Picchiò l'"amico" del giovane fratello condannato un siciliano ad Alessandria

Picchiò l'"amico" del giovane fratello condannato un siciliano ad Alessandria Un complice è stato riconosciuto colpevole di minacce Picchiò l'"amico" del giovane fratello condannato un siciliano ad Alessandria (Dal nostro corrispondente) Alessandria. 5 marzo. (f. m.) Per un grave episodio di violenza, due giovani alessandrini sono stati processati e condannati in tribunale per lesioni volontarie personali e minacce ai danni del cinquantacinquenne Ivo Bocca, residente in via Rettoria 3. Sul banco degli imputati Carmelino Lo Monaco. 27 anni, via Carlo Alberto 24, e Salvatore Gulisano, 29 anni, via Isonzo 62. Il primo per le lesioni è stato condannato a tre mesi di reclusione; il secondo, per le minacce, a due mesi; il pubblico ministero Buzio aveva chiesto la condanna di entrambi a sei mesi. Erano difesi dagli avvocati Goglino e Casanova. Nel marzo del "73 il fratel- lo del Lo Monaco, Livio, ,22 anni, dovette essere ricoverato al neuro per « turbe da deliri mistici di colpa ». Le condizioni del giovane fecero arrivare ad Alessandria dalla Sicilia alcuni congiunti e il consiglio di famiglia ritenne che il « senso di colpa » fosse dovuto all'amicizia tra il giovane e Ivo Bocca. Venne così decisa un'azione punitiva. La sera del 20 marzo, Carmelino Lo Monaco e Salvatore Gulisano si presentarono in casa del Bocca, che fu aggredito e picchiato dal primo, riportando lesioni multiple al viso e frattura delle ossa nasali; dovette essere ricoverato in ospedale e giudicato guaribile in 30 giorni. Ma non era finita. La sera successiva al ricovero In ospedale, il Bocca ricevette la « visita » del Gulisano che gli disse: « Se ti salvi stai attento a come parli, perche la prossima volta c'è la rivoltella... », allo scopo, secondo l'accusa, d'indurre il cinquantacinquenne a non rivelare il nome dell'aggressore. Ma Ivo Bocca denunciò i fatti alla Mobile. Carmelino Lò Monaco venne arrestato; poi, posto in libertà provvisoria, rinviato a giudizio assieme al Gulisano. Interrogati in udienza dal presidente Di Serafino, il Lo Monaco ha ammesso il pestaggio spiegando il perché: «Volevo convincerlo a fare qualcosa per mio fratello (si può dire che avesse Livio in pugno, aspettavo da lui un sortilegio per la sua guarigione...), si mise ; a ridere, allora lo- colpii ». ì Il Gulisano, invece, ha ammesso di essersi recato a far j visita in 0Spedaie ai Bocca , ma ha negato le minacce. Le ^limonUir^ di due MeT. ìmieli hanno confermato però ] che voleva convincere u teri. ]U) a dichiarare ^ essere ca- |dub> ^ ,e ^e dice^ogli 1 ? stare a*tenì° * ^rché quel > ta è sente cne ^ te rtt,0; tejra » ivo Bocca, a sua voi j to ^ confermato il pestag ^ e te jntoacce ! \ \

Luoghi citati: Alessandria, Monaco, Sicilia