è un po' il portavoce del compagni: «Sinceramente non possiamo lamentarci del trattamento, non abbiamo l'obbligo di assistere alle messe, agli esercizi spirituali, non dobbiamo recitare le preghiere prima delle lezioni, come magari si crede fuori di qui. Noi non facciamo un problema di statalizzazione, a molti di noi che questa scuola diventi statale può anche non dispiacere. Quello che vogliamo, ora, è di essere uguali agli altri davanti-alla legge. Anche noi abbiamo diritto alle sovvenzioni, altrimenti lo Stato apra immediatamente un'altra magistrale a Bra, cosi potremo scegliere». Ore 13,20, dai Salesiani, un edificio di recente costruzione, «dono della Cassa di Risparmio», escono una cinquantina di studenti, 17lBanni, allievi dell'Istituto tecnico industriale. — quanti siete In questa scuola? «Fra Media, Professionale e Iti (Istituto tecnico industriale) oltre trecento. Ma oggi a Bra ci slamo solo^oi. Gli altri stanno facendo gli esercizi spirituali». — Allora non potete partecipare alla marcia su Alba. «No, no, finiranno prima di ve- ! nerdì — risponde pronto Dino Bossolasco —. La marcia la faremo, vogliamo essere trattati come nelle scuole pubbliche, perché la Regione vuol toglierci la sovvengami. Interviene Roberto Della Rossa: «£' un tentativo di soffocare le scuole non statali, perché hanno ideologie diverse da quelle correnti». Michelangelo Bargia: «Siamo per le scuole libere, in cui si possa andare in base alla propria ideologia, e non dove ce ne sia una soia, magari imposta con .la violenza». — I vostri compagni delle «pubbliche» vi daranno una mano? «Credo proprio di no — • la risposta di Roberto Menna;t — c'è molto disinteresse nel nostri confronti. D'altronde mi sembra giusto, non possiamo pretendere che partecipino tu, biacco atte nostre abitazioni, quando noi non abbiamo mai appoggiato le loro. Ho paura che è una battaglia che dovremo condurre da soli». Giorgio Lombardi Bra. Un gruppo di allievi del San Giuseppe (sopra) e alcuni studenti dèi Salesiani

Persone citate: Dino Bossolasco, Donatella Oberto, Fiorini, Francesco Guida, Loredana Azze, Maria Franca Carrera, Maria Giovanna Pezzetti, Michelangelo Bargia, Roberto Della Rossa, Roberto Menna