"Non siamo una tribù indiana buona solo da fotografare"

"Non siamo una tribù indiana buona solo da fotografare" Dibattito a Cortemilia sull'Alta Langa "Non siamo una tribù indiana buona solo da fotografare" (Dal nostro inviato spedate) Cortemilia, 29 mano. Amministratori, rappresentanti di enti turistici e numerosi cittadini di ventidue comuni dell'alta langa sono Intervenuti domenica a Cortemilia a un dibattito organizzato da La Stampa- Lo scopo era quello di portare alla pubblica attenzione i numerosi problemi di questa zona con oltre quindicimila «sitasti: 2SCQ addetU alla agricoltura, 3400 ocerai. in prevalenza pendolari per la mancanza di industrie locali, 1300 persone impegnate nel settore terziario, altri neU'arUglanato. qui ancora molto llorente. Il reddito annuo per chi vive in questo angolo di Langa non è però confortante: 800-900 mila lire pro-capite .nel settore agricolo e sui due milioni in quello industriale. L'affollalo dibattito * stato aperto dal moderatore Raoul Molinari, redattore del periodico locale s La hltanrta a, ette ha esordito mettendo in evidente il più grave def problemi: l'Isolamento, Argomento subito ripreso dal sindaco di Peszolo Valle Ubo», maestro Ferdinando Gallo, che j-., aggi-trito: « Se Alba, Savona, Acqui Terme fossero ptu accessibili, molti dei 'nostri problemi cadrebbeo. Gli abitanti dell'alta Langa sono stati finora visti come una tribù.di indiani, isotata dal mondo civile: a posti e gente da toiografare ». Ha detto 11 prof. Giovanni Negro: « Per migliorare questa siinazione, la comunità montanamia Lavgn e tyaimteil*m*fa**W contributi a una sessantina di famiglie per favorire allacciamenti telefonici e elettrici, nonché per la piccola viabilità. E' chiaro che i grossi problemi competano allo Stato. Regione e provincia». li sindaco di Cortemilia, insegnante Carlo Dotta, ha poi elencato tutta una serie di problemi delle valli Bormlda e lissone: l'inquinamento del nume Bormlda, le 130 curve della statale 39, le carenze nat settori scolastico e alberghiero, la mancata inclusione di Cortemilia nelle unità sociosanitarie, l'Inani che non vuole convenzionarsi con l'ospedale nonostante abbia tremila mutuati in zona. « Problemi — ha detto Dotta — che dibattiamo da trenta anni con pochi risultati, ma la speranza è l'ultima a morire ». Molti i giovani presenti che sono intervenuti nel dibattito. Piero Bagnasco, uno degli ottanta studenti pendolari di Cortemilia, ha lamentato che non c'è stato alcun intervento per migliorare il disagevole percorso sulle'strade locati, che tra l'altro non consentono nssmnhe il transito dei grossi veicoli di trasporto. * Cortemilia e stata fondata dai romani — ha detto lo studente universitario Giancarlo Ma renda — ed i sempre stata isoata così. Nel 1930 si voleva cotruire la ferrovia, ma è stala bloccata da gente del posto per nteressi dt parte; l'autostrada Torino-Savona doveva passare di qui, ma i politici l'hanno fatta passare a Mondovi ». Molinari: « Quelli di Ceva e Mondovi, se volete, l'autostrada ve la regalano ». e il dentista Itao Fini: « Dovevano farcela prima, adesso ce la regalano perché non ce la possono regalare e perché fa comodo a loro». Pietro e Giancarlo Bertodo, due giovani di Torre Bormlda, hanno poi sottolineato la necessità di valorizzare l'agricoltura per renderla più produttiva e per frenare l'esodo dalle campagne. L'assessore provinciale all'agricoltura Gian Giacomo Oddere, ha risposto: « Per il rilancio del settore, secondo me, i filoni da seguire in questa zona sono la zootecnia, la for e stazione e anche la viticoltura, ove c'è vocazione viticola, come ad esempio sulle colline di Torre Bormlda. da sempre produttrici di ottimo Dolcetto. Occorre però che gli interventi sieno compiuti dopo precise indagini conoscitive », e ha auspicato, come pure aveva già fatto .l'assessore della comunità montana all'agricoltura geom. Ferdinando Gallo, la necessità di organizzare forme cooperativistiche a livello di produzione commercializzazione specie per la nocciola, prodotto tipico del cor temlliese. « Tutti i problemi devono ' essere ritolti unitariamente », ha ribadito l'assessore provinciale al turismo Gianfranco Fenogiio, e ha portato l'esempio della federazione di 38 proloco dei comuni circostanti appena costituita. L'industriale Giancarlo Gaffa, di Cortemilia, e l'Impiegato Piero Reggio, di Cast ino, hanno espresso 1 loro dubbi sulla validità di questi dibattiti. Sono già state fatte molte parole e scritti numi di inchiostro ma tutto è rimasto come prima, hanno sostenuto. L'aw. Vitale Robsldo, consigliere ragionale repubblicano, ha invece detto: « L'inlxiattva de "La Stampa", secondo me. è estremamente valida perché permette di polarizzare l'attenzione del grotto pubblico e delle autorità sui problemi, lo stesso te non ovetti partecipato al dibattito non avrei saputo del notevole disagio dei tremila mutuati Inani, e vi assicuro il mio impegno, come facente parte .detta commissione sanità regionale, affinchè vi sia questo servizio in zona ». « Il dibattito — ha continuato Robaldo — mi è stato utile anche in riferimento ut fiume Bormlda, del quale dittcilmente mi sarei'ricordato svi questo momento. Presenterò subito una InterrfflBIozIoK ^ta_&unta. regionale per'ehlitaen un irnvisdiain contatto con la regione Liguria 'per una ricerca congiunta di soluzione in relazione al-lredici -miliardi che sarebbero stati stanziati dalla Liguria per realizzare un depuratore delle acque del Bormlda ». Robaldo ha poi concluso con un riferimento si problema della statale 29. sottolineando la necessità di elaborare una seria progettazione di interventi la cui realizzazione anche se non è consentita in questo momento di crisi, ha detto, lo potrebbe essere però nei prossimi anni. Gianfranco Fiorì Cortemilia: in alto tre protagonisti del dibattito: (da sin.) il sindaco Dotta, il professor Negro e lo studente Bagnasco. Nella foto in basso: il pubblico segue il convegno