Acquedotto di Dogliani si sbloccherà la "crisi"?

Acquedotto di Dogliani si sbloccherà la "crisi"? Si attende l'intervento della Regione Acquedotto di Dogliani si sbloccherà la "crisi"? (Nostro servizio particolare) Uraliani, 1 gennaio. Si attende un passo della Regione per sbloccare la crisi al Consorzio dell'Acquedotto delle Langhe sud-occidentali, causata dalle dimissioni del presidente, l'editore Nicola Milano, sindaco de di Fariguano, e del consiglio direttivo. n consorzio, che fornisce l'acqua a Dogliani, Farigliano e altri venti comuni della Langa monregalese, aveva deciso in novembre di risolvere con largo anticipo l'appalto della gestione alla società <"rea di Torino, allo scopo di gestire direttamente l'acquedotto. La gestione diretta era sempre stata chiesta dai partiti di sinistra, che avevano spesso manifestato contro gli aumenti del prezzo, finora contenuto sulle 130 lire al me per ridurre i costi ed evitare gli aumenti, il consiglio aveva presentato un piano di ristrutturazione del personale (3 impiegati e 7 operai) riducendo l'organico a 7 elementi, da riassumere con la qualifica di dipendenti comunali e il riconoscimento dell'anzianità. n M -i-— i».— ji A M &». (UU v MC» 1 U4Aim&Ai\* Ui farli assorbire dalle ditte appaltatrici di lavori per conto del Consorzio. A tale impostazione si è opposto il sindacato acquedotti, che sollecita la totale riassunzione dei dieci. Una parte del consiglio — esponenti di sinistra, ma anche de — ha appoggiato questa linea intransigente. Di qui le dirnissioni del presidente e di parte dei consiglieri e la convocazione di una nuova assemblea, poi rinviata in attesa dell'intervento della Regione. Nicola Milano fa il punto della situazione: «Abbiamo sciolto il contratto a condizioni vantaggiose per il consorzio: compensazione dei crediti e dei debiti, ricevendo in contropartita i 5375 contatori, cioè un valore di 25 milioni (se avessimo dovuto metterli nuovi avremmo speso 40 milioni). Contavamo nella solidarietà di coloro che hanno sempre osteggiato la gestione j in appalto, un'adesione ai cri' teri con cui si intendeva svolgere un servizio nell'interesse I degli utenti. La ristrutturazio- • ne dell'organico e del lavoro cndzlaleead2rpcdcusspzpzan ci consentirebbero molte economie. Ad esempio decentrando una parte della manutenzione a piccoli operatori locali (idraulici, meccanici ecc.) e affidando a un'azienda specializzata i lavori dipendenti da eventi eccezionali, come frane ed alluvioni. Sono certo che anziché aumentare, il costo di distribuzione dell'acqua a 200-230 lire avremmo potuto ridurlo fino a 100 lire. Ad una proposta di gestione economica e razionale nell'interesse degli oltre 5 mila utenti, si è cercato di rovesciarmi». A metà dicembre c'è stato un incontro a Torino con l'assessore Baiardi, il quale ha spiegato che la Regione non può favorire gestioni dì servizi pubblicista parte di enti pubblici che prevedano riduzioni di personale. «Abbiamo allora replicato che Ut Regione avrebbe dovuto assumersi il maggiore onere. Si può credere che gli ultimi anni di gestione della Crea siano stati passivi, visto che il costo dei 10 dipendenti e dei cottimisti superava gli Si milioni annui. Inevitabile una scelta: o ristrutturare o aumentare dell'80 per cento il prezzo del- presidente Viglione convochi una riunione come mi ha promesso di recente. Poi mi atterrò alle indicazioni dell'assemblea. Se questa non ap proverà la mia linea, sarò lieto di passare la mano». C'è da dire ancóra che oltre alle due tesi in contrasto, c'è la proposta di una ditta di Ceva disposta ad accollarsi l'intera manutenzione al prezzo di 50 milioni, assumendo solo i 7 operai. E' stato anche ventilato l'assorbimento del piccolo consorzio da parte del più grande consorzio dell'acquedotto delle Langhe (che raggruppa 40 comuni, ma l'opera non è ancora completa), purché garantisca la dotazione attuale di acqua a ciasun comune, il quale se la amministrerà come meglio crede. n. m.

Persone citate: Baiardi, Crea, Nicola Milano, Viglione

Luoghi citati: Ceva, Dogliani, Farigliano, Torino