Zingaro in carcere da 9 anni attende la grazia di Leone

Zingaro in carcere da 9 anni attende la grazia di Leone Cresce la solidarietà per Argenta (innocente?) Zingaro in carcere da 9 anni attende la grazia di Leone (Nostro servizio particolare) Fossano. 12 dicembre. (f.p.) Modesto Argenta, 31 anni, da cinque rinchiuso al «Santa Caterina» di Fossano, in attesa della grazia del presidente della Repubblica, riceve tutti i giorni molte lettere e cartoline da gente che non conosce!. Le missive sono quasi tutte dello stesso tono: «Coraggio, vedrai che riuscirai ad essere libero», «Abbi feede, Dio non ti abbandonerà». Lo zingaro Argenta, comunque, sta pagando da 9 anni una pena per un reato che non ha commesso. La sua vicenda interessò la cronaca nel febbraio scorso, pochi giorni dopo che il direttore della «Città dei ragazzi» e cappellano del campo dei nomadi di Cuneo, don Gasparino, disse, dinanzi ad oltre 2 mila persone: «Pregate per un uomo che è innocente». L'odissea del giovane ebbe inizio 10 anni or sono, quando fu arrestato nelle vicinanze di Alba insieme con altre cinque persone; l'imputazione: rapina a mano armata e tentato omicidio. n fatto di sangue avvenne il 18 gennaio 1965 a Moretta. Dinanzi all'oreficeria di Lorenzo Arosio si fermò un'auto con tre giovani a bordo. Scesero in due e con un martello frantumarono la vetrina. Dal retrobottega comparve il proprietario, che tentò di reagire. Uno dei banditi gli sparò contro un colpo di pistola, colpendolo all'occhio sinistro, che il gioielliere perse nonostante numerosi interventi chirurgici. I rapinatori fuggirono con un plateau di gioielli, per un valore di circa un milione di lire. Nell'aprile del 67 s'iniziò il processo in corte d'assise a Cuneo, dove tutti vennero prosciolti: cinque per non aver commesso il fatto, l'Ar¬ genta per insufficienza di prò- j ve. Il p.m. ricorse in appello dove ai cinque venne confer-1 mata la precedente sentenza, [ mentre l'Argenta venne condannato a 18 anni di reclusi»nec La sentenza fi) riconfermata, pochi mesi dopo, in j Cassazione. . " ! L'uomo, dopo aver trascorso 4 anni a Rebibbia, giunse a Fossano dove incontrò un detenuto, Miraglio di Asti, che lo aiutò a chiarire la sua estraneità alla rapina. In aiuto del giovane zingaro venne anche don Gasparino di Cuneo che disse di conoscere i veri colpevoli, ma di non poter rendere pubblici i loro nomi perché vincolato dal seereto confessionale. A testimoniare ih favore dell'Argenta furono anche la sorella e il cognato. Ma tutte le domande dell'avvocato Vercellotti di Cuneo per una revisione del processo furono respintesi arrivò così all'estate scorsa, quando la sorella di Modesto Argenta, Evelina, testò di uccidersi lanciandosi dal cornicione del Palazzo di giustizia di Cuneo.

Persone citate: Gasparino, Lorenzo Arosio, Modesto Argenta, Vercellotti