Libero il "cittadino che pretesta" inviato dal giudice in manicomio

Libero il "cittadino che pretesta" inviato dal giudice in manicomio Uscito dallo psichiatrico di Castiglione delle Stiviere Libero il "cittadino che pretesta" inviato dal giudice in manicomio (Nostro servizio particolare) Alessandria, 20 marzo. Dino Ottavi, ti polemico pisano abitante da anni ad Alessandria e meglio noto come il «cittadino che protesta», è uscito dal manicomio giudiziario di Castiglione delle Stiviere (Mantova) dove era stato inviato nelle scorse setti [mane, per: teejsJaMXriiJjiitiU-ce 'istruttore di Genova, dottor Grillo. / medici del manicomio hanno riconosciuto l'Ottavi sano di mente, non pericoloso a sé né agli altri. Di qui l'ordine di liberazione giunto per telegramma nella tarda mattinata di oggi alla direzione dell'istituto. Dino Ottavi è uscito scortato dà un gruppo di militanti radicali non via- 1 lenii, che.. acomni>aeaaU.,dal 1 dcspmtresporisabUè dei partito radicale di Alessandria Giovenzano e da Giuliana Cabrini, segretaria nazionale della Lega non violenta dei detenuti, proprio stamane si erano por-i tati a Castiglione dette Stimere per verificare che il «citta- « dino che protesta» non fosse j «sottoposto a coercizioni an- ! che per ciò che riguarda il! suo diritto di comunicare con | l'esterno». Per questo la Cabrini, il ! Giovenzana e tre radicali — i gli altri, una decina, avevano ' atteso all'esterno — avevano '< ! chiesto ed ottenuto di incon- \ j trare Dino Ottavi «Avevamo avuto una discreta accoglienza da parte dei re- j j^ohsàbuTdeì manTcomfo gii- j ;dizjarj0 — ha dichiarato Già-1 j ternana — ed avevamo potu- ! to incontrare senza difficoltà Ottavi che, come egli stesso aveva confermato, non aveva 1 i subito in questi giorni alcuna ' ! vessazione. Finito l'incontro, ' stavamo salutandolo quando jè arrivato il telegramma che ! disponeva la liberazione. Siamo allora usciti tutti insie-1 ' me». All'esterno, al gruppetto \ 'si sono uniti gli altri radicali \alesSandrini. quindi tutti han- j t no festeggiato in un'osteria, > con bicchieri di vino, la liberazione del «cittadino che protesta». Dino Ottavi, 47 anni, pisa-1 no, ex dirigente del pei, era giunto all'inizio degli anni Sessanta ad Alessandria e subito con il suo contestare tutto e tutti si era messo in un mare di guai, finendo più volte denunciato e in carcere. Poi, tra il maggio e il settem- bao» affissi sui muri di Alessandria, critica una sentenza dell'allora presidente della corte d'assise, dottor Teonesto Aragnetti e le forze armate, e tutto si conclude con una nuova denuncia per oltraggio a magistrato e vilipendio delle forze armate. Il caso viene assegnato alla magistratura genovese. Per tre anni e mezzo la pratica ri- mane tra tanti fascicoli «pen denti», infine, il 2* febbraio, l'ordine del giudice istruttore Grillo: Dino Ottavi, ritenuto socialmente pericoloso, deve essere inviato in manicomio per un più aggiornato esame psichiatrico. L'ordinanza viene notificata da agenti della questura. ^VOm^^oppomt^json vi ttewr Stiviate al manicomio giudiziario. Egli fa resistenza passiva Viene \ allora caricato di peso su i un'ambulanza e trasferito. Si scatena la polemica. Proprio in questi giorni la fede-1 razione alessandrina del pei e la federazione Cgil, Cisl, Vii. con loro comunicati avevano { definito illegale U provvedimento. Chiedono la liberazione dell'Ottavi e indicano la necessità di una lotta per la j difesa di diritti civili e Veliminazione delle norme fasciste', dai codici legislativi italiani. In questo clima era anche stata chiesta la visita ad Ottavi da parte di Giuliana Cabri- 1 ni e di un gruppo di radicali, che oggi ha coinciso con la li-, aerazione del «cittadino che : protesta»: è sano di mente, non è pericoloso a sé e agli altri, f. m. jl Dino Ottavi

Luoghi citati: Alessandria, Castiglione Delle Stiviere, Genova, Mantova